<< Ti pregooo.... >> Una voce la stava pregando mentre continuava a seguirla nel cortile del palazzo della città, ignorando più e più volte le sue risposte.
<< No. >> Rispose ancora senza esitare.
<< Ma io voglio venireee... >> La sorella le si piazzò davanti, impedendole di proseguire.
<< Questo non è un posto per una ragazzina. >> Le spiegò freddamente, cercando di sorpassarla facendosi di lato ma venendo nuovamente bloccata dall'altra.
<< Ho diciassette anni. >> Protestò, incrociando le braccia e sbuffando.
<< Esattamente, una ragazzina. >> Spiegò, alzando leggermente la testa per poterla guardare negli occhi.
Infatti per lei la sorella, nonostante tutti quegli anni che erano passati e tutte le cose che avevano vissuto insieme, nonostante il fatto che fosse decisamente più alta di lei, sarebbe sempre rimasta la sua piccola sorellina.<< Oh, guarda, Chaeryeong! >> Esclamò la più piccola dopo aver catturato con la coda dell'occhio la figura dell'amica che stava per entrare nel sala principale, lasciando così presto la sorella lì nel buio della sera per raggiungerla.
Ryujin sospirò, vedendo la sorella entrare quel palazzo a braccetto con la sua migliore amica. Avrebbe decisamente voluto la sorella lontana da lì, ma l'avrebbe mai davvero ascoltata quella piccola peste? Assolutamente no.
E così si alzò lentamente il cappuccio sopra il capo e si addentrò nel grande palazzo.
I musicisti stavano rallegrando quella sera a suon di chitarra e tamburi, sorridendo al pubblico che ballava al centro di quell'immensa sala e tra una nota l'altra bevendo del buon vino. Le donne danzavano tra di loro alzando l'orlo delle proprie vesti mentre saltellavano scalze, catturando così l'attenzione di alcuni uomini seduti a qualche tavolo di distanza, i quali richiamavano a loro volta l'attenzione delle donzelle fischiettando compiaciuti e ricevendo in cambio occhiolini scherzosi.
La ragazza girò gli occhi al cielo a quella scena, riconoscendo tra di loro alcuni dei suoi compagni di armi e invece incontrando altri volti che prima di quel giorno mai aveva visto, locali del posto che dopo anni di schiavitù stavano ritrovando la loro libertà. Questo pensiero la fece sorridere lievemente.
<< Ed eccola qui, il mio soldato preferito! >> Un braccio le avvolse le spalle, sballottolandola di qua e di là, mentre quella voce continuava a sfascio parole incomprensibile alle persone intorno a loro, era completamente ubriaco.
<< Generale Bahng. >> Dopo essere riuscita a liberarsi dalla sua presa, si scostò leggermente da lui, riconoscendo il suo superiore con un lieve inchino del capo.
<< Ma via le formalità stasera Ryujin! Oggi dobbiamo festeggiare! >>
Sorrise lievemente di nuovo, riuscendo a sentire tutta la gioia di lui e di tutti quelli che con lei avevano combattuto per anni, ma non riuscendo realmente a scacciare via quel vuoto nel suo petto che sembrava crescere sempre di più e niente sembrava più saziarlo.
Certo avevano vinto ancora un'altra battaglia, ma quella era una guerra; una guerra che aveva ucciso migliaia, no centinaia di migliaia di persone, che aveva portato così tanto dolore. Non sarebbe stata realmente felice finché non avrebbe posto fine a tutto ciò, finché non avessero vinto quella guerra.<< Un momento di attenzione! >> Il generale richiamò il silenzio, salendo su un tavolo e alzando il suo bicchiere già pieno di altro buon vino. << Stasera voglio brindare... voglio brindare per tutte le persone che abbiamo perso in questa lunga e ingiusta guerra... >>
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Ars ensis
Fantasy"Ars ensis" Non sarai tu a scegliere di diventare cavaliere, non sarai tu a scegliere quale lama imbraccerai in battaglia, chi grazie ad essa salverai, o chi con questa punirai... Perché sarà la vita per prima a farti scegliere, ponendoti davanti d...