𝟏𝟑

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|𝘓𝘢 𝘴𝘪𝘯𝘤𝘦𝘳𝘪𝘵à è 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘪𝘭𝘦 𝘥𝘪 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪

POV: JACK

Ero così arrabbiato con la questa persona, la quale aveva pubblicato quel video su Harper.

Come se quello preso di mira in quel video fossi io.

Invece nei commenti c'era scritto totalmente il contrario, tutte le ragazze erano preoccupate per il pugno che mi aveva dato Henry e prendevano in giro Harper perché non avrebbe mai avuto una speranza con me.

Le avrei smentite molto presto.

La cosa che mi faceva ancora più incazzare era che queste ragazze non mi conoscevano, nonostante ciò mi difendevano.

Per me non erano nulla.

A me importava solo di Harper.

La prima prima sospettata, quindi, fu Claire.

Non sapevo neanche dove abitasse quindi non avevo modo di andare a casa sua.

Non volevo chiederlo ad Harper perché sennò chissà cosa avrebbe pensato, dato che Claire era attratta da me.

Come tutte le ragazze d'altronde, tranne Harper a quanto pare.

Non riuscivo a capire che cosa ci trovassero in me, non ero neanche così bello.

Forse il prototipo delle ragazze era biondo e occhi azzurri, ma non mi ritenevo bello.

Fin da quando ero piccolo mio padre compromise la mia autostima in tutti i modi possibili e proprio per questo ad oggi mi trattavo così male.

Decisi di chiamare Connor e gli chiesi se fosse libero per venire a casa mia, d'altronde era l'ultimo dell'anno e ognuno lo passava con la propria famiglia tranne io.

Mio padre due giorni prima mi aveva spedito una lettera dicendomi che non sarebbe tornato fino alla prossima stagione, fino a primavera.

Ormai vivevo in quella casa completamente da solo e, nonostante odiassi tanto mio padre per ciò che mi aveva fatto, ne sentivo la mancanza ogni tanto.

Connor stranamente accettò dicendo che non aveva impegni e mi raggiunse.

«Ho visto il video su Harper,mi dispiace così tanto per lei» mi disse una volta entrato e mi abbracciò, sapeva quanto tenessi a lei e sapeva che stavo male perché lei stava male.

«chiunque sia stato non può passare inosservato» gli dissi mentre mi versavo un bicchiere d'acqua.

«Pensi che sia stato qualcuno che conosciamo?» mi chiese, mi stava già leggendo nella mente.

«Penso che sia stata la persona più vicina ad Harper, più di me» gli annunciai.

Lui mi guardò male e non lo capii «Sua sorella?».

L'acqua mi andò di traverso e non mi trattenni da una risata.

Come pensava che fosse stata sua sorella?

«Ovviamente no, idiota. Sto parlando di Claire» gli risposi dandogli una pacca sulla spalla.

«Ahh. Ora tutto ha più senso» mi rispose infine. Mi chiese di raccontargli perché lo pensassi.

𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒍𝒊𝒎𝒊𝒕𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora