25/05/2023
Ore 15.30 casa Ferro.«Secondo me la gente ha problemi de priorità, altrimenti non se spiega» la voce inconfondibile di Manuel arriva da dietro la porta «Te pare che uno in mezzo al pronto soccorso se urla perché non c'è er WiFi? Credeva de sta in villeggiatura?»
Anita si mette a ridere sentendo il figlio parlare al telefono.
Manuel la guarda attentamente, mentre si chiude la porta alle spalle, poi si ferma un attimo e «Mattè, te chiamo più tardi che so' arrivato a casa e tra un po' me passa a prende' Simone.»
Si avvicina ad Anita e le lascia un leggero bacio in fronte «Ciao, mà.»
«Ciao, Manu.» sorride.
È già giovedì. Ha iniziato il lavoro da quattro giorni e gli sembra di essere lì da una eternità.
Deve ammettere, però, che gli sta piacendo; che si sente utile e la cosa non gli dispiace affatto.
«Com'è andata?»
«Bene, niente di particolare oggi» afferma ricordando l'episodio del giorno precedente, in cui un signore aveva minacciato una dottoressa solo perché era obbligata a fargli un tampone.
«Ascolta, tra poco me passa a prendere Simone, credo de torna' per cena» aggiunge poi.
«Simone, eh?»
«Seh.»
«C'è qualcosa che me devi dì?»
«A mà, che te dovrei dì?» chiede Manuel anche se sa dove lei voglia andare a parare.
«Non è che, sotto sotto, 'sto Simone te piace?» Manuel scuote la testa in segno di rassegnazione e si lascia sfuggire un sorriso.
Non sa precisamente come risponderle.
Sa che dal bacio si sono comportati come se tra loro ci fosse qualcosa in più, come se effettivamente fosse cambiato qualcosa, però non ne hanno parlato.
Forse non ce ne era stato bisogno, solo che in quel momento si trova spiazzato.«È complicato, mà.»
«Secondo me, meno de quanto credi» gli risponde la donna.
«Ma come faccio co' te? C'hai ragione, comunque.»
«Gli occhi me funzionano ancora bene, sai?»
«Vabbè, possiamo chiuderla qui, così me vado a fa 'na doccia o devo uscì conciato così co' quello che potrebbe esse' er ragazzo mio?» chiude il discorso così, alzando le mani in segno di resa e marcando sulla parola potrebbe.
«Vai, vai, che se no me sfiguri co' quello che potrebbe esse' er ragazzo tuo.» lo canzona ripetendo la frase.
Il fatto è che lui non è abituato ad un sentimento così. Quando disse a Matteo che con Simone era diverso, lo credeva davvero.
Non ha mai provato qualcosa di simile. Le sue relazioni precedenti erano per lo più carnali, quindi non aveva mai pensato di potersi mettere così tanto a nudo con qualcuno di loro e sentirsi comunque a suo agio, così come è successo con Simone.
Per quello decide di parlargliene, magari mentre saranno in macchina.
Passa un'ora prima che Simone suoni alla loro porta. Anita va ad aprire. Appoggia la stampella al muro prima di girare la chiave.
«Simone, entra pure» la donna fa un cenno di saluto mentre il ragazzo le sorride «Grazie, Anita.»
«Sto ad arriva'.» La voce di Manuel arriva dall'altra stanza ed entrambi si mettono a ridere. È Simone che chiude la porta alle sue spalle, mentre Anita risponde «Non te preoccupà, non lo magno.»
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Diario di bordo
Fanfic[Simuel!AU | pov Manuel | Tematiche delicate] Un diario di bordo letto da una psicologa e un'assistente sociale comunale. Il tutto intervallato da scene di vita quotidiana. ~ o di servizi socialmente utili, un maestro in corsia e un diario di bordo...