9- Maria

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Oh I, I just died in your arms tonightIt must've been some kind of kissI should've walked awayI should've walked away

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Oh I,
I just died in your arms tonight
It must've been some kind of kiss
I should've walked away
I should've walked away



Non procede bene.
Non procede proprio bene per niente.
Non solo mi sono dovuta sorbire il simpatico quanto prevedibile scontro fra Dom e Thorsten, ma adesso dovrò fare da babysitter al bambinone e al nuovo arrivato folle.
Fantastico.

Mi volto verso di loro, sospirando. Questo ragazzo ha un trauma cranico, almeno due costole incrinate, una preme contro un polmone, lo sento dal rumore che fa il suo respiro mentre esce, leggero come un sibilo, e va sistemato prima di fargli incontrare gli altri.

Maledetto Domash.

Davvero, ma che bisogno c'era di prendersela con questo ragazzo? Dovrebbe avere imparato a trattenere le emozioni, eppure in tutti questi anni è rimasta praticamente l'unica cosa in cui non riesce.

Il che vuol dire che sono abituata a risolvere questi... disagi.

«Thors, va portato da Vik, ha due costole rotte e dobbiamo farlo sistemare prima della cerimonia di apertura di stasera,» mi rivolgo a Thorsten, che è ancora inginocchiato accanto al ragazzo; Holden, si chiama Holden mi rammento, ormai vive qui con noi.

«Pensi di riuscire a tirarlo su senza peggiorare le cose?»
Mentre parlo con Thorsten, Holden mi guarda: dietro gli occhiali rotondi, spessi come fondi di bottiglia, ha gli occhi grandi come due piattini, la bocca semi aperta in un'espressione di confusione. I suoi capelli sembrano aver preso la scossa, li ha ritti in testa e completamente aggrovigliati.

A dir la verità mi fa un po' di tenerezza.

«Lo prendo io, sì!» Thorsten fa un cenno al ragazzo, se lo carica sulle spalle con delicata attenzione, e in silenzio gli faccio strada fino alla stanza di Vik.

Vik, sospiro.

Una delle pochissime persone che sono felice di vedere, qua dentro. La sua camera è al sesto piano, e sento che Thors sta mantenendo il passo leggero per evitare di far provare ulteriore dolore ad Holden, che dal canto suo sembra fregarsene bellamente.

Sorride a trentadue denti, guardandosi attorno, anche se leggo nei suoi occhi che il dolore è a malapena sopportabile; lo sento scambiare qualche parola al riguardo con Thorsten, che sta minimizzando, allegro e genuino come al solito.
È per questo che l'ho scelto per accompagnarmi a prelevare Holden.

Beh, questo e il suo fantastico quanto funzionale Talento.

A quanto pare è fuori controllo, tanto da non essere riuscito a disattivarlo per la bellezza di quattro anni, e per adesso è vitale che stia vicino a lui.

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