1/05/2023
Ore 20.00 Casa Balestra
Manuel si trova davanti alla porta di casa di Simone da qualche minuto. Non sa bene se suonare o meno.
Ha fatto mille raccomandazioni ad Anita, come ogni volta che esce, e ha passato tutto il tragitto sui mezzi a pensare agli ultimi messaggi scambiati con Matteo.
Lui non ci aveva fatto caso che con Simone non aveva avuto il minimo tentennamento a parlare di Anita. Anzi, era corso subito da lui quando era sorto il problema.Con lui è diverso.
Quella era stata la risposta data a Matteo.
Lo crede davvero, Manuel.
Crede davvero che con Simone sia diverso. Lo sente all'altezza dello stomaco da quando l'ha abbracciato la prima volta, sul terrazzo dell'ospedale.
Eppure non sa ancora dare un nome a quella diversità. Ha semplicemente deciso di lasciar correre tutto ed evitare di frenarsi, perché a volte diventava il peggior nemico di sé stesso.
Prende un respiro e suona il campanello, nonostante la mezz'ora d'anticipo.
Non aspetta molto, segno che Simone doveva essere vicino alla porta, nonostante la villa sembri immensa.
Lo vede aprire la porta e la prima cosa che fa, quando Simone lo saluta, è grattarsi leggermente la nuca, come se fosse imbarazzato. Inizia a parlare poco dopo: «So che ci eravamo detti alle 20.30, ma non vorrei fa' tardi che qui i mezzi ce arrivano 'na volta ogni morte de papa. Abiti nel nulla, te l'hanno mai detto?»
Simone ride a quella domanda e «Sì, a volte» risponde.
«È colpa mia che non ho pensato che ti hanno ritirato la patente» continua poi mimando un scusa con le labbra.In effetti spesso se lo dimenticava anche lui, per quello ogni volta che scendeva per prendere la macchina, si trovava un foglio sul lato guidatore con scritto "Non puoi guidà, idiota".
«Scialla» gli risponde scrollando le spalle, prima di alzare il pacchetto di birre che aveva in mano «So' analcoliche. Così stai tranquillo, perfettone».
Simone scuote la testa e gli fa cenno di entrare, mentre gli prende di mano la confezione «Entra»
«Allora? Con cosa me uccidi?» chiede curioso Manuel.
«Gnocchi»
«Te piace giocà facile». Alla fine che ci voleva a cuocere due gnocchi? Due minuti ed erano pronti. Non si era di certo sprecato.
Manuel apre due bottiglie di birra, mentre Simone cuoce gli gnocchi per poi ripassarli nel sugo.
Lo guarda attento, come se non avesse mai visto qualcuno cucinare.Gliene ruba uno crudo mentre Simone li rovescia uno a uno nell'acqua bollette «Ammazza, so' boni però» dice, finendo di masticare.
«Li ho fatti a mano, con mia nonna, altrimenti davvero ti avrei avvelenato».
Manuel alza le sopracciglia a quell'affemazione. Si è davvero messo a preparare gli gnocchi a mano?
«Mortacci» gli esce spontaneo «io al massimo scaldo le nastrine al forno».
Quando non le brucio.
Evita di aggiungere questa parte.Simone ride, mentre porta entrambi i piatti a tavola.
Iniziano a mangiare in silenzio, come se nessuno dei due sapesse bene cosa dire. Era da un po' che Manuel non si sentiva così impacciato ad una cena.
Ma quello non era un appuntamento, dopotutto, no?
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Diario di bordo
Fanfiction[Simuel!AU | pov Manuel | Tematiche delicate] Un diario di bordo letto da una psicologa e un'assistente sociale comunale. Il tutto intervallato da scene di vita quotidiana. ~ o di servizi socialmente utili, un maestro in corsia e un diario di bordo...