In un istante afferrai Sarah portandomela al petto. Mi chinai a terra facendole da scudo con tutta me stessa mentre i colpi delle armi da fuoco volavano sopra le nostre teste.
Qualche secondo dopo sentii la presenza di Chalie alle mie spalle. Si tendeva verso di noi coprendo la piccola mentre le tappava le orecchie.
Anche Leiftan si precipitò verso di noi, esattamente come Charlie mi tenne a terra proteggendomi. Sentii immediatamente la sua presenza farsi più grande e in un secondo due paia di ali bianche si stesero sopra di noi.
«Tutti a terra immediatamente!»
La voce squillante degli umani riverberò per tutta la piana. Nonostante l'ordine continuarono a sparare e si diffuse il caos.
Una colonna di fuoco blu attraversò le piane separandoci dagli assalitori. Lance era volato verso di loro per poterci dividere e darci una via di fuga.
Non pensai affatto. Afferrai Sarah stringendola a me e grazie al drago fuggii insieme a tutti gli altri civili nuovamente all'interno delle mura.
Tutto si fece concitato e caotico. La gente fuggiva senza badare molto a chi gli stava intorno cercando solo di raggiungere il prima possibile il riparo delle mura.
Fuori da esse si potevano ancora sentire gli spari e le urla del combattimento.
Sarah piangeva sommessamente nel mio abbraccio ma calmarla era difficile. Mi sedetti sul bordo di una fontana continuando a stringerla a me mentre le massaggiavo la testa per confortarla.
Lentamente il suo pianto si fece più sommesso fino a diventare un leggero singhiozzare.
-Stai tranquilla, la mamma è qua...-
Ma più di confortarla con tenere parole non sapevo che altro fare. Come lei anche io ero terrorizzata.
Leiftan dopo averci protetti era rimasto nelle piante a combattere al fianco di altri spingendomi a rientrare per il bene della bambina. Era indubbiamente la scelta giusta ma non potevo non pensare che ora lui era là fuori in pericolo.
Fu Charlie allora che con una semplice stretta sulla mia spalla mi diede coraggio.
I minuti passarono e lentamente i rumori al di fuori delle mura si quietarono. La grande porta era sigillata e nessuno poteva salire sulle mura. Eravamo come prigionieri e non avevamo notizie di quello che stava accadendo al di fuori di esse.
Solo dopo quella che sembrò essere stata un'eternità le porte si riaprirono di nuovo.
Lance davanti a tutti apriva una lunga fila che riportò la vittoria contro gli umani ma a caro prezzo.
Dietro il drago, altri membri della Guardia Ossidiana tenevamo prigionieri qualche umano e tra loro anche il padre di Erika. Lo riconobbi immediatamente dalla descrizione che una volta mi aveva fatto Leiftan.
Aveva un ghigno stampato in viso nonostante ora fosse nostro prigioniero e questo mi fece rabbrividire.
Ma dietro il grande corteo dei prigionieri iniziarono a comparire gente ferita e qualcuno mancava all'appello.
Feng Zifu era morto durante l'attacco ed entrambe le fenguhang ne furono devastate non appena lo scoprirono.
Nuovamente sulle Terre di Eel era stata portata la morte e se fino a qualche ora prima era motivo di festa, ora nuovamente piangevamo qualcuno.
La felicità di quel giorno scemò presto e un'aria pesante tornò a calare su di noi. Purtroppo Feng Zifu non fu l'unico a lasciarci quel giorno e dopo poco vennero fatti gli ultimi addii.
E in tutto questo rimase una sola domanda. Perché?
Perché gli umani erano tornati nuovamente ad Eldarya? Con quale scopo? Perché portare la morte quando anche loro già sapevamo bene che il nostro mondo sarebbe scomparso?
Non ci furono risposte. I prigionieri furono rinchiusi nelle segrete ma non dissero nulla sulla loro presenza qua.
E intanto la situazione si faceva sempre più critica. Ora, oltre al giorno e la notte sfasati, piccole ma frequenti scosse scuotevano la terra non lasciando riposare nessuno.
Era esattamente come sette anni fa, si stava ripetendo tutto uguale e non potevamo impedirlo.
Mi diressi nuovamente nella sala del Cristallo alla ricerca di Ophelia. La bambina era seduta sul bordo del pianerottolo e guardava il pavimento sotto di lei mentre qualche candela bruciava accanto a lei.
Il Cristallo alle nostre spalle lanciava bagliori sempre più tenui e sembrava spegnersi sempre di più. Ophelia stessa sembrava stanca, il suo volto triste vagava nel vuoto.
-Ophelia?- provai a chiamarla e lei si girò verso di me.
Con lo sguardo mi invitò a sedermi accanto a lei ma rimase ancora in silenzio.
-Ophelia, cosa possiamo fare? Aiutaci ti prego...-
Alla mia richiesta disperata la bambina si alzò da dove era seduta iniziando a camminare per la sala senza una vera meta. I suoi passi leggeri sul pavimento non sembravano fare rumore e i suoi lunghi capelli biondi ondeggiavano dietro di lei silenzioso.
La bambina si avvicinò al Cristallo toccandolo poi con forza inaudita ne staccò un pezzetto. Si avvicinò a me posandomelo nelle mani.
-Questo... Questo potrà salvarci?-
-No.- fu la sua risposta secca.
Ophelia scosse energicamente il capo indicando prima il cristallo e poi il cielo sopra di lei. Quando tornò a guardarmi nei suoi occhi non c'era che vuoto, le iridi violacee avevano completamente perso ogni sfumatura.
-Il destino di Eldarya è scritto e né tu né nessun altro può cambiarlo. Il tempo sta per scadere, affrettati...- la voce dolce così in contrasto con delle parole così dure.
Quelle poche ma semplici frasi mi fecero capire senza ombra di dubbio che era finita. Non potevamo lottare contro una fine inevitabile, potevamo solo salvare ciò che potevamo.
Strinsi il frammento di Cristallo cercando Huang Hua ma non la trovai da nessuna parte. Se non lei dovevo almeno parlare con Huang Chu e trovare un modo per sopravvivere il più velocemente possibile.
Esattamente come la sorella non la trovai da nessuna parte fino a che, dopo una lunga ricerca per tutto l'edificio, sentii la sua voce uscire verso i giardini.
Le corsi in contro notando solo all'ultimo che non era sola. Erika la accompagnava e con loro Lance con Nevra e il padre di lei.
L'uomo si accorse di me e dopo qualche secondo si mise a ghignare nuovamente divertito. I ragazzi lo spintonarono cercando di farlo camminare ma lui sembrava distratto dalla mia presenza.
Non potevo rinunciare a parlare con Huang Chu e così mi avvicinai a lei mentre poco distante l'uomo venne scortato nelle piane appena fuori le porte.
-Lo vedrete, la fine sta arrivando per voi!- Charles, il padre di Erika, sembrava delirante e continuava a dire frasi minacciose.
Huang Chu si avvicinò a me finalmente guardandomi con espressione stanca.
-Non è un buon momento Alyhane, cosa vuoi?-
-Io...-
Ma non potei dire altro che la terra sotto i nostri piedi si mise a tremare. Orde di famigli uscirono velocemente dalla foresta correndo nella nostra direzione.
Appena la scossa terminò davanti ai nostri occhi il maana si fece più denso. Spesse nuvole azzurre si condensarono e poi crollarono a terra come fulmini.
Le piane davanti a noi si fecero sempre più offuscate fino a diventare irriconoscibili. Davanti a noi adesso c'era un paesaggio completamente diverso. Gradi palazzi di vetro svettavano verso il cielo mentre una moltitudine di umani camminavano tranquilli per le strade senza accorgersi di nulla.
Charles iniziò a ridere di gusto -Ve lo avevo detto!-
Lentamente e inesorabilmente quella linea si avvicinava verso di noi. Lentamente si ma ogni cosa sembra a scomparire una volta che e entrava in contatto.
Quella era la fine.
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Piume bianche - New Era
FantasiTerzo e ultimo capitolo della saga "Piume bianche". Il sacrificio bianco ha salvato l'intera Eldarya da una fine certa e sarebbe dovuto essere un momento gioioso ma non lo è stato per Alyhane. Quel giorno ha perso una persona amata, il quel giorno h...