✍ Capitolo 5

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Ci siamo diretti in un piccolo ristorante che conosco ormai da una vita.
Ci dirigiamo verso il tavolo in cui mi siedo di solito, vicino alla grande finestra che sorge alla strada.

Si siede con un sorriso stampato sulle sue labbra.

Ogni volta che guardo Grace provo sempre più tenerezza. Penso che forse non è stata in un ristorante da molto tempo, non credo che il suo patrigno la porti fuori a mangiare.

Ogni volta che penso a quel uomo mi viene un istinto omicidio.

La guardo di nuovo e mi sto immaginando come una persona si possa comportare in un modo così scorretto e terribile verso i confronti di Grace. Quel bastardo.

Una voce all'improvviso interrompe i miei pensieri.
«A cosa stai pensando?»

Mentre posa la sua mano sotto il suo mento noto i suoi grandi occhi azzurri guardarmi in modo curioso.

«A nulla.» Sorrido ammirando le sue guance sempre più rosa.

«Ti piace questo posto, Grace?»

Distoglie lo sguardo dal mio guardando le mani, poi verso destra e sinistra. Dopo qualche secondo fa cenno di sì con la testa, mentre mi guarda intimidita.

«Hai fame?» Le chiedo con un tono più basso di prima avvicinando la mia testa verso la sua direzione.

«Non lo so, non credo Hanry.»Dice appoggiando le sue mani sopra il tavolo.

Una voce femminile é riuscita ad attirare la mia attenzione, guardo verso destra alzando la testa e noto una ragazza bionda abbastanza alta con una maglietta di color arancione, troppo piccola per la sua taglia.

«Allora.. Volete ordinare qualcosa?» Dice sorridendo.

Guardo quasi immediatamente Grace che a sua volta guarda la ragazza. Aggrottandomi la fronte noto invece che non la sta guardando, si é incantata verso la direzione della cameriera.

«Grace?» Posa il suo sguardo verso il mio ed elabora nella mente ciò che ha appena chiesto la ragazza.

Capisco che non sa cosa ordinare quando ho notato le sue guance diventare sempre più rosse dall'imbarazzo.

Non c'è niente da dire, é bellissima quando é imbarazzata.

Continua a fissare i miei occhi cercando di dirmi che non sa cosa prendere e io afferro subito il suo pensiero.

La ragazza, impaziente, guarda Grace poi me, incrociando le mani sotto il petto apre la bocca cercando di dire qualcosa.
«Se non avete ancora deciso posso ritornare fra 10 minuti, non c'è problema.» Vedo quasi subito il suo nervosismo dal sorriso che emerge dal viso.

Alzo la mano e il mio dito indice sventolandolo.

«Nono, abbiamo deciso. Prendiamo due piatti di patatine fritte con due cheeseburgher.»

Appena affermo ciò, la ragazza incomincia a prendere le ordinazioni, appoggiando il quadernino di color nero sopra il palmo della mano e inclinando la testa da un lato.

«Da bere invece?» Guarda sempre me e vedo che dal tono di voce, quel poco nervosismo che aveva due secondi fa ora é svanito.

«Una lattina di coca e una bottiglia d'acqua. Grazie.» Le sorrido e lei ricambia sussurrando un 'd'accordo'.

Allunga la mano per riprendere i menù e se ne va.

«Allora Grace? Cos'hai? C'è qualcosa che non va?» Le chiedo con un sorriso rassicurante.
Lei fa quasi immediatamente cenno di no con il capo.

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