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Entrarono dentro la struttura e la cosa che colpì entrambi fu l'odore dolciastro e nauseabondo della morte e della malattia.
Si misero entrambi le mascherine che usavano per le autopsie e procedettero. Il posto era buio e sembrava quasi deserto, se non fosse per qualche lamento lontano.
Entrarono in una prima stanza dove trovarono un ammalato. Il poveretto era un uomo sulla quarantina, aveva un piede fasciato con una benda sudicia e farfugliava.
Rey si avvicinò immediatamente, osservando l'uomo. Quello si voltò e appena li vide, disse: "Siete.. la guardia medica? Vi.. vi aspettavo da così tanto.."
Lei scosse la testa: "Siamo dei medici.. ogni quanto viene la guardia medica?" chiese lei, mettendosi i guanti e cominciando ad aprire la benda, sotto gli occhi vigili di Ben.
"Ogni due giorni.." tossì "O forse tre? Non ricordo.. ci portano da mangiare e da bere.. cambiano i vasi.. Non ci curano mai"
"La guardia medica.. non vi cura?" chiese Ben con tono sbigottito.
L'uomo scosse la testa, mentre Rey, togliendo la benda, svelò un'enorme infezione sulla gamba dell'uomo. Probabilmente era dovuta al mancato pronto intervento quando la ferita era stata fatta.. se qualcuno fosse intervenuto subito, di sicuro quell'uomo a quest'ora poteva già essere dimesso.. e invece aveva una gamba da amputare.
Si voltò e guardò Ben con fare deluso. Lui annuì e si avvicinò, mettendosi i guanti: "Signore.. dovremmo procedere con l'operazione.. dopo si sentirà meglio.."
L'uomo annuì: "Va bene dottore.. ho aspettato tanto.." disse.
Rey si alzò: "Vado a cercare dell'acqua.. intanto prepara il laccio emostatico.. e ho della morfina.. Non ho coltelli adatti ma forse qualcosa riesco a trovare in giro"
Lui annuì e si mise all'opera, mentre lei ringraziò di indossare dei pantaloni che le permisero di correre velocemente tra le varie stanze. Vi trovò un cadavere fresco, che coprì, una madre con un figlio, che avrebbe visitato dopo, e finalmente una specie di cucinotto. Riempì un secchio di acqua, prese un coltellaccio da cucina, e tornò nella stanza dell'uomo.

"Ecco qua.." disse, notando che Ben non solo aveva sedato l'uomo, ma aveva anche messo il laccio alla gamba e aveva disinfettato la zona.. oltre al fatto che si era tolto la giacca, rimanendo con camicia e bretelle. Inoltre aveva sollevato le maniche della camicia e rivelato delle braccia particolarmente muscolose che, contro ogni previsione, fecero seccare la gola della ragazza.
Rey scosse la testa, concentrandosi: "Ho trovato solamente un altro cadavere e una donna e un bambino.. probabilmente hanno una qualche malattia respiratoria.. ma non sembrano gravi" aggiunse, disinfettando il coltello.
Lui annuì: "Penseremo a loro dopo.. Posso?" chiese guardando il coltello.
Lei annuì e glielo passò. Sapeva di essere in grado di compiere un'amputazione ma in quel momento sembrava che il giovane Skywalker avesse in mano la situazione, molto più di lei. Inoltre non era un coltello professionale, creato, come quelli di Luke, per tagliare ossa e tessuti umani.. di conseguenza ci sarebbe voluta molta più forza del previsto.. e lei avrebbe sicuramente chiuso e suturato la ferita con più abilità.

Lasciò quindi che incidesse e tagliasse pian piano la carne dell'uomo, ormai per lo più cianotica. La stanza si riempì dell'odore dell'infezione e della putrefazione. Mentre Ben procedeva con attenzione, Rey puliva la zona di lavoro e passava l'occorrente per l'operazione al ragazzo che sembrava essere come in trance. Lavorava con precisione e con scrupolosità, senza lasciarsi distrarre. Quando finì, Rey si occupò di pulire disinfettare la ferita, per poi cucire il moncherino, mentre il ragazzo prese la gamba amputata e la coprì con un telo.

Lasciarono poi l'uomo a riposare, dopo aver preparato una tisana alle erbe per somministragliela una volta sveglio. Andarono poi dalla donna e dal bambino. Entrambi faticavano a respirare e mentre Ben preparava un altro intruglio con delle erbe della bisaccia di Rey per aiutare il loro disturbo, la donna diede loro altre indicazioni su quel posto: "La guardia viene due volte alla settimana. Lasciano del cibo all'ingresso, controllano che non ci siano morti e se ne vanno. Se ci sono, li prendono e li portano via.. sono sicura.." disse e tossì ".. che li seppelliscano in qualche fossa comune fuori dalla città"
Rey mise una pezza bagnata sopra la testa del bambino che nel mentre si era addormentato tra le braccia della madre: "Da quanto tempo siete qua, milady?" chiese. La donna doveva avere poco più di lei... pur essendo malata, si vedeva che era molto giovane... anche se stare nei sobborghi le aveva comunque inasprito i lineamenti.
"Due settimane.. mi hanno trovata con il mio piccolo a tossire per le strade e mi hanno portata qua.. siamo stati sempre da soli o con il signor Hapkin.." disse, alludendo all'uomo con l'infezione "Qualche giorno fa è arrivato anche il signor Gyin ma, non sentendolo più lamentarsi, ho temuto il peggio... e credo che alla fine la vita abbia fatto il suo corso.." ammise abbassando lo sguardo "Avevo paura di finire come lui.. Chi avrebbe badato al mio bambino? Il padre è morto per mare, siamo soli al mondo.." disse iniziando a singhiozzare.

Ben porse a Rey la bevanda e lei la diede alla donna, che bevve tra un singhiozzo e l'altro. Alla giovane Palpatine si stringeva il cuore.. almeno il fatto che la stesse aiutando la faceva sentire un po' meglio... anche se avrebbe voluto sicuramente fare di più, per lei e per tutti gli altri.
"Menomale che siete arrivati voi.. vedere una signorina come voi che si occupa di medicina.. mi fa sentire più sicura" ammise e Rey sorrise sentendola.
"Mi fa piacere sentirglielo dire, la ringrazio" disse lei con sincerità.
A quel punto, Ben si intromise: "Signorina, non avete niente di grave.. prenda per altri due giorni la tisana con quelle erbe che abbiamo preparato.. le lascio qua" disse mettendo il pacchettino sul tavolinetto affianco al letto sul quale si trovavano i due "Poi starete meglio"
"Vi ringrazio" disse lei. Parlarono un altro po', poi, mentre Ben andava a seppellire la gamba nel piccolo cortile che aveva l'affittacamere sul retro, Rey tornò dall'uomo che avevano operato, che si era appena ripreso. Gli spiegò che cosa erano stati costretti a fare e lui capì a malincuore. Gli diede poi il tè e lo lasciò riposare di nuovo.
Quando Ben tornò, aveva recuperato due travi vecchie di legno che l'uomo avrebbe potuto usare come stampelle.
Salutarono poi tutti e tre e uscirono, dal momento che cominciava ad imbrunire.

Rey era entusiasta di quello che avevano fatto ed era più che convinta di voler tornare all'affittacamere.. magari avrebbe potuto mettere in ordine, portare qualche strumento migliore e creare un piccolo ambulatorio. Chissà! Era talmente nei suoi pensieri che Ben la dovette fermare dall'attraversare la strada di Londra davanti alla loro Università senza guardare.
"Palpatine, concentratevi"
Lei scosse la testa e arrossì, allontanandosi da lui. Nel tenerla, si era scontrata con il suo corpo che le era parso particolarmente solido.. doveva ristabilire un po' di distanza tra loro: "Vogliate scusarmi.. ero sovrappensiero"
Lui sospirò: "Stavate pensando all'affittacamere, scommetto"
Lei lo guardò sorpresa e lui rise: "E' facile da intuire.. da quando siamo andati via, sorridete come una scolaretta" disse "E in effetti oggi.. wow.. è stato fantastico, devo ammetterlo.. Ma è stato pericoloso. So che la cosa non vi andrà a genio ma non è successo niente perché ero io con voi.. se foste stata da sola.. non credo che sarebbe andato tutto liscio"
Lei ci riflettè. Aveva ragione.. avere un uomo, e pure di una certa stazza come lui, aveva sicuramente allontanato eventuali malviventi o malintenzionati che avrebbero potuto attaccare lei e la bambina o lei direttamente.. mentre con un uomo.. la cosa era più evitabile. Strinse i pugni: quella società era veramente deplorevole.

"Promettetemi che non andrete più là.. o almeno non da sola" disse lui poi, guardandola intensamente, come era solito fare. Percepì della preoccupazione in lui, cosa che le fece subito pensare che in realtà stesse interpretando male il suo sguardo.
Sospirò: "Ve lo prometto.." disse, anche se probabilmente avrebbe infranto quella promessa.

Quando tornò a casa la sera, purtroppo, suo padre era già là e le fece una ramanzina bella e buona. Rey la accettò e si scusò, dicendo che non avrebbe più tardato così tanto senza avvisare. Lasciò poi che si sistemasse e cenarono insieme, anche con il fratello, che tornò a casa più radioso che mai.
"Che succede?" chiese lei divertita, dondolandosi sulla sedia della sala da pranzo.
"Rey, ferma con quella sedia.." disse suo padre, mentre Finn le sorrise: "Oggi è un grande giorno per me sorellina" disse e prese un calice di vino dal tavolo alzandolo e annunciando: "Padre, Rey.. mi sposo"

Love and Bones [Reylo AU]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora