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Dopo aver lasciato il cavallo in una zona sicura, si avventurò per le strade affollate di Londra, rimanendo a testa bassa e cercando di mescolarsi con la folla. Raggiunse l'Università a fatica e cercò subito l'aula per il concorso di medicina.

Era entrata solo una volta nel palazzo di quell'istituzione, per la premiazione del rettore attualmente in carica, ma rimase comunque sconcertata dalla bellezza e dalla maestosità della struttura. Era piena di ragazzi e professori che conversavano, fumavano i loro sigari o leggevano libri di vario tipo. Un ragazzo con gli occhiali le porse un volantino che lei lesse velocemente, prima di metterselo in tasca. Con quel volantino era invitata ad un comizio politico dell'indomani, per i nuovi rappresentanti studenteschi.. quel posto era veramente meraviglioso. Peccato che, beh.. le donne non potessero parteciparvi.
Se quindi era ammaliata dalla bellezza del posto, era anche arrabbiata dell'ingiustizia che lei e le altre donne del mondo dovevano vivere. Come se una donna non sapesse studiare! Lei era sicura di saperne molto di più di tanti di quei ragazzi che cominciavano ad affollare l'aula.

Prese posto ad un banco come gli altri e rimase in silenzio, cercando di non farsi notare. Aveva fatto delle prove per alterare la sua voce ma sapeva di non averla comunque abbastanza mascolina.. per cui, meno parlava, meglio era.
Provò a guardarsi intorno e notò alcune persone che aveva già rivisto, ovvero nobili rampolli di casate nobiliari londinesi, come Ezra Jarrus oppure Cal Krestis. Abbassò ancora di più il capello per evitare qualsiasi inconveniente. Non che i due la conoscessero bene, ma l'avevano comunque vista e non voleva essere smascherata, figuriamoci prima ancora di tentare l'esame.

Dopo un po', sentì come un'enorme presenza sedersi nel banco di fianco al suo, che era rimasto vuoto fin dall'inizio. Fece per guardare ma si immobilizzò e tornò subito a guardare di fronte a sé, non appena si accorse chi effettivamente si trovava così vicino a lei... ovvero, niente di meno che Ben Skywalker, il nipote di Luke Skywalker.
Che cosa ci faceva lì?! O meglio, perché si trovava lì?! Rey credeva che non fosse interessato agli affari di suo zio.. o che comunque avesse iniziato già il suo percorso di studi.. le sembrava assurdo che anche lui si volesse iscrivere al corso di Medicina.
Per di più, anche se si erano scambiati poco più che uno sguardo a molta distanza, l'aveva comunque vista a teatro.. il rischio di essere scoperta aumentava.. soprattutto se si trovavano così vicini... percepiva la sua presenza ingombrante e la cosa la turbava... ma cercò di rimanere concentrata. Niente le avrebbe impedito di sostenere quell'esame.

Poco dopo il rettore dell'Università fece il discorso di benvenuto, facendo sì che alcuni colleghi portassero a tutti i ragazzi il test da svolgere in due ore. Appena diedero il via, Rey si concentrò totalmente sul testo e su ciò che aveva imparato. Risolse velocemente i quesiti che fortunatamente non trovò difficili, anche una parte molto dettagliata sulle malattie dell'ultimo secolo che probabilmente avrebbero messo in crisi quegli studenti che non si erano preparati sui trattati di attualità. Fortuna che un amico del padre gliene avesse regalato uno pochi mesi prima.
Rilesse velocemente il suo elaborato e poi si alzò per prima, camminando verso il rettore. Quando poi consegnò il compito, insieme a lei però, nello stesso momento, anche un'altra persona diede il proprio compito all'uomo: Ben Skywalker.
Si guardarono sorpresi, anche perché probabilmente assorti nella cosa da non rendersi conto di essersi praticamente alzati nello stesso momento, e Rey si sorprese nel sentire come un groppo in gola, incrociando di nuovo lo sguardo con quello di lui. Arrossì e si affrettò a distogliere lo sguardo, abbassando il cappello e tornando velocemente al proprio posto, seguita dal nobile. Rimase poi con lo sguardo rivolto vero il banco per il restante tempo, in attesa della fine della prova, percependo però, qualche volta, lo sguardo di Ben su di sé. Che voleva?! L'aveva riconosciuta? E se sì, perché non aveva detto niente?

Quando poi annunciarono la fine dell'esame, il rettore prese di nuovo parola: "Benissimo, adesso potete andare. I risultati verranno affissi fuori dalla facoltà alle tre del pomeriggio. In bocca al lupo a tutti" disse, congedando così tutti i partecipanti.
Rey si alzò velocemente, uscendo fuori dall'aula inghiottita dalla folla di ragazzi che conversavano animatamente tra loro, confrontandosi sulle risposte al test.
Cercò poi un posto non affollato del campus universitario, una panchina sul retro della struttura immersa nel verde e praticamente isolata, per mangiare un po' di pane e formaggio che aveva preparato e che aveva nella saccoccia che si era portata dietro.

Love and Bones [Reylo AU]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora