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|𝘕𝘰𝘯 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘥𝘳à 𝘪𝘯 𝘧𝘶𝘵𝘶𝘳𝘰, 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢 𝘢𝘭 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦: 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘤𝘰𝘴ì 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘢𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘷𝘪𝘷𝘦𝘳𝘦.


POV: HARPER

In un batter d'occhio arrivò dicembre.

Il freddo, però, arrivò già dai primi di novembre ed era solo peggiorato.

Io, come ogni martedì, ero a fare la mia solita visita all'ospedale e non riuscivo a crederci: stavo migliorando.

Ancora non avevo avuto il coraggio di dirlo a Claire, non trovavo la forza.

Tutto ciò mi faceva stare male, ma allo stesso tempo ero contenta che lei non si preoccupasse per me e che stesse bene.

Ben coperta con: cappotto, guanti, cappello e sciarpa uscii di casa dato che stava scendendo la neve.

Sarebbe potuto essere anche essere l'ultimo anno in cui la vedevo quindi meglio non perdersela.

Iniziai a camminare senza una meta precisa accompagnata dalle mie solite cuffiette con la musica a tutto volume, questa volta stavo ascoltando: All I Want For Christmas Is You, per rimanere a tema.

...I don't want a lot for Christmas
There is just one thing I need
I don't care about the presents underneath the Christmas tree
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you
Yeah...

Camminando nel boschetto vicino casa mia mi ritrovai davanti la piattaforma che Jack aveva costruito a novembre, mi fermai a guardarla solo per ricordare il bel pomeriggio passato insieme a lui.

Decisi anche di volerla scoprire, dato che era piena di neve; quindi, con un po' di fatica, feci le scale e arrivai lì sopra.

Parlando delle condizioni meteorologiche e del cielo quel pomeriggio non era per niente gradevole, ma riusciva comunque a trasmettermi qualcosa.

Era qualcosa della mia vita che io ero convinta di dover vivere, ovvero: stare a contatto la neve, ascoltare musica, passeggiare per il boschetto, ritrovarmi a pensare sopra quella piattaforma.

Dopo quel giorno, il giorno in cui mi mostrò la piattaforma, iniziai ad ignorare Jack come se fosse istintivo.

Non riuscivo a capire il perché ma la mia testa diceva: allontana da te le persone che potrebbero affezionarsi perché prima o poi non ci sarai più.

Però, non riuscivo neanche a capire che senso aveva questo mio ragionamento, sapevo solo che in quel modo riuscivo a sentirmi meno in colpa.

Non mi rendevo conto neanche delle conseguenze che aveva su di me.

Iniziai a canticchiare la canzone che stavo ascoltando prima, in quel momento la stavo ascoltando ripetutamente perché mi ricordava i pochi Natali vissuti insieme ai miei genitori.

Mia madre per la Vigilia di Natale, qualche minuto prima della mezzanotte, metteva sempre questa canzone e così insieme a mia sorella e a mio padre la cantavamo a squarcia gola.

Erano i miei momenti felici, adesso erano solo un ricordo.

Scesi dalla piattaforma per tornare a casa, per andare ad abbracciare mia sorella.

𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒍𝒊𝒎𝒊𝒕𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora