𝟏𝟐

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|𝘪𝘭 𝘴𝘰𝘳𝘳𝘪𝘴𝘰 è 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘮𝘢 𝘪𝘭 𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘴𝘦𝘪 𝘵𝘶.

POV: JACK

Ero nel mio letto e stavo sorridendo ripensando a lei.

La sera scorsa, ovvero quella del ballo, non me la sarei aspettato mai così.

Non mi stavo soffermando su quel coglione di Henry Grey o del suo pugno.

Non me la sarei mai aspettato così bella, sia la serata sia Harper.

La mia serata è stata Harper.

Quando mi si era presentata lì fuori mi parve di sognare, lei era un sogno.

Quando ero con lei non riuscivo a respirare, lei mi toglieva il fiato.

Quando l'ho conosciuta quella sera non pensavo che sarei stato in grado di amarla.

Lo facevo già da un po', ma lei non se ne rendeva conto.

Prima che lei arrivasse davanti il cancello ero davvero furioso, furioso con la sua migliore amica.

Claire.

Non riuscivo a capire cosa Harper ci trovasse di bello in lei.

Ripensai a ciò che era successo.

FLASHBACK__________________________________

Ero arrivato da pochissimo al ballo, pochi minuti prima avevo intravisto Harper in macchina con quel ritardato.

Alla fine era andata davvero con lui.

Avevo pensato che vedendolo, quella sera, cambiasse idea.

Avevo fantasticato che potesse pensare a me.

Scoprii che il tavolo era proprio di fronte a quello di Harper e Henry e che quella sera l'avrei dovuto vedere per forza.

Poveri i miei occhi.

Vidi Connor seduto e mi avvicinai, stranamente era arrivato prima di me.

Di solito a queste cose ero più puntuale io.

Avevo fatto amicizia con Connor fin dall'inizio dell'anno, era davvero un ragazzo pieno di potenziale e un grande amico.

Proprio lui mi parlò di Harper fin dal primo momento in cui gli avevo chiesto di lei.

Si limitò però, non voleva dire cose di cui lei si sarebbe potuta arrabbiare.

Sicuramente, rispetto a quello che sapevo io, Connor sapeva il triplo.

Proprio perché qualche anno prima era uno dei suoi amici più stretti.

«Harper non è ancora arrivata» mi annunciò squadrandomi, infine mi accennò un sorriso.

Io sorrisi nel momento in cui disse il suo nome e gli diedi una pacca sulla spalla.

«Non penso che sarà libera, con quell'Henry Grey tra le palle tutta la serata» risposi.

Lui bevve un sorso d'acqua e poi mi lasciò andando a parlare con altri suoi amici, di cui io sapevo solo i nomi.

Mi ritrovai lì, nel tavolo da solo.

Ero preoccupato perché Harper era proprio dietro di me, avevo paura che Henry Grey gli facesse qualcosa.

Visto com'era andata l'ultima volta a quella festa.

𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒍𝒊𝒎𝒊𝒕𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora