♤ Chapter nine ♤

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All'alba...

Attenta a non creare neanche il minimo rumore, posò delicatamente un foglio sul tavolo, nascondendo il fiume di inchiostro che ne dipingeva un lato di parole. Parole che con fatica e attenzione aveva estratto direttamente dal suo cuore e impresso su quella carta giallastra, parole che avrebbe voluto aver il coraggio di dire di persona alla sorella, decidendo invece di nascondersi dietro quella carta, lasciando a quell'inchiostro quell'incarico difficile.

E con un ultimo delicato bacio sulla fronte, si fermò un istante per poter contemplare, forse per l'ultima volta, il viso della sorella, mentre era illuminato da una luce debole di una candela al lato del suo letto.

Voleva registrare ogni dettaglio del suo viso nella sua mente, per poterlo ricordare anche nelle notti più profonde, quando a chilometri e chilometri distante da lei avrebbe chiuso gli occhi per riposarsi e l'unica cosa che avrebbe voluto vedere sarebbero stati quei occhi grandi e scuri darle coraggio, quel sorriso sincero darle forza e il calore dei suoi abbracci confortarla.

...

Come d'accordo, alle prime luce dell'alba Ryujin già si trovava presso le stalle della città.

Le stalle si trovano proprio a ridosso di dove quelle mura, che cingevano l'intera città, si aprivano in un maestoso arco in legno di pino; al di là del quale sapeva c'erano chilometri di ignoto che avrebbero dovuto attraversare, prima di poter vedere le famose colonne di marmo bianco della Capitale.

Nuvole bianche lasciavano le sue labbra, mentre respiri calmi alzavano e abbassavano il suo petto, sapeva che agitarsi e farsi prendere dai rimorsi ormai era fuori questione.

Aveva trascorso tutta la notte a lasciarsi affogare nella paranoia e nella paura.
Per la prima volta dopo anni si era spogliata dell'armatura di ferro che aveva costruito per proteggersi e riponendola in un angolo della stanza, anche se solo per una notte, aveva lasciato andare tutte le emozioni che aveva tenuto imprigionate dentro di essa, facendole scorrere come un fiume inarrestabile sul suo viso.

E poi quando la luna era trionfata alta nella notte, mentre la guardava con un occhio che la ordinava di addormentarsi, per riposare in vista del lungo viaggio che l'aspettava, lasciò che fu il dolce sapore del vino a cullarla in un sonno profondo.

E così adesso si trovava lì, accompagnata soltanto dai nitriti dei cavalli, che già svegli, sentivano l'euforia di potersi liberare di quelle corde e correre liberi nella neve, illuminati dalle prime luci calde del mattino.

<< In anticipo. >> Commentò scherzosamente il generale. << Non mi sarei aspettato diversamente, Ryujin. >>

<< Prima partiamo, prima arriviamo. >> Spiegò brevemente, prima di raccogliere da terra la sacca che l'avrebbe accompagnata per quel viaggio.

<< Questo è lo spirito giusto. >> Rispose Chris, facendo la sua entrata nelle stalle, brevemente dopo seguito dalla ragazza. << Anche se abbiamo una settimana fitta di cavalcate davanti a noi. >> Aggiunse girandosi brevemente verso di lei per lanciarle un sorriso divertito.

Ma Ryujin decise semplicemente di ignorarlo, cosa c'era di divertente in tutto quello?

<< Allora il Prefetto mi ha detto che possiamo scegliere qualsiasi destriero desideriamo. >> Spiegò lui mentre si avvicinò a due cavalli sulla sinistra. << Ma mi ha consigliato personalmente questi due. >>

Osservando il loro comportamento Ryujin riuscì a capire il perché di tale consiglio.

I due cavalli, uno dal manto marrone e l'altro grigio, era i più calmi nella stalla, non nitrivano, né si agitavano come gli altri per il desiderio di scappare via; ma i muscoli definiti delle loro gambe rendevano ben visibile che il loro aspetto tranquillo nascondeva in realtà due destrieri forti, veloci, ma soprattutto resistenti, adatti alla loro missione.

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