Capitolo 22

56 2 0
                                    

JOY

Che diavolo stavo facendo? Come diavolo ho potuto fare una cosa del genere?

Nella mia testa iniziavo a inveirmi , mentre Lionel mi fissava sbalordito di quello che era appena successo.

Fece un passo in avanti e allungò una mano nella mia direzione, ma ancora prima che lui mi toccasse mi ritrassi come fa un gatto appena sfiora con la zampa l'acqua e borbottai un "Ciao Lionel" scomparendo dentro all'immensa aula.

Stetti tutta l'ora della lezione a pensare a quel maledetto bacio e pregai di non incrociare più Lionel nei corridoi del campus per evitare qualsiasi conversazione in merito, mi avrebbe recato solamente imbarazzo e non avevo la forza in quel momento di riuscire ad uscirne da una situazione così scomoda. Infatti appena suonò la campanella presi lo zaino e corsi diretta verso l'uscita. Quando finalmente fui abbastanza distante dal campus mi fermai su una panchina e mi accesi una sigaretta con ancora il fiato corto sbuffai nell'aria il fumo bianco.

Dopo poco il mio cellulare squillò , mi frugai nelle tasche e lo tirai fuori, sul display lessi il nome di Cathrine e alzai lo sguardo sbuffando.

< Che vuoi?> gli risposi scocciata 

Cathrine esitò qualche secondo poi fece un respiro profondo 

< Joy dovresti venire a casa.. > disse con un filo di voce

< Perché?> gli domandai 

< Perché devi venire a casa! > gridò

< Non vengo , devo andare al bar con Amber> gli risposi

Cathrine attese qualche secondo 

< Cathrine?> 

Dopo poco sentii Cathrine parlare con qualcuno con toni accesi. 

Subito riattaccai , l'autobus doveva passare dopo poco ed infatti dopo pochi minuti l'autobus si fermò alla fermata poco vicina a me e lo presi di corsa e mi avviai verso casa con il cuore che mi martellava nel petto e l'adrenalina che mi scorreva nelle vene.

Non perché io fossi in ansia per Cathrine, o perché avevo forse paura che gli potesse succedere qualcosa, ma per il semplice fatto che se Jack Purple era lì avrei avuto finalmente la mia occasione per ucciderlo. Certo non avevo un piano, ma poco importava. Poco importa Joy? sicura? Uccidi un mafioso a mani nude senza un piano? che diavolo.. Iniziai a pensare a svariati modi in cui potessi entrare e saltargli addosso, non avevo armi, così pensai di spaccare un vaso e aggredirlo.

Quando l'autobus si fermò alla fermata vicino casa mia iniziai a correre il più velocemente possibile senza un piano, arrivata nel vialetto di casa mia , vidi con stupore tutte le piante del giardino sradicate, tutta la terra gettata ovunque con dei buchi profondi e mi domandai il motivo , forse era un segnale per qualche sua scagnozzo, mi guardai intorno e non vidi nessuno. Boh.. anche le tende del terrazzo ero tutte rotte. 

Era lui, non c'era dubbio. Era arrivato e voleva spaccare tutto ciò che aveva intorno. 

Mi feci coraggio , spaccai un vaso che era all'entrata e presi un coccio in mano , aprii la porta d'ingresso. Quando tutto ad un tratto, qualcosa mi venne addosso a tutta velocità non feci in tempo a capire che cosa fosse che mi ritrovai con il culo sull'erba dolorante.

Mi massaggiai quando qualcosa iniziò... a sbavarmi addosso? e quando riaprii gli occhi mi ritrovai.. un..cane?! Mi alzai e lo scaraventai via ma lui tornò verso di me abbaiando e tirandomi i pantaloni poi mi ributtò per terra e iniziò di nuovo a leccarmi tutto il viso. 

< Che diavolo!! togliti maledetto!!> gli gridai cercando di allontanarlo dal mio viso, ma il cane non ne voleva sapere mi stava addosso e aveva intenzione di leccarmi tutta la faccia. Lasciai a terra il coccio del vaso che ancora stringevo nella mia mano.

Rebel - Non puoi cambiarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora