Arrivati a New York, Clelia consegna a me ed Angela un borsone contenente parrucche e vestiti molto appariscenti.
«Scegliete quella che vi attira di più», ordina con tono autoritario.
«C'è una festa di carnevale a New York?» dico sarcastica.
«Tesoro, quando usciremo dall'aeroporto potremo trovare sorprese non piacevoli, quindi ci separeremo, tu e Angela servirete per distogliere l'attenzione ed io e Francesco, cercheremo di arrivare all'azienda Space Y.»
«Questi vestiti sono una vera merda, io ne ho di migliori nella mia valigia», ribatte Angela.
«Aspettate un attimo, io adesso non dovrei essere Elena Ferrara?» protesto infastidita.
«Desirèe ascolta, adesso devi fare esattamente quello che ti dico ok, tra due ore ti collegherai online con il professore di Tecnologie dei Materiali Spaziali e darai l'esame, appena avrai terminato mi arriverà un messaggio dall'università ed io mostrerò l'esito all'azienda. Solo dopo potrai recarti con me nei loro uffici e firmerai l'accordo», spiega Francesco.
«Cosa penserà il professore quando apparirò vestita da drag queens?»
«Ovviamente ti cambierai, c'è un po' di tutto nel borsone, ti divertirai un mondo», scherza.
Sono innervosita, indosso uno squallido vestito dorato che mi copre appena le mutande, una parrucca di colore nero dal taglio egizio e sono obbligata a truccarmi in modo molto appariscente. Angela, sebbene fosse fornita dei suoi lussuosi abiti da escort ha dovuto indossare un abito volgare e una parrucca biondo platino alla Marylin Monroe.
Uscite dall'aeroporto noto un gruppo di quattro donne vestite esattamente come noi, che alla nostra vista ci salutano facendo cenno di avvicinarci.
«E quelle baldracche di terzo bordo chi sono?», sbotta Angela.
«Mi viene da piangere porca miseria, Francesco me la pagherà cara questa», lamento lagnandomi ad ogni passo, rimango con il tacco a spillo in un tombino e mi si piega la caviglia «Porco cane! Maledetto Francesco, lo odio.»
«Ah, quindi era odio quella turbolenza in aereo che ti ha fatto scivolare le mutandine?»
«Angela vai al diavolo.»
«L'ho capito sai che ti piace Romeo, spero solo che non ci stia truffando e ruberà il tuo file, visto che è in suo possesso», dice Angela allarmata.
La guardo senza rispondere e procedo fino ad arrivare alle quattro sgallettate che più che prostitute sembrano pazze scappate da una casa di cura. Non appena ho possibilità di poterle osservare da vicino, mi prende un colpo, Edy travestito da donna fa parte del gruppetto.
«Salve Elena, anzi scusa Desirèe... o scusa ancora Ginevra!», mi schernisce.
«Quanto cazzo sei cringe», dico disgustata.
«Da quale pulpito...», ride ancora.
«Sai continuo a pensare che il blocco mentale che hai dipenda dai videogiochi con cui passi il tempo libero, ovvero sempre», l'offendo volutamente.
«Invece il vostro blocco mentale si è formato dopo la prima scopata che avete fatto, ovvero a cinque anni.»
«Hei, scatola cranica piena di stronzate, taci ok, altrimenti ti prendo a calci nel culo e con le scarpe che indosso non ti piacerà», minaccia Angela.
«Mi vuoi spiegare che ci fai qui?», chiedo spazientita.
«Mi sono alleato con Francesco Romeo e la mia collega Clelia.»
«Benone, l'equipaggio è pronto per la missione "Minerva"», dileggio disperata «adesso potresti dirmi come procede questo piano del cavolo?»
Edy si volta indietro, mi guarda con apprensione e prendendomi sottobraccio sussurra «Porca puttana!»
«Hei!» ringhia Angela avendolo udito.
«Tranquilla cara lo so che ti sei sentita chiamata in causa, ma la puttana in questione non sei tu, bensì il problema che abbiamo a pochi metri da noi.»
«Quali sarebbero questi problemi?», domando atterrita, avendo un sospetto.
«Continuate a passeggiare e ridere, tra cento metri saliremo in un pulmino. Dietro di noi ci sono gli uomini di Ferrara, che ci danno la caccia,"
«Hei voi!» urla uno di loro verso di noi «colombelle, dico a voi, fermatevi.»
«Un piano davvero geniale», ironizzo, iniziando ad affrettare il passo sempre di più. Ad un certo punto corriamo tutte insieme infilandoci nel pulmino.
«Desirèe reggi questa cesta», Edy mi passa una cesta di piccole dimensioni che poso sulle ginocchia. Appoggio la testa sullo schienale sfinita dal viaggio, dallo studio, dal sesso con Romeo e dalla adrenalinica corsa per sfuggire ai nostri persecutori.
«Perché si muove, cosa c'è in questa cesta?»
«Solo il mio innocuo gatto.»
«Hai portato il tuo gatto a New York, che cazzo di problemi hai? Ti serve un oggetto transizionale?»
«No, ho bisogno di avere con me qualcuno di fedele e sincero», afferma lui con malinconia.
«Allora riprendilo, perché credo che lui sia l'unico che possa esserlo», ribatto, porgendogli la cesta. Vengo improvvisamente distratta dalla squillo del cellulare, è Francesco.
"Desirèe, perché il file che ho nella borsa è vuoto? Sono in azienda, che cazzo gli dico?"
"Oh...tesoro, digli che la ragazza Top Class, oltre ad avere una passerina attraente e deliziosa, possiede un cervello fottutamente intelligente e il file con il progetto è con me, ed è al sicuro nelle mie mutandine"
"Sei la più grande stronz..."
"Non continuare avvocato, non ti conviene e comunque ci sentiamo dopo, sai sto per dare un esame di ingegneria aerospaziale, mentre scappo con un pulmino pieno di baldracche, vestita da zambracca con Edy versione drag queen ed il suo gatto in una cesta"
"Dovevi fidarti di me."
"Infatti, mi fido, ma per ragioni di sicurezza ho preferito tenerlo al calduccio."
Interrompo la conversazione e velocemente faccio il cambio d'abito per l'esame. Accendo il portatile e mi connetto con il professore, noto Angela che gesticola, la fisso accigliata mi fa segno di pulirmi il viso, lancio un'occhiata allo specchietto che ho in borsa e mi accorgo di avere il trucco completamente sbavato. Per la miseria somiglio alla protagonista dell'esorcista, come diavolo faccio, Edy mi lancia un pacchetto di salviettine imbevute, ma non le prendo in tempo, il professore è in linea. Si alza gli occhiali e con uno sguardo di sgomento si schiarisce la voce.
"Sta tornando da una notte brava signorina?"
"No, io- io sto studiando ininterrottamente da giorni..."
«Ed ha scopato in aereo durante il volo», bisbiglia Angela. Risatine divertite si odono di sottofondo.
"Vogliamo iniziare signorina?"
"Certo."
Mi viene posta la prima domanda e mentre rifletto sulla risposta la coda del gatto di Edy ondeggia davanti al monitor.
«Prendi il tuo fottuto gatto!» sbotto.
«Spenga la videocamera, preferisco non guardarla in viso, spero di terminare questa pagliacciata al più presto», protesta il professore indignato. Ovviamente è stato pagato da Romeo, ma io dimostrerò a lui e a tutti quanto valgo. Estraggo il progetto che ho elaborato sul file, inutile chiarire che non è affatto nelle mie mutandine, ma nella borsa. Inserisco la chiavetta e mostro al professore l'intero progetto. Il suo sguardo è incredulo, sposta più volte gli occhiali, poi balbetta infiniti complimenti. Con questo caro Filippo ti ho fregato, ed ho fregato Romeo e tutti quelli che aspettavano che consegnassi il file all'azienda, senza presentarmi di persona. Con questa mossa, il progetto è battezzato con il mio nome Ginevra Trevisan e sarà presentato direttamente dall'università alle aziende, sarò io a scegliere con chi lavorare.
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Top Class!
RomanceIl mio nome è Ginevra, un nome di origine Gallese che vuol dire "bianco puro". Molte volte mi sono chiesta, cosa sarei disposta a fare per il denaro? Dopo aver provato la sensazione di annegare nell'aria, piuttosto che nelle profonde acque del mare...