snoopina (19)

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luna dorme, io guardo l'orario attraverso la sveglia.
l'una di notte.
faccio un bel respiro profondo e tolgo il lenzuolo dalla faccia.
la stanza è totalmente vuota, ci siamo solo io e la mia amica.
mi alzo senza fare rumore e mi dirigo verso il corridoio, arrivo alla porta e inserisco il codice.
esco e comincio a chiamare il nome di robin, con voce bassa per non farmi sentire da nessuno.
probabilmente così non mi sentirà nemmeno lui...
faccio per andare alla recinzione, ma qualcosa, muovendosi dietro di me, mi fa scattare in avanti e voltare di colpo.
<<chloë!>> dice, da dietro le mie spalle <<voltati>>.
non voglio voltarmi. ho paura.
e invece lo faccio.
dopo anni e anni in cui ho combattuto con questa specie di malattia, trovo il coraggio di vedere quel qualcosa che mi tormenta.
dio...è...
non riesco a capire cosa sia.
insomma, è una ragazza, come me, ma allo stesso tempo è completamente diversa da me.
<<finalmente>> mormora, ora la sua voce non è più rauca, ma limpida.
non ho il coraggio di dire qualcosa, tremo e sono sull'orlo di cominciare un pianto disperato.
riesco a vedere gli alberi alla sue spalle attraverso lei, e questo mi fa preoccupare ancora di più.
<<chi sei? e perchè continui ad infastidirmi?!>> trovo finalmente il coraggio di domandare.
si avvicina un po', ed io indietreggio, almeno, ci provo.
si avvicina al mio orecchio e fa un sorriso che mi fa accapponare la pelle.
<<vuoi davvero far aspettare il tuo cavagliere?>> mi chiede, ed io non capisco quello che intende <<ci vediamo stasera, chloë>>.
chiudo un attimo gli occhi per metabolizzare quello che sta succedendo, poi li riapro.
e quella ragazza non c'è più.
sarà stata la mia immaginazione?

<<chloë!>> sento chiamare qualcuno alle mie spalle <<chloë, sei tu?>> chiede colui di cui riconosco subito il tono.
<<robin!>> dico voltandomi, iniziando ad andare verso la recinzione per poterlo sentire il più vicino possibile a me.
<<ehilà, snoopina>> dice con una leggera risata.
come mi ha chiamata?
snoopina?
<<snoopina?>> ripeto.
<<già, ci ho pensato molto, in realtà>> dice, riferendosi a quel bizzarro soprannome <<non sapevo se ti sarebbe piaciuto, ma se hai una passione per snoopie, penso che vada bene. niente pigiamino oggi?>>
rido.
<<no, dovevo vederti, quindi ho preferito non ridicolizzarmi di nuovo>> dico, guardando qua e là.
<<non eri ridicola, eri adorabile>> soffia, ed io chiudo gli occhi per assaporare bene quelle parole, che, per un attimo, mi provocano un leggero fastidio allo stomaco.
a quel punto, scoppio a piangere.
probabilmente è colpa di tutte le tensioni della giornata e del fatto appena successo, ma sono, in ogni caso, davanti a robin, mentre piango come una bambina.
<<ei>> mormora con un pizzico di preoccupazione nel tono, mettendo una mano sulla recinzione <<che succede, chloë?>>
<<mi dispiace>> dico, perchè non dovrei stare facendo quella scenata inutile <<mi dispiace tanto, sto bene>>.
<<non stai bene>> dice, muovendo la mano <<chloë...puoi parlarne con me>>.
<<è solo che...>> balbetto <<sono successe diverse cose oggi e...vorrei solo poterle dimenticare per un po'>>.
rob mi guarda per un secondo e io mi pento di avergli detto la verità.
<<che genere di cose?>>
rimango in silenzio per qualche attimo, poi sospiro...
<<billy, il mio>> tremo <<il mio ex ragazzo...>> guardo da un'altra parte e mi mordo le labbra, infastidita dal termine.
<<si...?>> dice <<che è successo con lui?>>
<<non...non...non è il ragazzo che tutte vorrebbero, ecco>> confesso, per paura di dirgli tutta la veritá.
<<ei...>> anche se non ho una visuale completa del suo robin, la luce della luna illumina i nostri corpi permettendomi di intravedere in particolare il suo viso. <<ti ha fatto del male...?>> chiede, ed io noto un pizzico di rabbia nella sua voce.
non dico nulla, e lui capisce da solo la risposta.
<<da quanto va avanti?>> chiede, leggermente furioso.
<<poco>> tremo, sentendomi impotente <<qualche mese>>, specifico.
<<perchè non me l'hai detto?>> insiste, ed io torno a piangere perchè il suo modo di parlare mi spaventa.
probabilmente lo nota, perchè si addolcisce subito e prova, in qualche modo, ad istaurare un contatto fisico con me, che io, purtroppo, non riesco a ricambiare.
<<non ce l'ho con te>> mi spiega <<solo con lui. non avrebbe dovuto farti del male...non avere paura di me>> dice, ed io vedo sul suo volto accennarsi un sorriso. mentre attende la mia risposta, ne approfitto per osservarlo meglio. i lunghi capelli neri gli ricadono fino alle spalle e una bandana gli fascia la testa. un sorriso dolce in cui potrei perdermi e degli occhi color foresta. un corpicino esile ma pronto allo stesso tempo. è completamente diverso da billy, sia fisicamente sia caratterialmente (almeno, spero).
<<non ho paura di te>> dico dopo averlo squadrato per bene, notando che sta facendo la stessa cosa con me, e a quel punto sento un nodo formarmisi nello stomaco <<sono solo...un po' stanca>>.
<<vuoi...vuoi andare via...?>> chiede, preoccupato.
non ce l'avevo con lui. sentire la sua voce profonda per qualche minuto ogni tanto nel bel mezzo della notte era diventata un delle poche cose che suscitavano delle vibrazioni nel mio petto e generavano farfalle nel mio stomaco. non volevo andarmene. ma non mi andava di restare.
sono una cogliona?
assolutamente.
sto rischiando di perderlo?
sì.
me ne importa?
non posso credere che lo sto dicendo, ma è il primo essere umano di cui mi importa dopo Luna. 
<<non voglio andare via>> dico chiaramente <<solo...non me la sento di restare. non avercela con me...ti prego>>.
<<non preoccuparti>> dice, ma non sento rassicurazione ne da parte sua, ne da parte mia.
<<robin, non voglio che tu ce l'abbia con me, d'accordo? perfavore. posso essere onesta?>>
<<devi esserlo sempre con me>>
<<sei la persona piú gentile che abbia mai incontrato e non voglio perderti>>.
ecco, l'avevo fatto di nuovo.
mi ero aperta con un altro, credendo che fosse la cosa piú giusta da fare per poterlo tenere stretto a me e non permettergli di andare via.
<<sta' tranquilla, sono qui. ci rivedremo, d'accordo?>>
annuisco.
mi sento una bambina per aver lasciato di nuovo parlare i miei sentimenti, visto che di nuovo non ho ottenuto risposta.
<<mi...mi guardi le spalle, vero?>> chiedo, rendendomi conto di quanto probabilmente fossi ridicola davanti ai suoi occhi.
<<come sempre, snoopina>> dice, ed io sorrido.
faccio per andarmene, ma chiama il mio nome, ed io mi volto.
<<si?>>
<<ti sta davvero bene quel blu>>

torno nella mia stanza, toccandomi lo stomaco dolente, ma piena di una sensazione che non so descrivere.
gli piacciono per davvero i miei capelli?
quindi ora mi chiama snoopina?
sorrido e apro la porta della mia stanza, trovando un biglietto di carta, mezzo strappato e accartocciato.
lo apro:
"non aver paura di ciò che possiedi"
<<questa cosa non mi piace>> mormoro.


BUONA PASQUA AMORI MIEI❤️‍🩹

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