Un singolo raggio di sole riuscì a passare tra le due tende che oscuravano quella stanza, a infiltrarsi nella sua oscurità e portare con se il calore e i colori dell'alba su quelle lenzuola color panna, stropicciate e abbandonate in un angolo del letto.
Il canto sonoro di alcuni uccellini si fece strada nel silenzio di quella stanza, insieme al calore della luce, che accarezza il viso del ragazzo gentilmente per svegliarlo.
Le sue palpebre lentamente si aprirono, sbattendo velocemente per aggiustarsi a quella nuova luce, ma leggermente ancora avvolto dal sonno e dai postumi del vino che la sera prima aveva bevuto, rimase sdraiato a osservare la luce entrare tra le due tende ancora intorpidito.
Dopo qualche secondo in cui semplicemente si limitò a fissare i raggi del sole entrare nella stanza, un altro senso cominciò a risvegliarsi e un odore confortante cominciò a farsi strada verso il suo volto, invadendo il suo olfatto con la sua dolcezza amara, fino a entrare nella sua mente e fissarne il suo ricordo come un'incisione sul marmo bianco.
Poi quando un leggero formicolio scese lungo le sue braccia, fino alla punta delle sue dita, ritrovò finalmente la forza di muoverle, ma notò qualcosa di strano.
Mentre riuscì a muovere il braccio sinistro, portandolo al viso per passarsi una mano tra i capelli e massaggiarsi il volto ancora addormentato, il braccio destro trovò più difficoltà nel muoversi per via di un peso che lo teneva piegato sul letto.
E quando cercò di muovere le dita di quel braccio ,che cominciava a formicolare di più a causa della sua immobilità, le sue dita affondarono in qualcosa di soffice, ma non soffice come le lenzuola che coprivano il suo corpo solo a metà, né soffice come il cuscino sotto la sua testa, o ruvido come la superficie di quel materasso. Muovendole lentamente quella superficie si incastrava delicatamente tra le sue dita e le avvolgeva in una presa leggera e morbida, quella sensazione creava brividi lungo tutto il suo braccio; ma erano brividi piacevoli che lo portarono a ignorare il torpore del suo braccio per perdersi nel giocarci, ruotando le proprie dita in quelle volte morbide che al suo passaggio si muovevano senza opporre resistenza, sprigionando ancora di più quell'odore al quale sembrava ormai dipendente.
Ma ben presto la realtà divenne tale e si palesò a Chris, il quale ben presto si rese conto di che cosa stesse accarezzando, le sue dita si trovavano sprofondate dentro dei capelli e giocherellavano con ciocche lunghe dalle quali si rifiutarono di riemergere.
E quando ancora non riusciva bene a distinguere se quella fosse la realtà, o un sogno ad occhi aperti, troppo dolce per essere vero, delle dita, non sue, scivolarono lungo il suo addome e solo in quel momento si rese conto che quella mano già si trovava lì, sotto la sua camicia, a contatto con la sua pelle, ancora prima che si svegliasse, ma se ne rese conto solo quando quei polpastrelli ricalcarono le linee del suo addome leggermente, sprigionando scosse elettriche lungo tutto il suo corpo, fino ad arrivare al suo cuore che a causa di quello stimolo aumentò i suoi battiti rumorosi contro il suo petto.
E solo in quel momento si rese cosciente di un respiro non troppo lontano da se, silenzioso ma rumoroso nel silenzio di quella stanza, che accarezzava la pelle del suo collo, come se la volesse massaggiare per rallentare il battito del suo cuore che agitato, sembrava risuonargli in gola.
Ma chi diavolo... e quando girò di lato il volto per poter scoprire chi fosse, i suoi occhi si incrociarono con alcuni ancora non del tutto svegli, ancora annebbiati leggermente dal sonno e quindi ancora socchiusi, non in grado di accogliere tutta quella luce.
Ma quando quei occhi verdi si aprirono del tutto ed entrarono in contatto con quelli scuri di Chris, entrambe le coppie di occhi si allargarono inondati da una sensazione stupore che fece lanciare ad entrambi delle urla, prima di slegarsi l'uno dall'altro e allontanarsi il più possibile.
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Ars ensis
Fantasy"Ars ensis" Non sarai tu a scegliere di diventare cavaliere, non sarai tu a scegliere quale lama imbraccerai in battaglia, chi grazie ad essa salverai, o chi con questa punirai... Perché sarà la vita per prima a farti scegliere, ponendoti davanti d...