IV Parte

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La cena termina in modo gradevole. Vengo pagata rigorosamente in contanti, premura dell'agenzia.
L'auto aspetta fuori al ristorante, mentre mi avvicino alla portiera per aprirla, odo la voce soffusa e calda di Francesco.

«Domani sera, all'hotel La Fenice, ore 21:00.»
Mi giro verso di lui, sostengo lo sguardo sicuro nei suoi occhi azzurri.

«Avvocato, devi contattare l'agenzia.»
Gli ricordo.

«Mi reputi un dilettante? Già ho prenotato.»

«Che ingenua, voglio impartire direttive a chi è navigato in questo ambiente» punzecchio.

Per una frazione di secondo il volto di Francesco si incupisce, per poi riprendere il tono ammiccante.

«Ti auguro una notte piena di sogni meravigliosi Desirèe.»

Sono in auto e chiedo di spegnere l'aria condizionata, apro i finestrini e sporgo il volto fuori alla ricerca di un po' di vento che mi carezzi la pelle, ma Milano nel mese di luglio è una pentola a pressione pronta ad esplodere e l'afa mi investe in pieno i polmoni. Mi accontento ugualmente, ho voglia di scompigliarmi i capelli al vento. Arrivo a casa di Angela, mi siedo sul divano di pelle nera, ho versato nel calice un po' di vino bianco e senza rendermi conto mi addormento.

Vengo svegliata da una mano fredda, salto dal divano e penso, come si può avere le mani fredde nel mese di luglio.

«Angela, ciao... com'è andata?» chiedo stordita.

Lei, pimpante bellissima si muove nella grande casa come una farfalla, emanando un buon odore e positività

«Benone, oltre a guadagnare 5.000 euro, ho fatto due giorni da sogno su un Somnio da 222 metri!»

Sono ipnotizzata a studiare la sua figura abbronzata.

«Cavolo uno yacht da sogno» continua lei.»

«Ieri sera sono stata chiamata per una cena, dove ho impersonato la figlia del mio cliente», dico fiera, per spostare l'attenzione su di me.

«Bene! Quindi hai convinto con il primo appuntamento, brava.»

«Francesco Romeo mi ha pagata anche se non abbiamo scopato», svelo.

Angela mi fissa perplessa. «E cosa avete fatto?»

«Siamo scesi a mangiare un panino.»

«Mi stai prendendo in giro?»

«Purtroppo no, è la verità ma stasera ho un altro appuntamento con lui e stavolta andrò fino in fondo.»

«Sei fortunata cara, se entri nelle grazie di un cliente avrai vita facile e credimi tanti soldi da poterci navigare dentro. Guarda queste borse da shopping che ho portato da Ibiza, sono strapiene di capi firmati, in più mi ha regalato un profumo da 500 euro.»

Rovisto nelle borse, ci sono capi che non avrei potuto comprare nemmeno se avessi lavorato in banca per un anno. Ma i capi firmati e il profumo costoso non sono il mio scopo. Io devo sconfiggere le sciagure che si sono abbattute sulla mia famiglia: la malattia della mamma e la bancarotta di mio padre. Non abbiamo più un soldo e nemmeno Angela stessa, conosce a fondo questa situazione così degradante. I miei studi fermi da quattro anni, che tormento... quanta pena nel cuore.

«Io mi prendo tre giorni liberi, ne ho bisogno, questo cliente mi ha dato tanti soldi ma anche parecchio da fare.»

Dice Angela con una vena di disgusto nella voce. Ho il terrore di chiederle cosa avesse preteso il cliente, quindi rimango in silenzio. Per il resto della giornata Angela si è presa cura della sua persona, idromassaggio, sonnellino, lettura, drink e poi con cura ha sistemato i nuovi capi per colore e tipologia nell'immensa cabina armadio.
Un'ora prima dell'appuntamento con Francesco, decido anch'io di godermi un po' di lusso di cui è fornita la casa di Angela, bagno rilassante musica soft e niente crema alle ciliegie. Rovisto nella cabina armadio e decido come vestirmi.

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