♧ Chapter fifteen ♧

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<< Voi. >> Semplicemente disse, non accorgendosi del suo tono di voce abbastanza alto da catturare l'attenzione del ragazzo, il quale girò brevemente il proprio volto verso di lei e dopo averla osservata in silenzio per pochi secondi, ritornò a contemplare l'immensa serra davanti a loro, dentro la quale erano contenute oltre dieci specie di volatili.

Yeji decise allora di avvicinarsi e nel silenzio prendere posto al suo fianco, non riuscendo però a smettere di rivolgergli sguardi curiosi per poter cogliere anche il minimo indizio su chi fosse, anche se con scarsi risultati.

<< Non siete un tipo di molte parole. >> Neanche dopo qualche minuto però Yeji decise di rompere quel silenzio imbarazzante tra di loro e proprio con quella frase, che era al limite tra una domanda e un'affermazione... altrettanto imbarazzante.

Ma evidentemente quella situazione non era affatto imbarazzante per il ragazzo, che si limitò soltanto a scuotere la sua testa per poi tornare a osservare degli uccelli volteggiare nell'aria con le loro piume variopinte.

E così i due ragazzi si ritrovarono avvolti nuovamente in un silenzio assoluto, interrotto ogni tanto soltanto dal verso stridulo di qualche uccello grande, o quello di qualche specie più piccola, decisamente più canoro e orecchiabile.

Però Yeji non era proprio un'amante dei lunghi silenzi, soprattutto se ci si trovava intrappolata dentro con qualcuno che conosceva appena. Nonostante ciò una parte di se la convinse a restare, non aveva mai visto quel ragazzo prima e non riusciva a fare a meno dallo scoprire chi fosse, soprattutto dal momento che le aveva salvato la vita.

<< Che cosa sono? >> Yeji era stato così coinvolta in quel silenzio che sussultò quando sentì la sua voce per la prima volta.

Rimase sorpresa dal fatto che effettivamente le avesse rivolto la parola, soprattutto dal momento che il suo sguardo era ancora proiettato in avanti e il suo volto non lasciava trasparire nessuna emozione, a tal punto che Yeji avrebbe potuto quasi pensare di esserla immaginata quella voce e in realtà il ragazzo non aveva mai smesso di gustare quel silenzio.

Eppure quella voce così profonda non sembrava poter essere stata davvero frutto della sua immaginazione, perché se avesse dovuto immaginare quale voce appartenesse a quel ragazzo, non avrebbe mai immaginato una voce simile.

Perciò Yeji ci mise qualche secondo in più per registrare che quella domanda fosse effettivamente diretta a lei e quando lo comprese, ci mise altrettanti lunghi momenti di attesa silenziosa a cercare di capire cosa intendesse, prima di lasciare scivolare il proprio sguardo la dove quello del ragazzo era fisso da minuti per trovare la risposta ai suoi dubbi.

<< Sono dei pappagalli. >> Rispose, rivolgendo nuovamente la propria attenzione al ragazzo al suo fianco.

<< Sono bellissimi. >> E per la prima volta riuscì a intravedere dell'emozione sul suo volto, dell'ammirazione nei suoi occhi e attraverso le sue labbra che lievemente rimasero socchiuse, non riuscendo a trovare altre parole per descrivere la bellezza di tali animali.

<< Non li hai mai visti? >> Chiese curiosa, notando come gli occhi del ragazzo adesso sembravano quasi brillare sotto la luce diretta del sole, il loro colore ancora ignoto a lei a causa di quei raggi che non le permettevano di sostare il proprio sguardo sul suo volto per troppo tempo.

Ma ancora un'altra volta lui rispose semplicemente scuotendo il capo.

E senza pensare a possibili conseguenze, Yeji si ritrovò a fissare attentamente quei pappagalli, mentre i suoi occhi ricercavano l'attenzione di uno di loro e quando uno della testa blu, come il mare profondo a largo delle costo del sud, sentì il suo sguardo potente riscaldare le sue piume colorate, si girò verso di lei, osservandola curiosa dalla sua distanza.

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