|𝘛𝘪 𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘰, 𝘴𝘵𝘢𝘪 𝘳𝘪𝘥𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘦 𝘪𝘰 𝘮𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘥𝘰.
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POV: JACK
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Trascorrere le giornate con me stesso era complicato, per me.
Io preferivo stare in compagnia, avere qualcuno con cui parlare di qualunque cosa.
Però, talvolta, questo mio atteggiamento mi veniva ritorto contro: molte volte pensavo che le persone odiassero il mio "parlare troppo".
In quei periodi tendevo a chiudermi in me stesso, pensando di dover cambiare.
Poi ripensavo che se volevo cambiare dovevo farlo per me stesso e non per gli altri, ma io non volevo cambiare, questo ero io e le persone dovevano accettarmi per quello che ero.
Una delle sfide più grandi della vita è cercare di essere se stessi e non far vedere solo ciò che gli altri volevano.
Questo riuscii a capirlo da solo crescendo.
Mio padre, fin da quando ero piccolo, mi ha insegnato che davanti alle altre persone non dovevo essere me stesso, dovevo solo essere normale.
Allora mi sorgeva sempre la stessa domanda, io non ero normale?
Quest'ultima mi tormentò per tutta la mia intera infanzia.
Ancora oggi continuo a chiedermi cosa vedesse mio padre del bambino che ero, se non uno strano essere umano che viveva in casa sua.
Quando lui era fuori per lavoro ero sempre stato felice, tranne oggi.
Ma non perché lui non ci fosse, non ero felice perché pensavo di essere pesante per le persone.
Per Harper.
Ero sicuro che dopo averle costruito quella cosa nel bosco sarei riuscito ad essere qualcosa per lei, invece mi colse di sorpresa mostrandomi tutta la sua indifferenza nei miei confronti.
Era stato proprio da quel giorno che cambiai modo di relazionarmi con le persone che mi stavano vicino e mi sentivo strano, diverso.
Quello non ero io, avevo bisogno di tornare il ragazzo di prima.
Quando, oggi pomeriggio, incontrai Harper nel boschetto volevo sorridere.
Volevo dirle che ero felice di vederla, che mi avesse parlato finalmente.
Volevo sapere come stesse, sapevo che ultimamente andava in ospedale ma non le chiesi per quale motivo.
Io l'avevo vista solo un paio di volte uscire da lì insieme a sua sorella.
Avevo paura che potesse prenderla male o che, magari, pensasse che la seguissi.
Ieri è arrivata la notizia che ci sarà il ballo della scuola e oggi, da tutto il giorno, mi arrivano richieste su instagram di ragazze che non conosco della mia scuola.
A quanto capii feci davvero colpo quest'anno, in questa nuova scuola.
Peccato che l'unica da cui avrei voluto questa attenzione non era così presa da me come tutte queste ragazze, ovviamente.
Il giorno dopo mi preparai per l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, il 23 Dicembre.
Una volta sveglio vidi mio padre che mi aspettava in cucina, non ero pronto a rivederlo.
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𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒍𝒊𝒎𝒊𝒕𝒆
RomancePer via del suo tumore, la gentile e vivace Harper di un tempo è cambiata, cambiando anche il suo modo di vedere il mondo all'esterno. Il suo gruppo fidato di amici, su cui poteva sempre contare, l'aveva abbandonata dal momento che lei era completa...