"Hanry, quando arriviamo devo presentarti una persona, é l'unica amica che ho." Annuisco con la testa.
"D'accordo. Comunque ti piace la roba che ti ho comprato?"
"Molto" risponde avvicinandosi a me stampando un bacio sulla guancia.
"Grazie per tutto, é stata una giornata fantastica."
E quando lo dice con quel sorriso sulle sue labbra, le credo veramente.
La sua adolescenza é stata portata via da un bastardo, vive da un anno in una specie di prigione che non esce da quasi sei mesi fino ad oggi.
Non ha amici della sua età, non vive con i genitori, non ha avuto una prima volta normale, si taglia, piange in continuazione... E vederla sorridere dopo tutto questo é davvero bellissimo.Magari non oggi, non domani e neanche tra un mese, ma un giorno tutto questo sarà acqua passata e potrà vivere una vita normale e serena.
"A cosa stai pensando Hanry?"
Non mi ero neanche accorto che fissavo da un po' il vuoto pensando a queste cose affinché la voce di Grace interrompe i miei pensieri.
"A nulla." Sorrido mentre le guardo i suoi grandi e limpidi occhi azzurri. Ha davvero dei lineamenti stupendi.
"Hanry," ridacchia. "Perché mi stai fissando?"
"Perché credo che tu sia bellissima."
Diventa tutta rossa e abbassa lo sguardo."Non sei abituata a ricevere complimenti vero?" Fa di no con la testa.
É ancora una bambina da certi punti di vista; il come si arrossano le guance quando é imbarazzata, la sua risata, il suo sguardo giocoso, il fatto che uno dei suoi cibi preferiti siano le patatine fritte... Mi fa tanta tenerezza.
"Sei una bambolina!" Sorrido e rido un po' ma lei non lo fa. Sembra terrorizzata.
Toglie immediatamente la sua mano dalla mia presa e fa un passo indietro fermandosi di scatto e facendomi sussultare dalla sorpresa. Ma che ho detto?
"Grace.." Alza lo sguardo e cerca di dire qualcosa balbettando dalla paura.
"Non...non chiamarmi più così, p-per favore."
Il suo carattere più passare da felicità estrema a terrore puro. Credo che siano l'effetto delle medicine che le prende di solito.
"Va bene, scusami Gri. Perché non vuoi che ti chiami così?" Mi accigliò aspettando una risposta dalla sua parte.
Deglutisce.
"Era il soprannome che mi dava lui, mi chiamava sempre così, bambolina, soprattutto quando..."Rabbrividisce.
"Soprattutto quando mi scopava."Ora non c'é più nel suo tono di voce il terrore e la paura ma lo dice come se avesse qualcosa di amaro in bocca, lo dice con rabbia e disgusto.
Continua il discorso. "quindi ti prego, non chiamarmi più così, d'accordo? Mi piace un sacco Gri." Sorride lievemente portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Iniziamo così ad incamminarci di nuovo verso la Clinica Psichiatrica. Non ci sono alberi, neanche qualsiasi tipo di pianta in questa città affollata, vedo solo macchine, ristoranti in ogni angolo, gli autobus, la gente che quasi corre da un luogo all'altro senza sprecare nessun minuto della propria vita buttato a fare niente, questa sì che é gente che vuole godersi la vita.
"Okay, siamo quasi arrivati Grace." Le stringo la mano e ci dirigiamo verso il grande edificio deserto.
Entriamo nell'ospedale con piccoli passi senza fare rumore, é tutto silenzioso.
Inizia a trascinarmi per i corridoi girandosi per un secondo vero di me lanciando un grande sorriso e io ricambio subito.
Deve conoscere bene questo posto.Ci ritroviamo nella sala comune mezza vuota, ci sono solo quattro o cinque persone nella stanza. Tre vecchietti giocano a carte, una ragazza beve un te' e una vecchietta di colore un po' cicciottella legge un libro.
Sembra tutto tranquillo. Grace corre verso la signora e lei sorride, stampandole un bacio sulle guance.
"Ciao tesoro! Sei uscita oggi?"
"Sì, devo presentarti una persona."
mi prende la mano e mi avvicina a lei."Madison lui è Henry, Henry lei è Madison."
Ha un sorriso che va dall'orecchio all'altro e sembra veramente felice di presentarmela.
"Piacere di conoscerla signora." Sorrido e ci stringiamo la mano
"La smetta di darmi del lei! Mi fa sentire vecchia! Mi chiami Madison, per favore." Ridacchia.
Ha l'aria molto amichevole e deve avere sulla settantina d'anni.
Si comporta come nonna nei suoi confronti, almeno c'è qualcuno che si prende cura di lei, che le faccia compagna i questo posto desolato. Ogni volta che metto piede nei corridoi mi viene una scarica di brividi sulla schiena.
"Da quanto vi conoscete?" Chiedo guardando lei e Grace.
"Ah, da quando la mia Passerotta è qui. Quindi un anno più o meno."
Rido un po', poi rivolgo lo sguardo verso Gri.
"Passerotta?" Mi accigliò divertito e soffocando una risata.
Lei diventa tutta rossa e mi fa ancora più tenerezza.
"Tesoro hai preso le medicine?" Chiede Madison riferendosi a Grace.
Grace smette di sorridere quando lei le fa questa domanda. Inizia a tirare giù la manica del maglione dal nervosismo.
"No." si tira ancora di più le maniche e guarda in basso.
"Devi prenderle. Lo sai."
Fa la lagna. "Mi fanno venire mal di testa e sto bene adesso."
Ora Madison inizia a guardare me.
"Le dia le sue maledette pillole, se no vedrà stanotte." Serra entrambe le labbra in una linea sottile.
"Madison!" alza il tono della voce verso di lei.
"Cosa succederà stanotte se non le prendi Grace?" la guardo serio negli occhi, non severo, solamente professionale.
"...Incubi. Ne ho un sacco, tutte le notte, le pillole mi fanno dormire più profondamente e quindi non mi fanno svegliare e urlare come un indemoniata." abbassa lo sguardo.
"Ma tu non le vuoi prendere perché...?" le lascio finire la frase.
"Perché la mattina dopo mi fanno venire mal di testa e vomito."
"E se stanotte dormissi con te?" La guardo sorridente e lei contraccambia in modo stranito.
"Farò portare un altro letto nel caso."
"Per me è okay." sorride e posa un attimo l'attenzione sull'altra ragazza nella stanza.
Dopo un secondo esatto la vocina interiore si fa viva.
'Dormirai con lei Hanry'