Chapter XII

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E perchè farci vedere e sentire la libertà, e poi ritorcela per sempre? Ugo Foscolo

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E perchè farci vedere
e sentire la libertà,
e poi ritorcela per sempre?
Ugo Foscolo

-Edith
La mattina proseguì tutto allo stesso modo, salutai Gareth e seguii le lezioni con poco entusiasmo. Le giornate nel palazzo iniziavano a diventare sempre più pesanti e senza senso, tutto era un cerchio che iniziava e si concludeva sempre alla solita maniera. Non c'era nulla che lo potesse spezzare.

Mi sedetti alla scrivania e presi una penna ed un foglio, provai a disegnarci qualcosa ma non uscì niente. Il mio cervello iniziò a pensare a tutto ciò che era successo nei giorni prima. Non ci avevo capito molto, però era interessante. Feci sbattere la penna sul tavolo per tre volte, poi mi alzai con un'energia tutta nuova.
Per avere un briciolo di vitalità bisogna interessarsi a cose mai provate, quindi decisi di andare in fondo alla situazione. Era partito tutto dall'incontro con Charles, quindi forse dovevo andare da lui. Se m'avesse detto qualcosa in più avrei potuto gestire sentimenti ed emozioni nel migliore dei modi, cosa che da un po' di tempo mi era difficile fare.

Iniziai a vagare per il palazzo senza sapere dove si trovasse quell'essere sovrumano.
-Edith, dove state andando?- La voce di Gareth mi raggiunse come il vento più leggero dell'atmosfera.
-Sto cercando una persona.-
-Chi? Angie?-
-Non proprio una persona come Angie.-
-Cosa vuol dire?- Chiese stranito.
-Oh, niente.-
-Avete bisogno d'aiuto?-
Sapevo che non poteva aiutarmi ma accettai comunque, dopotutto lui aveva accesso a stanze che io non potevo neanche immaginare.

Vagammo per minuti troppo lunghi per esser contati. Lui si fermò di colpo.
-Ho dimenticato la spada! Dovrei averla sempre con me.-
-Dove? Se volete possiamo andare a prenderla.-
Aumentò il passo senza dire nulla. Arrivammo davanti ad una porta scura. Come avevo fatto a non pensarci prima? Aprì la porta ed iniziò a cercare ovunque la sua arma.
-Miss Edith.- Charles era seduto a terra in fondo alla stanza.
-Cosa state facendo?- Chiesi abbastanza confusa.
-Sto cercando la spada, ricordate?- Intervenì Gareth, che non poteva sapere che mi riferissi al fantasma dell'erede.
-Ah già, scusatemi.- Lo guardai in volto e lui mi sorrise. Mi avvicinai al giovane seduto e mi chinai di fronte a lui.
-Solitamente se so che non c'è nessuno vengo qui e penso, è l'unica cosa interessante che può fare un uomo dimenticato.-
-A cosa pensate?- Sussurrai.
-Al come io abbia potuto perder la mia vita.-
-Come siete morto?-
-Questi non sono affari vostri.-
Mi alzai lentamente, continuando a fissarlo. Poco dopo lui fece lo stesso.
-Andate via?- Non dissi niente.
-Edith, l'ho trovata.- Gareth alzò la spada per sfoggiarla. Mi voltai ed andai nella direzione dell'altro.
-Ne sono felice. Andiamo, Charles?- Sorrisi.
-Intendete dire Gareth?-
-Sì, ho fatto confusione.- Nel dirlo mi voltai per far intendere all'essere alle mie spalle di seguirmi. Charles annuì ed uscimmo.

Arrivati in mezzo al corridoio il ragazzo biondo si fermò.
-Perdonatemi, Miss Edith, sono in ritardo per una riunione con il Re. Non sarei andato via se non fosse importante.-
-Non vi preoccupate, ci vediamo più tardi.-
Aspettai che si allontanò per poi guardare il ragazzo inesistente.
-Sono abbastanza sicura che voi sapete più di tutti, potete spiegarmi la situazione a partire dall'inizio?-
-Se volete posso anche provare a spiegarvi quanto siete irritante.-
Lo guardai confusa ed infastidita.
-D'accordo, vi dico tutto ciò che volete.-
Sorrisi.
-Forse non tutto, mi urta sapere che avete vinto. Vi dirò solo quel che serve, per ora.-
-Che differenza fa se mi dite tutto ora o tra un anno?-
-Non credo debba passare un anno.-
-E quanto?-
-Non lo so. Fatto sta che ho bisogno di alcune informazioni prima di dirvi la storia completa.-
-Va bene.-
-Posso sapere una cosa? Walter come vi ha portata dal veggente?-
-Ha detto che portavano lì tutti i nobili per verificare chi fosse l'assassino, ma so che non è così.-
-Gli ho chiesto di farlo perché mi ricordate una persona che ho conosciuto diversi secoli fa. Il Re di Scozia non può essere protagonista di tutto, sapete? Devono smetterla di dare ogni cosa agli uomini di potere. Loro sono solo figure secondarie, lo sfondo. Loro sono la parte inutile della storia.-
-Mia sorella mi aveva accennato qualcosa su questa persona. Ma perché ce l'avete tanto con gli uomini di potere?-
-Volete davvero saperlo?-
-Sì.- Dissi con determinazione. La voce di Charles, invece, sembrava carica di odio, rabbia e rancore.
-Oh, povera e dolce Edith, sembrate così innocua agli occhi della gente. Non potete neanche immaginare cos'hanno fatto quei mostri.- La sua espressione disgustata diceva molto.
-Cosa?-
-Hanno ucciso un ragazzo con una vita fantastica. Lui era un giovane sovrano, è stato il primo Re del Galles.-
Rimasi a bocca aperta. -Quindi...-
-Sì, loro mi hanno ucciso. Hanno mandato un uomo ad uccidermi. Ero tranquillo a godermi il mio regno e loro mi hanno strappato via tutto quanto.-
Rimasi in silenzio, continuando a fissarlo.
-Voi non potete capire, nessuno può capire. Io ho perso il mio regno, la mia libertà, la mia vita, la donna che amavo. Questo avrei potuto ignorarlo, ma mi hanno portato lontano da mio fratello. Per lui avrei dato tutto ciò che ti citavo in precedenza.-
-Come si chiamava?-
-Nigel Hadery.- Qualsiasi sentimento si fece da parte, lasciando spazio alla tristezza.
-Nigel è stato un Re straordinario. Aveva paura di regnare da solo, ma è stato fantastico. Non potete immaginare quanto sia doloroso vedere il proprio fratello sembrare perfetto alla vista di tutto il popolo ma guardarlo negli occhi e trovarli spenti e vuoti. Lui sapeva che io ero lì con lui sin dall'alba fino alla notte più fonda, a volte aspettava dei miei segnali per capire cosa fare. Lo giuro, facevo di tutto per darglieli. Ho potuto parlare di nuovo con lui quando morì e non successe molto tempo dopo.-
-Il suo fantasma è nel castello?-
-Sì, non si fa vedere spesso per ciò che ha fatto.-
-Ovvero?-
-Non vuole che lo dica. Non lo sa neanche Walter.-
-Capisco.-
-Edith, volete sapere il nome della persona che mi ricordate?-
Annuii, mentre cercavo di elaborare tutto.
-Meredith Cambels. Per me era come un fiammifero al buio, ma non sono mai stato molto legato all'amore quindi avrei rinunciato anche a lei per salvare Nigel. So che non ha senso ma entrambe avete gli occhi verdi, il vostro carattere mi diverte parecchio e le vostre passioni abbattono chiunque si metta in mezzo.-
-Cosa sapete delle mie passioni? A malapena sapete che esisto.- Lo accusai.
-Vi sento suonare e vi vedo leggere e scrivere da una vita. Non mi sono mai avvicinato ma conosco chiunque viva nel mio regno.-
-A quante persone è capitato di vedere i fantasmi?-
-Che io sappia ci siete solo voi ed il principe.-
-Ma io non riesco a distinguere i morti dai vivi, sono troppo simili. Questa cosa potrebbe portarmi alla follia.-
-Edith, il vostro è un dono.-
Sembrava che i suoi occhi potessero leggermi l'anima, capire tutto di me ma allo stesso tempo non saperne niente. Forse era il suo non esserci realmente che mi dava queste sensazioni, o il suo spirito condannato.

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