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|𝘓𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘢𝘴𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰𝘧𝘰𝘳𝘵𝘦. 𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩è 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯𝘰 𝘱𝘶ò 𝘴𝘤𝘩𝘪𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢𝘳𝘤𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘶𝘰𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘮𝘶𝘴𝘪𝘤𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘪𝘢𝘤𝘦 𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰.
-𝘍. 𝘋𝘰𝘴𝘵𝘰𝘦𝘷𝘴𝘬𝘪𝘫


POV: HARPER

Durante la giornata scolastica Claire cercò in tutti i modi di convincermi a venire alla festa di Henry Grey.

Alla fine non potei dirle di no, si era impegnata così tanto a supplicarmi.

Mi aveva detto di essere l'amica migliore che le sia mai potuta capitare, quelle parole su di me sembravano strane ma le accettai. Infondo era Claire.

Non andavo ad una festa da quando scoprii di avere un tumore, le ho sempre evitate da allora.

Anche se fosse, non capisco cosa ci trovino di tanto divertente nelle feste.

Ti rovini soltanto.

Mia madre mi ripeteva sempre: Non avere paura del domani, perché infondo oggi è il giorno che ti faceva paura ieri.

Forse per paura, forse per le mie condizioni.
Ma questa sera le cose erano cambiate, in quegli ultimi mesi avevo capito che non potevo non vivere per colpa di un tumore.

Dovevo cercare di pensarla nel modo più positivo possibile e sorridere, sorridere, sorridere.

Anzi, proprio per quello dovevo vivere la mia vita al meglio, e per farlo ci voleva proprio una festa, una festa di Henry Grey.

Mi chiusi in camera mia tutto il pomeriggio per scegliere qualcosa da mettere.

Provai di tutto e di più.

Pantaloncini, jeans, gonne, magliette, top e vestitini.

«Tutto bene qui? Ti vedo molto confusa» mia sorella era sulla soglia della porta, mi fissava come se fossi ancora bambina e avessi combinato uno dei miei soliti guai.

Le chiesi un disperato aiuto.

Infine optai per un tubino rosso cosparso di brillantini.

Per il trucco ci pensò mia sorella, lei era bravissima a truccare le persone e infatti quella sera aveva fatto un capolavoro.

Sotto gli occhi mi mise la matita rossa che risaltava il vestito e i miei capelli.

Per la prima volta li apprezzai per davvero.

Quando ero solo una bambina me li fecero odiare, le bambine a scuola avevano tutte i capelli castani e biondi.

Mi sentivo fuori luogo. Ma poi, crescendo, capii.

«Sei bellissima, Harp» Mi sorrise guardandomi negli occhi, trasmettendomi tutto l'amore che prova nei miei confronti.

Avere mia sorella al mio fianco significava avere qualcuno al mio fianco per sempre.

Una volta pronta mi incamminai, a piedi perché casa di Henry non era molto lontano dalla mia. Sfortunatamente, o dovrei dire il contrario? Rimane comunque uno stronzo.

Appena arrivata vidi subito Claire venire verso di me. «Harper, ma sei bellissima!».

«Lo sei anche tu!» ricambiai il complimento.
Lei aveva messo un altro tubino, tendente al verde. Le risaltava gli occhi, ed era stupenda.

𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒍𝒊𝒎𝒊𝒕𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora