mi sveglio verso le otto.
strano, nessun incubo e nessuna voce...
mi accorgo di avere ancora addosso la felpa di robin, e ne approfitto per osservarla meglio.
è nera, ha la zip e ha la scritta e il simbolo "nike" dalla parte destra.
la tolgo e la ripongo sopra al mio letto con delicatezza, come se fosse fatta di vetro.
faccio per uscire dalla mia camera, ma il mio portapenne cade di nuovo, così mi constringo a raccoglierlo da terra insieme agli oggetti che ci sono all'interno.
lo ripongo sulla mia scrivania, e allora lo vedo.
<<il pacco!>> ricordo a me stessa.
mi fiondo verso quella scatola di cartone e cerco di rimuovere lo scotch per poterne vedere l'interno, ma qualcuno mi prende il polso con poca delicatezza e di trasalisco.
<<dobbiamo parlare>> la mano fredda di billy mi stringe ancora ed io faccio per liberarmi, ma non me lo permette.
lo guardo.
<<non ho niente da dire>> sbotto, terrorizzata ma sicura di me.
<<beh, io sì. e adesso mi ascolterai>> sibila strattonandomi per avvicinarmi a lui <<non capisco perchè tu voglia lasciarmi, chloë, cosa ti ho fatto?>>.
rido perchè spero sappia benissimo il motivo per cui ho deciso di "chiudere" con lui, e questo mi guarda, nero dalla rabbia.
mi scuote prendendomi la spalla con l'altra mano.
<<rispondimi anzichè ridere!>> grida.
ora sono spaventata.
molto spaventa.
non credo di avere possibilita di liberarmi dalla sua presa considerando la netta differenza di forza che c'è tra me e lui.
<<lasciami>> gli ordino, sperando di non aver mostrato a lui il mio terrore <<mi stai facendo male>>.
<<e pensi che mi importi?>> chiede con un ghigno sulla faccia, che se potessi gli strapperei via a sberle.
<<lasciami!>> dico di nuovo, alzando il tono di voce e dimenandomi da lui.
ma più cerco di liberarmi, più lui stringe la sua presa su di me, più mi faccio male.
<<billy, senti, mi dispiace che sia finita così tra di noi. ma non puó funzionare>> dico, recitando i classici copioni delle coppiette dei film americani.
<<dimmi cosa ho fatto e me ne andró>> risponde, ma so che non sarà così.
<<vuoi sapere cos'hai fatto? vuoi sapere che cazzo di problema hai?! parfait!>> sbotto, senza accorgermi di aver parlato un po' della mia lingua madre <<mi hai forzata ad essere la tua ragazza dopo che ti avevo detto di non essere pronta. mi hai baciata e abbracciata dopo che ti avevo esplicitamente detto che l'affetto non mi piaceva. sei possessivo ed eccessivamente geloso, in più mi tratti di merda!>> dico tutto d'un fiato <<abbiamo tredici anni, billy, tredici! è imbarazzante parlare di "relazione tossica" a tradici anni, ma la nostra lo è a tutti gli effetti e non ho intenzione di ripetertelo due volte. quindi ora mollami e sparisci!>>
i suoi occhi sprigionano astio e una rabbia che non può davvero controllare e mi pento subito di aver perso le staffe in questo modo.
andava fatto, quello che ho detto andava assolutamente detto, ma era già incazzato ed io ero giá terrorizzata. non avrei dovuto farlo.
senza darmi il tempo di muovermi, molla il mio polso e la mia spalla per poi mettermi le mani sui fianchi.
li stringe con inponenza ed io comincio a piangere.
fa male, davvero male.
mi dimeno ma lui stringe sempre di più.
<<billy, lasciami!>> dico <<billy, mi fai male, lasciami!>>
gli appoggio le mani sul petto e tento di spigerlo via da me, gli tiro dei calci, ma sembra fatto di ferro.
stringe ancora ed io sento il cuore esplodere di una rabbia insfogabile.
e grido.
grido dal dolore e spero che qualcuno venga da me.
luna, mattheo, le infermiere.
chiunque.
billy si avvicina a me, togliendo una mano dal mio fianco per spostarla sui capelli e piantarla sulla nuca.
mi stringe i capelli ed io chiudo gli occhi.
non so cosa voglia fare, ma sono talmente spaventata che sento di stare per svenire.
<<che sta succedendo qui?!>> qualcuno da fuori fa irruzione nella stanza <<billy, togli le mani da lei! ora!>>
apro gli occhi e mi ritrovo per terra.
mi ha spinta.
quel figlio di puttana mi ha spinta.
<<chloë>> la voce di anderson mi pervade le orecchie ed io faccio un respiro di sollievo.
non mi sento al sicuro, ma so che lo sono.
<<chloë>> mi chiama di nuovo <<stai bene?>>.
la testa mi gira, ma appena lo psichiatra fa per mettermi una mano sulla spalla, mi sposto.
<<sto bene>> dico <<grazie>>.
tento di alzarmi, ma cado di nuovo.
<<sta' calma>> sussurra <<è passata>>
le infermiere stanno portando via billy da me, e a quel punto arriva luna, con theo.
<<chloë!>> luna corre immendiatamente da me, buttandosi sul pavimento e abbracciandomi con urgenza.
non la stringo a me, ma appena tenta di sciogliere quella sorta di abbraccio, le stringo leggermente la manica della felpa, per farle capire che ho bisogno di sentirla con me.
ho bisogno di sentirmi protetta tra le sue braccia e semplicemente rimanere in quella posizione per sempre.<<cos'è successo?>> chiede mattheo, mentre tutti e tre eravamo sul mio letto, con la porta chiusa.
luna è sdraiata con la schiena sui cuscini ed io sono con la testa sulle sue gambe. ha un braccio sul mio petto, ed io tengo la mano sopra di esso perchè ho ancora bisogno di sentirla con me.
<<je dois voir robin dès que possible>> mormoro, per non far capire quella frase a nessuno.
<<come?>> chiede theo.
<<billy è uno schifoso pervertito>> mento, stringendo un po' il braccio di luna.
ad ora mi tocca raccontare tutto.~bellissimii state?? vi do il permesso di odiarmi perchè non posto praticamente mai...ma in questo periodo, non so nemmeno io il motivo, non riesco a fare le cose in modo completo, quindi anche scrivere le storie non mi riesce al 100% come vorrei che invece succedesse. col fatto, poi, che inizio la scuola ho paura risulti ancora peggio di quanto la situazione già è, ma quello si vedrà in futuro.
bacini.
spero il capitolo vi sia piaciuto.
la vostra sky❤️🩹
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🚬👻𝐀 𝒫𝒶𝓇𝒶𝓃ℴ𝓇𝓂𝒶𝓁 𝐋𝐎𝐕𝐄👻🚬
أدب الهواةho lasciato la francia quando avevo dodici anni, per via della mia salute mentale. assurdo vero? ad ogni modo, ora mi trovo in canada, nel joseph's health hospital dal 2 novembre 2021, ora siamo a dicembre, il 17, precisamente. sarei dovuta entrare...