cap. 5

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Gianmaria è un'altra persona, non lo capisco, sembra da un lato più affettuoso dall'altro sembra che non gliene freghi niente, non scopa con nessuna più e io neanche ma già da un po', non so che cosa ci prende ad entrambi, quando sto con lui adesso provo cose diverse ma solo perché comportandosi così io non so cosa pensare, mi ha detto di volermi parlare oggi e mi ha addirittura fatto andare a casa sua, di solito non ci va mai nessuno perché sua madre da quando suo padre se ne andato è diciamo come diventata pazza, prende sempre psico farmaci e vede cose che non ci sono, suo padre è scappato con una ragazza che penso avesse pure la metà dei suoi anni e lei è rimasta qui a crescere lui da solo in qualche modo ma più che altro è stato lui a prendersi cura di lei infatti ora sta sempre con una badante che per fortuna ha preso bene, soprattutto per tutto questo tempo in cui dorme da me
"Perché non andiamo a casa a parlare come sempre?" Dico alla ricreazione mentre fumiamo sopra il muretto
"La mamma ha chiesto di te, vuole vederti" dice, aveva perso una bambina pochi anni dopo la nascita di Gianmaria quindi le sembra che io sia sua figlia
"Certo, ma come sta?"
"Come sempre, ci sono giorni buoni e giorni medi"
"Oggi come ti sembra?"
"Per volerti vedere un giorno buono, sai quanto si è affezionata a te da quando passi per casa" dice
"Va bene allora, fammi andare a finire le lezioni" dico dandogli un bacio in guancia e vado torno in classe quando sento la campana suonare; in classe non riesco completamente a stare seria tra Nicole e Agata che parlano tra loro
"Quindi vi mettete assieme?" Mi chiede quest'ultima per l'ennesima volta, ci vede bene assieme dalle elementari
"Ma quando mai, Agata scopiamo e basta"
"Vabbè ma anche io e Valerio scopavamo e basta mentre adesso guarda"
"Non è perché la tua bellissima relazione di un anno dura vuol dire che è così per tutti, guarda un po' Nicole come si trova" dico
"Allora io mi trovo così perché i ragazzi fanno schifo, le ragazze peggio" dice, è bisessuale e non trova comunque nessuno e questa cosa mi fa ridere molto ma lei ci prova
"Sono loro che fanno schifo o tu che te ne fai uno diverso al minuto" gli dice Agata
"Non è vero che me ne faccio uno diverso al minuto"
"Quando è stato l'ultimo ragazzo che hai baciato?"
"Ragazzo ieri, ragazza un'ora fa"
"Ecco, e allora fai questa vita tanto tra poco c'è l'estate" dice Agata e poi finalmente suona la campana
"Io vado che c'è Gianmi che mi aspetta"
"Va bene, ah domani ci sei alla festa vero?" dice Agata indicando una festa stranissima che ci sarà domani sera essendo sabato
"Si certo, tranquilla" le dico e poi vado verso la moto
"Ciao piccola, sali" dice dandomi il casco e facendomi salire in moto, inizia a guidare e mi stringo come sempre a lui, potrei fare questa vita fino alla fine dei miei giorni per quanto è bella; una volta arrivati entriamo
"Mamma sono a casa" urla lui
"Ciao amore" dice lei spuntando dalla cucina, è una bellissima donna ed è anche abbastanza giovane quindi è un peccato che si sia rovinata purtroppo a causa della malattia
"Figlia mia ciao" dice venendo ad abbracciarmi forte
"Ivana ciao, come stai?"
"Oh chiamami mamma, lo sai che mi da fastidio piccola quando mi chiami per nome"
"Certo, mamma dimmi un po' che c'è per pranzo?" dico addolcendomi ed entrando con lei in cucina
"Gianmaria ha detto che tornavi oggi quindi ti ho fatto la pasta con le patate che tanto ti piace, però ancora un po' deve cuocere, ti secca aspettare?"
"No mamma figurati"
"Brava tesoro, andate a giocare in stanza adesso" dice a lui che spunta dietro di me e mi porta in camera sua che chiude a chiave
"La vedo bene, cioè a parte la testa sembra che stia bene" dico
"Si, menomale che sei venuta oggi perché non avrei potuto spiegargli ancora la tua assenza"
"Figurati, vengo qui tutti i giorni se è necessario" dico e si stende a letto
"Che fai stai li in piedi? Mettiti qui accanto a me" dice facendomi spazio e mi sdraio mentre mi accarezza la fronte 
"Non ti capisco più gian" dico
"Che vuoi dire?" dice guardandomi negli occhi
"Mi sembri diverso, cambiato" dico
"Che intendi?"
"Sei più dolce, ti ubriachi di pomeriggio e sparisci senza dire niente, piangi e non dirmi che non è vero perché ti sento quando ti chiudi in bagno e fumi quanto una ciminiera, in più non vedi più nessuna persona" dico 
"Minchia Alisia com'è che non capisci mai un cazzo" dice semi urlando
"Ma che cosa non capisco ma parla" dico quasi scocciata
"Dio santissimo Alisia ti amo" dice alzandosi in piedi
"A tavola ragazzi uscite" dice sua madre urlando fuori dalla porta
"Certo mamma" dice lui e usciamo.
A tavola non spiaccichiamo una parola, lo guardo solo negli occhi per cercare di decifrarlo e lui sorride come un coglione in modo malizioso
"Ragazzi siete silenziosi come mai?"
"Niente mamma abbiamo litigato" dice lui e gli do un calcio sotto il tavolo
"No piccoli perché? Sapete che tra fratelli non si deve mai litigare" dice 
"Lo so mamma infatti scherzava, noi siamo sempre fratelli" dico
"Bene bravi, allora io devo uscire con Ambra a fare delle commissioni voi state qui e poi ci vediamo a cena vero? Perché tuo fratello dice che stasera dormite da te"
"Si certo, ci vediamo a cena mamma ti voglio bene" dico e poi gli do un bacio in guancia e i stringe forte, da quando non vedo i miei genitori lei seppur inconsciamente mi ha fatto più da madre di loro, comunque non voglio pensarci quindi non appena esce vado in bagno
"No aspetta dove vai?" dice lui vedendomi alzata
"Posso andare in bagno o devo passarti il permesso come a scuola?"
"Si certo che puoi andare ma dopo torna qui" dice e vado, non ho avuto un secondo di tregua dopo quello che mi ha detto, sto impazzendo non è possibile che lui mi ami, siamo migliori amici da tutta la vita e non ho mai notato segni di amore, è stato lui il primo a dirmi di non innamorarmi di lui quando abbiamo iniziato questa cosa e io adesso sono confusa insomma non so se lo amo o se sono pronta ad una relazione, non ho mai pensato a lui sotto quel punto di vista e anche se c'è tanto affetto non so se ci sia altro cosi torno in sala e lo vedo seduto nel divano intento a fissare il vuoto
"Alisia" dice ma non parlo
"Che c'è ti hanno mangiato la lingua?" dice 
"No, dimmi ti ascolto" 
"No che non mi ascolti, ti ho detto quello che avevo da dire e ora voglio che tu dica qualcosa" dice accendendosi una sigaretta
"Non so che dire Gianma"
"Perché non sai che dire?"
"Perché sai non pensavo che da un giorno all'altro il mio migliore amico si innamorasse di me"
"Siamo scopamici da un anno, come pretendevi che non sarebbe successo?"
"Beh perché forse sei stato tu il primo che mi ha detto di non innamorarmi"
"Lo so ma mi sono innamorato di te, non ci posso fare niente"
"Io non so che fare Gianmi"
"Non voglio che mi rispondi ora, voglio che un po' ci pensi"
"Forse è meglio così" dico abbracciandolo e lo stringo forte
"Mi vuoi bene?" Dice poggiato alla mia testa
"Troppo" dico.

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