cap. 22

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Sono passati due mesi, mio fratello fortunatamente l'hanno fatto tornare a casa e non deve più fare parte dell'esercito perché era diventata una situazione insostenibile insieme ai suoi compagni che però avevano allentato la presa dopo che gli avevo dato l'avvertimento, Gianmaria da quel giorno ha cercato di chiamarmi tutti i giorni, mattina e sera e ovviamente non ha ricevuto risposta, lo odio troppo perché non ha capito niente, non ha capito che lui non ha nessun diritto di chiamarmi ne per sapere come sta mio fratello ne per scusarsi di niente, non voglio io le sue scuse e spero che sia riuscita a causargli un trauma cranico cosi che lui possa ricordarsi per sempre di come ci si comporta con me e con la mia famiglia
"Amore forse dovremmo alzarci perché dobbiamo andare a scuola" dice ridendo Pietro mentre mi bacia
"Forse si" dico ridacchiando
"E allora alzati, sei tu che sei sopra di me"
"No allora non mi alzerò, mi piace stare su di te sei comodo"
"Dai piccolina, quando torniamo a casa poi ci divertiamo" dice e mi alzo, vado a cambiarmi e poi vado da mio fratello a vedere come sta
"Ciao piccolo come stai?" dico accarezzandogli la fronte
"Piccolo? Ma sono più grande di te"
"Si lo so ma sei lo stesso il mio piccolo" dico e mi abbraccia
"Come mai qui? Non vai a scuola?" 
"Si certo che vado, mi sono già sistemata sono solo venuta a vedere come stavi" dico
"Sto bene, sono passati due mesi"
"Si ma hai ancora delle cicatrici"
"Va bene bellissima stai tranquilla, ci vediamo quando torni e poi andiamo al centro commerciale che ti devi comprare il vestito"
"Il vestito per cosa?" 
"Per il matrimonio della sorella di Lucas?"
"E quando mai Lucas ha avuto una sorella?"
"È ovvio che ha una sorella, comunque è la prossima settimana, quindi devi sbrigarti" dice e poi mi alzo, vado a prendere lo zaino ed esco dove trovo il mio ragazzo poggiato alla moto
"Che sei bella oggi"
"Anche tu sei bello oggi, bello sempre"
"Sali forza prima che mi sciolgo" dice e poi guidiamo fino a scuola mia
"Oggi a pranzo non ti posso venire a prendere perché sono con mia madre, ti secca?"
"No tranquillo tanto devo uscire con mio fratello"
"Perfetto, ci vediamo domani piccola" dice e lo bacio, lo amo tantissimo è dolce e simpatico  ma anche provocante quando vuole; entro a scuola e vado in classe dove trovo la mia migliore amica, Sarah si è rivelata incredibilmente simpatica e Giulia si è dovuta trasferire quindi abbiamo legato tanto
"Ciao tesoro, come stai?"
"Tutto bene tu?"
"Bene, con mio fratello?" dice ammiccando e rido
"Tutto apposto" dico ridendo ancora e poi ci sediamo e facciamo le lezioni fino alla ricreazione dove esco a fumare
"Vieni con me?" gli chiedo
"Si certo, non ho niente da fare" dice e poi, dopo aver preso la giacca usciamo
"Non capisco cosa ci provi, è bello bere ma fumare non lo capisco" dice
"Non so, ho iniziato a caso però ora mi aiuta con lo stress da quando sai Nicole non c'è più" 
"Capito, comunque  stasera ci vieni alla festa a casa mia vero?"
"Si certo, anche perché le feste da te sono clamorose"
"Lo so, ah e ovviamente ho invitato Mattia" è il ragazzo che gli piace ed è almeno un mese che mi parla solo di lui
"Era ovvio, ha accettato?" 
"Si fortunatamente" dice e poi torniamo in classe a finire le lezioni.
Appena uscita dopo averla salutata mi dirigo verso la fermata dell'autobus ma vedo qualcosa che mi lascia sconvolta e allo stesso tempo mi fa incazzare
"Sali" dice soltanto
"Non ci penso nemmeno, fottiti non ti è bastata la lezione?"
"Ho detto sali Alisia non ho tempo da perdere"
"Gianmaria non salgo nemmeno per tutto l'oro di questo mondo"
"Va bene" dice e mi prende in braccio mettendomi sulla moto, non so che intenzioni ha ma di sicuro non le asseconderò
"Che cazzo vuoi?"
"Voglio che vieni con me" dice partendo e dalla strada capisco che mi sta portando a casa sua, infatti dopo pochi attimi arriviamo
"Che cosa vuoi riportami subito a casa" dico
"No,  prima dobbiamo parlare" dice
"Forse tutti i messaggi alla quale non ti ho risposto non ti sono serviti a niente, non ho la minima voglia o intenzione di ascoltarti o parlare con te"
"E invece mi ascolti" dice e mi siedo sul divano rassegnandomi
"Va bene allora dimmi solo una cosa, perché hai picchiato mio fratello"
"Non riuscivo ad ambientarmi, non sapevo cosa fare ed ero spaventato quindi già da un po' lo sfottevano e pianificavano di farlo, io ho solo messo in atto i pensieri di altri"
"Ma ti senti, sei diventato popolare a spese di mio fratello ma ti rendi conto? Poteva morire e tu lo hai massacrato"
"Sono stato io è vero ma sono stato anche io a chiamare i dottori quando tutti erano andati via, ho passato io tutta la notte con lui e ho detto io alle guardie di avvisarvi e di farlo ritirare"
"E ti senti una persona migliore solo per questo dimmi un po'?"
"Sono stato uno stronzo ma non volevo fargli del male, io gli ho dato solo uno schiaffo e tutto il resto lo hanno fatto gli altri, può dirtelo anche lui"
"Allora forse tu non hai capito, non mi interessa se gli hai dato uno schiaffo o gli hai fatto una carezza, tu non dovevi toccare mio fratello e basta" dico dandogli uno schiaffo
"Mi sono già scusato con lui più volte, gli ho scritto lettere e mandato soldi, gli stessi che avrei dovuto dargli se mi avesse denunciato" dice
"Lo so"
"E allora, non so se lui  mi ha perdonato ma io ci ho provato a farmi perdonare, ad ogni modo voglio che anche tu mi perdoni" 
"Non ci sperare proprio, io non ci penso proprio a perdonarti, forse Noah è troppo fragile per poter portare rancore, non porta rancore neanche ai miei genitori che gli hanno rovinato i migliori anni della sua vita, dimmi però perché io dovrei perdonarti"
"Perché io ti amo ancora Alisia"
"Gianmaria non dire queste cose"
"Che c'è? Non c'è la fai proprio a sentirmi?"
"No, soprattutto quando dici le bugie o le cazzate"
"Non sono ne bugie ne cazzate, dovevo dirtelo, sono tornato per dirtelo"
"Ecco appunto, sei tornato e come sei qui ora te ne vai"
"Non posso, ho lasciato il servizio"
"Bene sono felice per te, io me ne vado" dico ma appena sulla soglia della porta mi gira e mi bacia e sentire le sue labbra morbide sulle mie dopo mesi mi fa impazzire ma prendo coscienza, mi stacco e gli do un altro schiaffo
"Non lo fare mai più" dico ed esco di casa correndo verso casa mia e in quel preciso istante mi chiama Lucas
"Alisia dove sei? Tuo fratello è preoccupato perché non sei tornata a casa"
"Digli che sto arrivando, ho avuto un piccolo inconveniente per strada ma arrivo"
"Tutto bene? Vuoi che ti vengo a prendere in macchina?" dice
"No, tranquillo arrivo" dico e poi chiudo, non posso provare niente per Gianmaria, non dopo tutto quello che ha fatto a mio fratello, lui sicuramente mi direbbe che non ci fa niente ma per me non è cosi e poi amo il mio ragazzo, per lui farei di tutto e non posso lasciare che un coglione mi stravolga la vita da capo solo perché è tornato, solo perché forse ancora sotto sotto qualcosa la provo, qualcosa di inutile e insignificante che non cambierà tutto l'odio che ho per lui.

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