𝟏𝟓

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|𝘘𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 è 𝘣𝘳𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘢𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘦𝘯𝘴𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘢 𝘤𝘶𝘪 𝘵𝘪𝘦𝘯𝘪 𝘵𝘪 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘰𝘴𝘢?


POV: HARPER

Passarono una decina di giorni da quel bacio, quel 31 Dicembre era stato uno dei più brutti ma anche uno dei più bei giorni della mia vita.

Jack aveva capovolto del tutto la situazione riguardo il mio umore, mi aveva fatta sentire apprezzata.

E nonostante lui mi fece dimenticare la vergogna per quel video, a scuola parve che tutti me lo ricordassero.

Il primo giorno dopo le vacanze di Natale avevo tutti gli occhi puntati addosso, come se avessi fatto qualcosa di male.

Mi ero autoconvinta che il video non era colpa mia, e neanche ciò che era successo.

Henry Grey, la colpa era soltanto sua e soltanto se fosse stato abbastanza maturo da prendersela tutto si sarebbe risolto.

Quel giorno Jack non venne, non stava del tutto bene.

Era da qualche giorno che non ci vedevamo a causa del suo raffreddore, nei messaggi era molto vago e non capivo il motivo.

«Claire! Ehi!» vidi la mia amica in cortile, stava leggendo un libro e sembrava molto concentrata.

Anche lei oggi non mi aveva rivolto la parola, ma tutti i miei dubbi si azzerarono nel momento in cui mi sorrise.

«Ciao Harper!» mi salutò con un bacio sulla guancia e mi fece spazio accanto a lei, sulla panchina.

«Non ti sei fatta sentire in questi giorni» le dissi con un po' di malinconia.

Infondo era una delle poche amiche che avevo, con le altre non parlavo quasi mai se non qualche volta a lezione.

«Mi dispiace, sono tanto impegnata con i compiti. Jack dov'è?»

Da quando le avevo detto di me e Jack chiedeva sempre di lui e sembrava del tutto infastidita.

Io le raccontai quello che era successo quel 31 Dicembre, ma lei non sembrò sorpresa. Anzi, sembrò indifferente alle mie parole.

Avrebbe potuto reagire in un altro modo, ma non era stato così.

Le dissi che aveva un brutto raffreddore e che non sarebbe potuto venire a scuola.

La sua chiamata arrivò proprio poco dopo, mi allontanai da Claire per rispondere.

"Jack, come stai?" Gli chiesi una volta risposto.

"Un poco meglio. Mi manchi" non ci vedevamo da appena due giorni e già gli mancavo.

Non ero ancora del tutto sicura di essere innamorata, era un parolone, però se avesse continuato di questo passo...

Io sorrisi alle sue parole. "Posso venire a casa tua dopo scuola" gli proposi, ma lui non disse niente.

Fece un colpetto di tosse e mi disse che non voleva che prendessi anch'io il raffreddore. 

Era gentile, mi diceva belle parole ma quando si trattava di vederci, in questi ultimi giorni, era impossibile.

"Va bene, allora. Ti chiamo appena torno a casa" lui mi salutò dandomi un bacio attraverso il telefono e io non fui in grado di non sorridere nonostante tutto.

Tornai da Claire, lei mi stava fissando.

«Bella conversazione con Jack? Ho visto che sorridevi» mi chiese chiudendo il libro che poco prima stava leggendo.

Io annuì accennando un sorriso.

«Non posso negare che sia carino» le risposi, senza guardarla negli occhi.

Alcune volte pensavo che approfittasse di me per avere delle informazioni qualsiasi su Jack, era strano come pensiero.

«solo carino?» io non capii cosa volesse dire, non ebbi neanche il tempo di chiederglielo perché si alzò e andò via dato che era appena suonata la campanella. 

Alla fine delle lezioni, tornai a casa e non andai da Jack nonostante la mia voglia di fargli una sorpresa.

«Va tutto bene? Jack?» mia sorella da quel giorno chiedeva sempre di lui.

Sembrava felice del fatto che, in un certo senso, io e lui ci 'frequentassimo'.

«puoi parlare con me» mi disse infine, poi andò di sopra. Probabilmente in camera sua.

Decisi di raggiungerla poco dopo, perché ne sentivo il bisogno.

Bussai alla porta e lei mi fece entrare, mi guardò nell'attesa che io dicessi qualcosa.

«So che posso parlare con te» mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei.

Poggiai la mia testa sulla sua spalla e sospirai.

«A quanto pare nessuno ha dimenticato quel video, oggi a scuola mi guardavano tutti come se fossi solo un meme. Poi ho anche parlato con Jack ma non ha voluto che andassi a trovarlo» lei mi abbracciò e questa cosa mi diede sollievo, almeno lei c'era sempre.

«Ti assicuro che tutti, in pochi giorni, si dimenticheranno di quel video. Riguardo a Jack, magari non vuole che ti ammali anche tu» mi rispose con un tono comprensivo e dolce.

«Si, ma lui sembrava abbastanza freddo quando gliel'ho chiesto. Non lo so»

Era vero, non lo sapevo.

Non sapevo se quello che stavo facendo fosse la cosa giusta, dare il mio amore a Jack.

«È normale essere confusi, sono sicura che non hai mai provato tutte queste emozioni in una sola volta» la guardai e la ascoltai, perché aveva ragione.

Lei continuò: «Ma lo vedo che Jack ti rende felice, non abbandonare questo sentimento solo per la paura di perderlo».

Sapeva esattamente ciò che stavo provando, la abbracciai di nuovo perché ne avevo bisogno, delle sue braccia attorno al mio corpo.

Quel momento fu interrotto dallo bussare alla porta di qualcuno, andai io dato che mia sorella voleva riposare un po'.

Non resistetti e guardai prima dalla finestra per vedere chi fosse.

Ovviamente era lui.

Scesi di corsa le scale, sapendo che dopo pochi secondi sarei stata tra le sue braccia.

Aprii la porta e mi fiondai su di lui, come una bambina che rivede la sua mamma una volta uscita da scuola.

Lui mi abbracciò e mi disse che si sentiva molto meglio quindi non avrebbe voluto sprecare l'occasione.

«E comunque questi sono per te» non avevo visto le rose rosse che teneva in mano, ero concentrata su di lui.

Quando le vidi sorrisi e le presi in mano.

«Allora dovrò iniziare a cercare un vaso» gli dissi sorridendo.

«Sei bellissima quando sorridi» continuai a farlo.






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𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒍𝒊𝒎𝒊𝒕𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora