il nuovo colore (17)

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sento la mano di qualcuno scuotermi leggermente la spalla, così mi costringo, se non ad aprire gli occhi, perlomeno a muovermi e emettere dei piccoli versi per far intendere che sono tornata nel mondo dei vivi.
<<chloë>> mormora una voce, sogghignando dolcemente <<è ora di cena. per una volta che non andiamo insieme a mangiare, non ti presenti in mensa?>> scherza.
<<ciao luna>> è tutto quello che riesco a dire.
alzo la testa dal cuscino e mi accorgo di avere dei piccoli segni sulle braccia, cosa che succede ogni volta che mi ritrovo ad addormentarmi durante il pomeriggio.
<<come stai?>> chiede, accarezzandomi i capelli.
<<sto bene>> rispondo con un sospiro, ancora troppo assonnata per ragionare lucidamente <<tu come stai?>> chiedo dopo aver visto delle fasce cingere i suoi avambracci.
<<va tutto bene>> dice, facendo un sorrisetto triste.
<<andiamo a mangiare?>> chiedo, cercando di sorvolare qualsiasi discorso malinconico che sicuramente avrei ripreso più tardi <<muoio di fame>>.
la mia amica ride, ci alziamo, io barcollo leggermente, poi ci dirigiamo in mensa.
billy non si è seduto al nostro tavolo oggi, ha preferito sedersi con charlotte e il suo gruppo di amici.
muovo un po' il cibo nel piatto intanto che luna e nattheo mi raccontano cos'era successo nel tempo infinito in cui riposavo.
mi dicono che con billy preferiscono non avere più nulla a che fare, il che mi stupisce.
mi stupisce che delle persone che conosco da poco preferiscano abbandonare una persona tossica per una che conoscono appena.
insomma, per me è la normalitá, anche se dolorosa, ma praticamente nessuna delle persone che ho conosciuto nella mia vita ha fatto lo stesso.
<<mi dispiace>> dico, dopo aver sentito ció che avevano da dirmi <<ho creato solo guai>>.
<<nah>> mi rassicura luna <<fidati, sei decisamente meglio di billy, e poi...è sempre stato decisamente aggressivo>> mi racconta.
<<con voi?>> chiedo.
theo scuote la testa, ed io mi aspetto che mi dicano di più, ma non lo fanno. così li incito.
<<di chi state parlando, allora?>>
i miei amici si lanciano uno sguardo d'intesa pieno di incertezza, ma io insisto.
<<parliamo di olivia>> confessano finalmente.
olivia?
<<chi è olivia?>> chiedo, masticando il boccone che mi ero portata alla bocca.
<<oh, è la ex di billy...insomma...avevano tipo undici anni quando si erano messi insieme, billy era decisamente tossico e possessivo. non sono durati due mesi...>> mi spiega luna.
sgrano gli occhi e poso la forchetta sul piatto.
<<e voi non mi avete avvertita di questo prima che ci mettessimo insieme?!>> chiedo, un po' spazientita ma non sull'orlo di diventare nera dalla rabbia.
<<pensavamo fosse cambiato>> dice theo, mortificato <<davvero, se avessimo saputo che era ancora il solito stronzo, ti avremmo avvertito>>.
<<vi ho sempre parlato dei segnali di possessività che mi mandava>> protesto.
<<hai ragione. ci dispiace, ma non avercela con noi>> mi impolora luna, guardandomi.
e invece ce l'ho eccome con loro. sono stati davvero stronzi a non avvertmi del potenziale rischio a cui sono andare in contro!
ma non me la prendo con loro, non ne ho la forza e poi...è palese che non l'hanno fatto per ferirmi.
luna non potrebbe mai ferirmi.
<<non importa, davvero>> dico soltanto, cercando di finire velocemente quello che ho nel piatto.

ora sono nella mia stanza e non ce la faccio più.
devo aprire questo fottuto pacco.
mi gira un po' la testa, ma ignoro il dolore e cerco di togliere lo scotch che non ero riuscita a rimuovere questa mattina, e con delicatezza, apro la scatola.
piego leggermente la testa perchè d'impatto non so bene cosa sia.
è una boccetta dove all'interno risiede qualcosa di blu.
il mio colore preferito.
giro la confezione per scoprire finalmente di cosa si tratta.
<<una...tina per capelli?>> chiedo confusa, tra me e me.
mia madre mi ha regalato una tinta blu per capelli. sono decisamente emozionata e allo stesso tempo confusa perchè so che dovró chiedere aiuto a luna per colorarli.
guardo meglio all'interno del pacco e noto che ci sono un biglietto e un decolorante per capelli, e sotto della carta marrone.
apro il biglietto.

"so che ti piace il blu, sai, penso farebbe risaltare i tuoi occhi"

è scritto a computer, ma il messaggio mi fa sorridere.
controllo meglio all'interno, intravedendo altro sotto il sacchetto di plastica che ricopriva la scatola probabilmente per evitare che, se la tinta si fosse aperta, macchiasse tutto quanto.
un mascara?
e vicino un altro bigliettino, sempre scritto a computer.
"forse con questo vedrai i tuoi occhi come li vedo io"
leggo la marca: è di sephora.
<<wow...>> dico, provando ad aprirlo.
non ho mai avuto un mascara prima, perchè i trucchi non sono mai stati una priorità per me, ma averne uno adesso mi fa sentire grande.
non ci sono i dischetti struccanti, ma luna si trucca...me li presterá lei, insieme all'acqua micellare.
<<ei chloë!>> la mia amica fa irruzione nella mia camera noncurandosi di bussare, e comincia a curiosare gli oggetti che ci sono sul tavolo.
<<e questi cosa sono?>> chiede, riferendosi a tutti quegli utensili ma prendendo in mano solo il colore per i capelli.
<<me li ha mandati mia madre>> le spiego <<mi aiuti a decolorarmi?>>
<<vuoi decolorarti tutti i capelli per farli blu?>>
<<no!>> esclamo, prima che si facesse strane idee <<non tutti, pensavo...>> prendo solo le ciocche davanti a destra e a sinistra <<queste>>.
<<ohh>> annuisce <<d'accordo. ti aiuto io, siedi sulla sedia>> mi prende per un braccio e mi tira per farmi sedere, ma mi oppongo.
<<aspetta. l'hai mai fatto prima?>> domando, portandomi tutta la chioma sulla spalla sinistra con la stessa mano.
<<no>> risponde prontamente, alza le spalle <<c'è sempre una prima volta>> recita.
mi allarmo subito perchè non voglio ritrovarmi i capelli di qualche colore estraneo a quello nella confezione <<non esiste che io ti faccia da cavia su una cosa del genere>> mi alzo dalla sedia e mi butto sul letto, a gambe incrociate e braccia conserte.
<<eddai>> mi incita <<sarà divertente. quanto sarà difficile?>> fa un cenno con gli occhi per farmi tornare da lei, ma io mi muovo leggermente sulla mia posizione per farle intendere che non ho intenzione di sposarmi da qui.
<<no, no. non esiste>> dico con fermezza <<non ci pensare nemmeno, no. oublie. non saró la tua cavia>>.
mi guarda per qualche secondo ed io ricambio.
non ho intenzione di dire sì.

<<bene, ora sciacquiamo il decolorante. dai, su, alza il culo e vieni in bagno>> squilla luna, felice come una bambina il giorno di natale.
ho ceduto solamente perchè aveva iniziato ad inistere, e un po' anch'io non vedevo l'ora di colorarmi le ciocche. in più, era così entusiasta di fare una cosa diversa dal solito, non sono riuscita a dirle di no.
<<spero per te che funzioni>> la rimbecco.
<<se non funziona, farai la stessa cosa a me>>.
mi appare un ghigno sul viso.
<<questa cosa mi piace>>

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