♤ Chapter five ♤

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<< Ryujin! >> La richiamò la sorella non appena era rientrata nella casa dove avevano riposato la scorsa notte.

<< Yuna, già sveglia? >> Domandò, mentre si tolse il mantello da sopra le spalle e pulì i vestiti dai fiocchi di nevi che poco prima avevano cominciato a cadere sulla città.
Era curiosa del perché la sorella, notoriamente una dormigliona, fosse già svegliata di prima mattina.

<< Sta nevicando! >> Rispose la più piccola, guardando con occhi grandi la neve che scendeva fuori dalla finestra.
<< Posso uscire? Voglio andare a vedere la città innevata! >>

Ryujin era già pronta a negare quella richiesta alla sorella, troppo abituata ormai a vivere in ambienti sconosciuti e poco sicuri dove mai si sarebbe fidata nel lasciare da sola la sorella, ma poi si ricordò delle immagini che prima nella piazza principale aveva riscaldato il suo cuore e la sua espressione si addolcì.

<< Va bene... >> Si sforzò a fare uscire quelle parole dalla proprie labbra, ripetendosi in mente come un mantra che la città adesso era sicura e non c'era nulla di cui preoccuparsi.

<< Davvero? >> Chiese la castana sorpresa.

<< Si, ma fai attenzione e copriti bene, le temperature si sono abbassate. >>
Si preoccupò di avvertire la sorella, prima di tirare fuori dalla sacca il panino che prima quella gentile signora le aveva dato.
<< Yuna. >> La richiamò e semplicemente le porse quella pagnotta.

<< Unnie, m-ma è... pane? >> Non c'era da stupirsi di tanta sorpresa da parte della più piccola, l'ultima volta che avevano mangiato del pane era stato anni prima, di certo non era il cibo più semplice e veloce da preparare, adatto ad una guerra.

<< Prendi. >> Avvicinò la pagnotta alla sorella e tirò fuori dalla sacca anche qualche moneta d'argento. << Ho visto un negozio che vende marmellate in fondo alla via, sono sicura che troverai quella alle ciliegie. >>

<< Unnie, ma- >>

<< Niente ma, su, vai prima che finiscono. >> E per incoraggiare la sorella a prendere quelle monete, le sorrise leggermente.

Dopo aver lasciato la sorella a preparsi per uscire, entrò nel salone che era riscaldato da un piccolo camino sulla parete in fondo e vide Chaeryeong seduta sul un vecchio divano sghengherato, occupata nel ricucire una sua vecchia camicia.

<< Sei sicura che sia saggio, lasciare Yuna vagare da sola per la città? >> Le chiese la rossa, senza alzare lo sguardo dell'ago con il quale stava cucendo.

<< Penso che ne abbia bisogno, non credi? Dopo tutti questi anni, tutti questi viaggi, si merita una giornata tranquilla in cui può essere semplice se stessa e comportarsi da ragazza normale, no? >>

<< Già, forse ne abbiamo un po' tutti bisogno, non pensi? >> Chiese Chaeryeong, alzando questa volta lo sguardo per rivolgerlo alla ragazza.

Ma Ryujin decise di non rispondere a quella domanda, perché la riportava troppo facilmente al discorso che il generale le aveva fatto quella mattina...

Era solo un'anima distrutta, frammentata in mille pezzi che rimanevano uniti insieme dalla sola volontà di andare avanti e continuare a combattere.

Prendendo posto anche lei su quel divano impolverato, allungò la mano per raggiungere la brocca di vino che la sera prima aveva lasciato sul tavolo in legno di fronte al divano.

Dopo aver preso un lungo sorso, sentendo il liquido freddo bruciare le sue labbra e scendere lentamente lungo la sua gola, grattando le sue pareti con un dolore piacevole, lasciò cadere la sua testa all'indietro e chiuse i suoi occhi, troppo stanchi per rimanere aperti.

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