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Passarono poi diversi mesi dal matrimonio di suo fratello e Rey si abituò alla routine pazza che aveva acquisito con la zia tra i piedi.. almeno fino alla fine delle lezioni.
L'Università infatti aveva iniziato le pause estive una volta finiti gli esami che Rey aveva sostenuto e passato a pieni voti. Anche se le lezioni erano finite, comunque, Luke aveva detto a Ben e Rey che avrebbero potuto andare da lui quando volevano per continuare a lavorare insieme. Di conseguenza, avendo orari più flessibili, cercava di andarsene di casa nei momenti più opportuni.
Lei e Ben inoltre avevano sistemato, insieme agli abitanti dei sobborghi, quel vecchio affittacamere e adesso era una specie di clinica a tutti gli effetti che Ethel gestiva a tempo pieno e insieme con lei avevano salvato molte vite.

Suo fratello era tornato dopo due mesi dal viaggio di nozze con Jenna con una bellissima notizia.. almeno per loro padre. La ragazza era incinta e Finn stava aspettando un bambino. La notizia aveva fatto gioire tutta la famiglia Palpatine che aveva festeggiato il ritorno e l'arrivo del futuro erede della casata. E la cosa aveva dato la possibilità a Rey di essere un po' più libera di muoversi.. anche se non sapeva che la cosa aveva messo in allerta qualcuno di molto vicino a lei.
Infatti, la zia, aveva cominciato ad avere dei sospetti sulla nipote. La vedeva sempre trafelata, anche quando sembrava fosse solamente scesa da camera sua, oppure le sue gite sospette a casa di altre lady con cui non la vedeva mai parlare, o ancora i suoi mille viaggi al negozio di vestiti o dalla sarta.. le erano sembrati sospetti. Aveva dunque mandato un suo sottoposto, un certo Savage e uno di suo fratello, un certo Grievous a seguirla, e la stavano proprio aspettando nascosti dietro a due alberi, mentre Rey si stava allontanando verso il bosco dove aveva il suo cavallo.

Si mise velocemente il suo travestimento e poi salì a cavallo, correndo verso l'Università. Scese da cavallo e camminò verso la facoltà, ignara di essere stata seguita durante tutto il tragitto. Entrò e salutò i custodi, mentre si diresse verso lo studio di Luke, dove trovò l'uomo intento a studiare un tessuto.
"Buongiorno Lady Palpatine, siamo da soli oggi.. che ne dici di iniziare a lavorare? Ho diversi tessuti da analizzare e mi farebbe piacere una mano... Mio nipote ci raggiungerà più tardi" disse.
"Volentieri professore" disse lei, mettendosi il camice e partendo a lavorare con lui. Il lavoro ormai le sembrava automatico ed era diventata brava. Le sue mani si muovevano veloci con i bisturi e con le forbici, come anche la sua mente sapeva già dove andare a parare e come ragionare sulle diverse possibilità che le si ponevano davanti.
Luke aveva cominciato a fidarsi ancora più di lei e di Ben e lasciava loro molta più libertà. Avevano anche tracciato un profilo abbastanza buono di quello che era il killer dei sobborghi che purtroppo non era stato ancora catturato da Scotland Yard. Altre donne erano state uccise e ogni volta che andava nella clinica cercava di rammentare a tutte le donne di chiudersi in casa dopo una certa ora della notte e di non uscire se non nel momento del bisogno.

Continuò poi ad analizzare il suo vetrino con attenzione, senza distrarsi dal suo obiettivo, ovvero quello di aiutare il più possibile Luke.
Un'oretta dopo, si aggiunse a loro anche Ben e lei gli sorrise. Tra loro era nata una specie di amicizia-rivalità che le faceva abbastanza piacere.
Si scontravano nel lavoro ma continuavano a vedersi per i corteggiamenti e per far finta di farli quando in realtà andavano al laboratorio o alla clinica. Ogni tanto si erano scambiati dei baci di nascosto, anche se non avevano avuto modo di farlo con passione come la prima volta.. esperienza che però si portava nel cuore e che, segretamente, sperava di replicare prima o poi.

Dopo aver finito il suo lavoro, uscì e si diresse ai sobborghi, correndo verso la clinica dove venne accolta con calore come sempre. Ethel stava gestendo in maniera perfetta e egregia il tutto e i suoi bambini stavano crescendo con l'amore della madre e della comunità.

Mentre lei si occupava di un paziente all'interno della clinica, Savage e Grievous non potevano credere ai loro occhi.. la ragazza di buona famiglia che dovevano sorvegliare, aveva una doppia vita.. e per di più talmente sconcertante da mandare la casata Palpatine in rovina.. proprio quello che la loro padrona voleva evitare.
"Torna da lady Palpatine e riferisci tutto.. io sorveglierò la signorina" disse Grievous al secondo che annuì e corse verso palazzo Palpatine.
Poco tempo dopo, arrivò a palazzo e chiese urgentemente udienza a Talzin che ovviamente lo aspettava con ansia. Le riferì tutto e la donna, scioccata e incredula, andò dal fratello a riferirgli tutto.
Dathan non poteva crederle.. non poteva credere che la figlia avesse mentito a lui per tutto quel tempo.. e che stesse facendo quelle cose così scandalose.. non poteva crederci. Non Rey.. non sua figlia... ma sua sorella stava affermando delle cose troppo gravi per essere campate sul nulla.. doveva come minimo controllare e accertarsi che fosse tutto uno sbaglio, um malinteso... o che non lo fosse.

***

Rey sorrise dolcemente al bambino a cui aveva steccato il braccio: "Sei stato bravo, Jhon" disse lei e lui si alzò: "Grazie dottoressa" e poi si alzò saltellando e abbracciando la madre.
Ethel entrò nella stanza portando del tè alla ragazza: "Per voi, Milady" disse e le porse il bicchiere.
"Vi ringrazio" disse lei "Abbiamo finito per oggi?" chiese poi.
La donna annuì: "Sì.. anche se ho una sorpresa per voi" disse facendo cenno verso al porta.. dalla quale entrarono Lotty con il piccolo figlio che lei aveva fatto nascere.
"Lotty!" disse subito alzandosi e andando dalla ragazza.
"Milady.." disse facendo un sorriso imbarazzato e una piccola riverenza "Siamo passati per un saluto"
"E' più che gradito! Ma ditemi, come state?"
"Molto bene grazie, il piccolo cresce sano e affamato.. anche troppo" disse ridendo la ragazza e Rey si sentì aprire il cuore dalla gioia. Quei due erano veramente deliziosi e veramente adorabili e lei si sentiva molto felice di aver salvato le loro vite.
Parlarono poi del più e del meno, finchè non fu l'ora per lei di andarsene. Prese le sue cose, salutò Ethel dandole qualche dritta su come occuparsi dei pazienti che avevano bisogno di cure quasi giornaliere e poi uscì, oltrepassando il portone principale della clinica.

Si mise in cammino verso casa sua ma la strada le fu bloccata da una carrozza che gliela sbarrò. Si fermò di colpo e la guardò.. le sembrava troppo sontuosa per essere in quella zona.. e le sembrò anche nota...
Per poco non svenne quando si rese conto che era una delle carrozze di suo padre. Si immobilizzò e poco dopo uscì dalla vettura proprio lui, insieme a Grievous e Savage.
La sua mente si oscurò completamente, non sapeva cosa fare.. suo padre era lì davanti a lei e la stava fissando con uno sguardo tra il deluso e il sorpreso.
"Allora è vero..." disse guardandola come se fosse la prima volta che la vedeva "Non posso crederci.."
"P-Padre.. io..."
"Prendetela!" disse lui, e i due si mossero subito, prendendola sotto braccio "Rey io non credevo che mai avresti potuto fare una cosa del genere... io.. buttare tutta la tua reputazione così, stare nei sobborghi, mentire alla tua famiglia, stare vestita da uomo in questo buco a fare che cosa?! Giocare a fare il dottore?! Non si addice ad una signorina per bene! E se non ti avessi trovato io, ma lo avesse fatto un altro membro dell'alta società?!? Saresti stata espulsa dalla società e così la tua famiglia! Tuo fratello e tua cognata! E il loro bambino!" disse alterato.

Rey non sapeva ancora che cosa dire e vedere suo padre così deluso per colpa sua la fece stare malissimo. Sapeva di star seguendo la sua strada e di star facendo quello che voleva ma.. si sentiva in colpa.. e le vennero gli occhi lucidi. Spostò lo sguardo e notò Ben dall'altra parte della strada, dietro alla carrozza che la fissava con uno sguardo preoccupato. Fece per muoversi ma lei scosse la testa. Non voleva mettere anche lui nei guai.

"Hai oltrepassato il limite, Rey.. Mi dispiace ma non posso permetterlo! Non posso lasciare che le cose continuino così!" disse, passandosi una mano tra i capelli "Ti sposerai! Subito! E con chi decido io! Quando sarai un problema di tuo marito magari ti renderai conto di quanto la reputazione conti... E rimarrai chiusa in camera tua o sorvegliata fino al matrimonio!! Ho già ricevuto una richiesta della tua mano.. magari è ancora disponibile"
"Padre.. vi prego.. io.." disse con la voce rotta dalle lacrime che ormai le stavano pizzicando gli occhi.
"Non.. Non pregarmi Rey.. Ho fatto tutto quello che potevo con te.. ti ho lasciata stare, ho lasciato che tu avessi i tuoi tempi.. e ti ho creduta.. ho creduto a tutto ciò che mi dicevi perché ti voglio bene e perché sono tuo padre.. ma adesso non posso far finta di niente.." disse con dolore negli occhi.
"Mi dispiace padre.." disse solamente, cercando di non piangere.
Prima di salire sulla carrozza insieme al padre, diede un altro sguardo verso la direzione in cui si trovava Ben.. trovandolo ancora lì, con un'espressione frustrata e preoccupata sul viso.

Love and Bones [Reylo AU]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora