un bacio doloroso (c.11)

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è passato circa un mese, è il 16 gennaio e mi pento di non aver preso le pastiglie stasera.
sono le tre del mattino ed io non riesco ad addormentarmi.
ferma, rannicchiata con le ginocchia al petto e le mani, ormani indolenziote, stringendono con violenza la coperta, che spero ancora mi renda inbisibile, da ore.
comincio a sentire caldo mentre le voci si fanno sempre più intense, vorrei voltarmi, ma non lo faccio.
cosa accadrebbe se mi voltassi?
<<chloë>> sento qualcosa toccarmi la gamba, coperta dal lenzuolo, fino a risalire alla schiena.
i tremori si fanno sempre più forti mentre le lacrime scendono in perpetue dal mio viso.
<<basta>> dico, ma la mia voce è talmente tremante da farmi uscire solo un piccolo singhiozzo.
<<vai via>> dico ancora, sperando di aver scandito bene ogni parola questa volta.
<<andare...via?>> dice qualcosa, o meglio, uno di loro, con voce rauca e sconcertante.
<<chloë>> sussurra, vicino a me <<voltati>> ordina, questa volta con voce più chiara, ma sempre rauca e bassa.
non so se muovermi tra la coperte sperando se ne vadano, o se stare ferma e aspettare che se vadano via da soli.
scelgo la prima.
tanto, al massimo muoio.
appena sento la sua mano -o meglio, spero che sia la sua mano- risalire fino alla mia schiena, comincio a muovere gambe e braccia come se mi trovassi in mezzo al nulla nel mare e stessi per affogare.
<<vattene!>> grido, convinta che nessuno nel reparti mi abbia sentita, ma consapevole di aver mosso qualcosa.
l'ombra è sparita.
ha...funzionato?
scoprirlo significherebbe voltarsi, quindi non voglio saperlo.
aspetto l'alba, con la stessa ansia con cui di solito aspetto la fine dei miei giorni.

billy mi volta la faccia e mi scocca un bacio sulla bocca, sedendosi di fianco a me a mensa.
imbarazzante? sì.
piacevole? per niente.
continueró a fingere che mi piaccia? ovviamente.
infondo...a me billy dovrebbe piacere, non posso essere così anaffettiva.
<<ciao anche a te>> dico, sorridendogli.
luna ride, ed io la guardo male.
<<ciao ragazzi>> dice poi bill.
<<che avete fatto questa mattina?>> chiese mattheo, guardando la sua bellissima luna.
<<niente>> risponde quest'ultima, piluccando il suo risotto.
<<sono stata con billy>> rispondo, accennando al mio...al mio ragazzo.
<<io ho rivisto mio padre>> annuncia theo, facendoci capire che aveva fatto quella domanda solo perchè voleva comunicare a noi la sua risposta.
<<fratello, è fantastico!>> dice bill, mentre io non capisco.
cosa ci sarebbe di fantastico?
intendo, mi fa piacere che mattheo abbia rivisto uno dei suoi genitori, ma non dovrebbe essere una cosa normale?
guardo luna e scuoto la testa, per farle capire che non riesco a vedere la scintilla del discorso.
lei rotea il dito per farmi capire che me ne avrebbe parlato più tardi, ma io voglio saperlo adesso.
scuoto la testa e la muovo leggermente in avanti per farglielo capire, e lei cede.
<<non va molto d'accordo con suo padre>> spiega, ad alta voce, mentre i due ragazzi mi guardano.
abbasso lo sguardo sulle mie scarpe, pensando che forse avrei seriamente dovuto lasciar perdere.
<<ohh>> dico soltanto, rialzando la testa.
<<si...>> continua theo <<prima che entrassi, abbiamo litigato e per un po' non ha più voluto vedermi. fino ad oggi, a quanto pare>> mi spiega.
annuisco per fargli capire che ho appreso, poi gli faccio un lieve sorriso di apprensione per fargli capire che gli sono vicina, e lui mi sorride a sua volta.
<<ah!>> gemo.
<<qualcosa non va?>> chiede luna, poi anche billy, che fino al momento prima non mi aveva degnato di uno sguardo, da un'occhiata verso la mia direzione, mentre theo già mi sta guardando.
<<tutto bene?>> chiede la mia amica.
<<si, ho solo...mal di testa>> dico, mettendomi una mano sulla fronte e sfregandola lievemente.
<<non stai dormendo?>> chiede bill, ed io aspetto un po' per rispondergli.
<<no, no. sto bene>> dico, cercando di tranquillizzare lui ed il resto dei presenti a tavola.
sono convinta che non se la siano bevuta.
<<vado in camera>> mormoro.
luna si alza con me e fa per seguirmi, ma qualcuno le urta il braccio e lei geme dal dolore, così forte da far alzare in piedi mattheo e billy.
<<ragazze, che cazzo vi prende?>> dicono, quasi allo stesso modo, entrambi.
<<niente>> rispondo io, vaga.
<<sto bene>> risponde la mia amica, tornandosi a sedere perchè pensava avessi capito il motivo del suo gemito.
ed infatti, avevo capito tutto.
d'accordo che siamo ragazze, ma nemmeno io ci metto così tanto tempo a sistemarmi i capelli, o il mascara o a fare qualsiasi altra stupida scusa che si inventava luna per non dirci che andava in bagno a...
<<chloë>> mi chiama bill, riscuotendomi dai miei pensieri.
<<me ne vado>> dico soltanto, e così faccio, ma, mentre sono nel corridoio, qualcuno mi prende il polso, con rabbia e mi obbliga a voltarmi con violenza.
<<mi spieghi per che cazzo ti stai comportando così?>> billy mi da una leggere spinta e io indietreggio.
cosa voleva da me?
e perchè ero così...spaventata?
<<cosa vuoi?>> dico, con insolenza.
<<non usare questo tono, chloë>> sibila, avvicinandosi a me.
<<stammi lontano>> urlo.
aveva cambiato completamente umore da quando avevo parlato con mattheo, da quando gli avevo sorriso e gli avevo fatto capire che, se ne avesse avhto bisogno, ci sarei stata per lui.
ma perchè?
<<starti lontano?>> ride <<sono l'unico che ti è corso dietro e adesso mi dici di starti lontano?>>
<<non te l'ho certo chiesto io e corrermi dietro>> farfuglio, tirando fuori quella minima puntina di coraggio che mi rifiutavo di ammettere se ne fosse andata via.
almeno, non per uno come lui.
un momento...lo stavo...
disprezzando?
disprezzando il mio...fidanzato?
<<ah no?>> scuote la testa <<cos'è? speravi ci fosse mattheo al mio posto? speravi ti desse lui le attenzioni che ti do io?>>.
rimango in silenzio nonostante questa non sia la verità.
<<rispondimi, cazzo!>> ordina, ormai fuori di sè.
le mani tremano, e qualcuno, al mio orecchio, sussurra <<colpiscilo>>.
ma, ahimè, non lo colpisco.
<<billy>> lo chiamo <<mi dispiace>> dico con un soffio <<è colpa mia>>.
un forte dolore mi prende il braccio, come se qualcuno mi avesse dato un pugno.
lui si tranquillizza un po' e mi viene vicino, baciandomi in modo diverso la solito.
baciandomi con violenza.
non riesco a ricambiare e vorrei semplicemente che il momento finisse.
faccio di tutto per dissociarmi da quel momento mentre lui mi bacia con sempre piú intensità. ripenso alla mia vita in francia, ai miei amici e alla chiacchierata con robin di quella sera.
il modo sincero e spontaneo in cui mi aveva detto <<ti credo>>.
lo penso, e il mal di testa di allevia per un secondo.
ah! cristo!
do' un lieve spinta a billy quando realizzo che mi aveva morso il labbro e me lo ha appena fatto sanguinare.
la mia reazione fisica era stata minima, ma la rabbia che avevo dentro lo avrebbe sbattuto per terra e gli avrebbe reso il doppio del dolore.
calma, chloë, stai calma.
<<non ti è piaciuto?>> chiede, con un piccolo sorriso.
lo aveva fatto con cattiveria oppure no?
mi limito ad andarmene.
cazzo, devo parlare con anderson immediatamente.

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