Parte VI

151 32 107
                                    

Filippo, il mio finto padre ha organizzato una festa di bentornato in mio onore, tutti sanno che sono tornata dal continente africano dopo anni. Non so il perché di tutto questo, la cosa di cui mi importa è che i miei veri e cari genitori sono stati trasferiti in una bella casa e sono curati e serviti, Angela mi ha dato conferma di quanto avvenuto. Mi è costato molto mentire a loro dicendo che sono fuori città per lavoro, ma è stato l'unico modo per tirare le nostre vite fuori dalla miseria.

Sono sulla scalinata che affaccia sul grande salone, il mio vestito rosso fruscia ad ogni mio passo, rimango un istante ferma esaminando tutte le persone che presenziano quella sera e devo constatare che sono veramente tante. Quando si accorgono della mia presenza un silenzio tombale piomba nella villa di Filippo Ferrara. Resto colpita dall'interesse che riesco a suscitare in quelle persone che non mi conoscono minimamente e che sono convinte che io sia Elena Ferrara, prova evidente che non hanno mai conosciuto nemmeno lei. Scendo piano i gradini, sono così compiaciuta di essere la regina della serata che non provo il minimo disagio, sono davvero una dea incontrastata adesso, sono la figlia di Filippo Ferrara, la padrona! Sono arrivata giù nel salone, vengo accolta con sorrisi e strette di mani, roba da matti tutti sono pronti a farmi da zerbino pur di entrare nelle mie grazie, accozzaglia di gente appartenente all'alta società che non ha la minima empatia verso chi non ha la loro stessa fortuna. Li snobbo con la giusta cattiveria che meritano, scivolando tra loro senza curarmi più di tanto. Noto Francesco, mi avvicino sorridendo con charme.

«Avvocato noto che sei onnipresente in tutte le occasioni. Sei stato adottato anche tu?»

«Mi dispiace deluderti Desirée ma non siamo stati adottai nessuno dei due, siamo semplicemente al suo servizio, noi lavoriamo, lui ci paga. Quando terminerai il lavoro sarai mandata via.»

«Per il momento sono sua figlia Elena, comportati bene altrimenti quello che sarà sbattuto fuori sei tu» alzo il viso con fare altezzoso, fissandolo.

«Complimenti, prestazione esemplare» dichiara.

Mi avvicino tentando di parlargli ancora, ma lui butta giù il liquido alcolico e mi lascia al bar da sola. Durante la serata vengo colta da una leggera malinconia, sono stufa di gente che mi lecca il sedere senza ritegno, ordino da bere di continuo.

«Un Negroni» ringhio al barman assunto per l'occasione. Ne bevo due, poi decido di buttar giù un Sex on the beach.

«Un Long Island» sento alle mie spalle. Mi volto, dietro di me c'è un ragazzo biondino con gli occhi scuri, ha un volto interessante, la barba leggermente lunga e curata e un'aria sicura di sé.

«Elena Ferrara, giusto?» domanda in tono affermativo.

«Bingo!»

«Sai di cosa è composto il drink che sto bevendo?» tenta un approccio banale

«Chissà, forse da coca cola, vodka, rum bianco, gin, tequila.»

«Triple Sec, lo hai dimenticato» ironizza.

Scuoto la testa e mi dirigo verso l'altra ala della villa dove ci trovo Francesco che sta seduto su un divano con un calice.

«Ti devo parlare, vieni nello studio di papà.» Mi dirigo nella stanza mentre lui mi segue tentando di dissuadermi.

«Hei Desirèe, conosco Filippo da più tempo di te non ama che degli estranei entrano nel suo studio.»

«Te lo dico per l'ultima volta, mi chiamo Elena! E non sono un'estranea, sono sua figlia ed entro dove cazzo mi pare, ok?»

«Stai esagerando stasera.»

«Definisci la parola esagerare.»

«Stai superando i limiti.»

Top Class!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora