la visita (c.10)

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faró così, allora.
mi alzo aiutandomi col cespuglio che ho affianco, e mi dirigo in mensa, si sono fatte le dodici.

<<ei chloë>> mi saluta billy, facendomi cenno di sedermi accanto a lui.
<<ciao>> dico soltanto, appoggiando il vassoio sul tavolo.
<<va meglio?>> chiede luna, ed io annuisco.
<<dopo...>> bill mi prende la mano <<ti va di passare un po' di tempo insieme? solo noi due>>.
la mia mente dice di no, ma la mia testa annuisce e comincio ad odiarmi per non saper controllare le mie emozioni.
e questo l'amore?
<<tra quanto uscirete?>> chiede mattheo.
<<non lo so...>> esorsisce luna, abbassando lo sguardo.
<<spero il prima possibile>> rispondo io.
<<tra qualche mese>> dice billy, dando l'unica risposta soddisfacente.
<<tu?>> chiedo.
<<oggi mi hanno comunicato che usciró tra otto mesi>> fa un boccone <<assurdo, vero?>>
<<dipende>> gli risponde luna.
<<si, dipende>> concordo.
<<da cosa?>>
<<da come ti comporti>> gli spiega billy <<se continui a manifestare sintomi, starai qui all'infinito>>
<<ha ragione>> sibilo, in tono aspro, più a me stessa che a mattheo <<se vuoi uscire da qui, devi guarire il più in fretta possibile>>.

<<allora>> billy si siede accanto a me, nel suo letto.
<<si?>>
<<parlami di te>> esordisce <<ora stiamo insieme, voglio sapere tutto della mia ragazza>>
stiamo insieme? sono la sua...ragazza?
non...non sono pronta. ho solo dodici anni.
<<senti, mi dispiace dirtelo così...ma...>> tremo <<noi due non stiamo insieme>>.
la sua espressione muta, ora sembra...triste.
<<noi...io...ti amo>> dice soltanto, con voce delusa.
<<mi ami?>> gli chiedo.
annuisce.
<<ti piaccio, l'hai detto tu>> continua <<proviamo a farlo funzionare>>.
<<non lo so...>> dico, completamente convinta di non volerlo fare.
<<andiamo, proviamoci almeno>> insiste <<dai, chloë. perfavore>>.
qualcosa sussurra al mio orecchio "dì di no".
<<va bene>> dico, ignorando quella voce <<proviamoci>>.
bill sorride e mi prende il viso con le mani, baciandomi.
volevo staccarmi, ma non volevo che ci rimanesse male, quindi feci la stessa cosa.
<<ti amo>> dice staccando la sua bocca dalla mia per qualche secondo, per poi tornare a baciarmi.
<<lo so>> rispondo, fredda, staccandomi.
<<che hai?>> mi chiede, freddo quanto me.
<<nulla, è solo che...>> sospiro <<non mi piace l'affetto>> confesso.
ride.
<<come fa a non piacerti l'affetto della persona che ami?>>
<<billy!>> lo rimproveró <<è una cosa seria>>
<<lo so>> risponde, accarezzandomi i capelli e facendomi pensare che sia solo una grande presa per il culo <<ma imparerai ad amargli, gli abbracci, i baci e le carezze>> sussurra <<te lo prometto>>.
l'altoparlante chiama il mio nome, aggiungendo "è attesa alla sala d'aspetto".
sì!
<<ci vediamo>> gli dico, staccandomi dalla sua presa e facendo un sospiro di sollievo.

<<mamma?>> dico, una volta aver visto il suo volto appena entrata in sala.
corro ad abbracciarla e un'ondata di pace mi travolge.
<<chloë>> dice, dandomi un bacio sulla fronte.
odio il contatto fisico, è vero, ma starei tra le sue braccia per ore. <<come stai?>>.
<<sto bene>> mento <<sto meglio>> mi correggo, per rendere la bugia più credibile.
<<ne sono felice>> mia mamma sorride ed io sento un picchio alla testa.
troppi casini e situazioni calme allo stesso tempo.
qualcuno mi solleva da dietro le spalle e, appena sono di nuovo a contatto col pavimento, mi volto.
<<papá!>> esordisco, abbracciandolo <<siete davvero qui?>> chiedo, ancora fra le sue braccia.
<<si, piccola>> dice mio padre, mentre mi accarezza i capelli <<come vanno gli incubi?>> chiede.
mi stacco da lui ed insieme ci sediamo ad un tavolo.
<<vanno meglio>> dico <<ci sono ancora, ma non sono così frequenti. stanno sparendo>>.
<<menomale, allora uscirai presto>>
<<lo spero!>> mormoro <<non vedo l'ora di tornare in francia>>.
mia madre e mio padre si lanciano uno sguardo d'intesa, poi mi guardano e sorridono.
so che sta succedendo qualcosa, ma è un momento troppo bello per rovinarlo.

<<chi ti voleva vedere?>> chiede mattheo, interrompendo la mia lettura nella boblioteca.
<<i miei genitori>> accenno un lieve sorriso.
<<ne sono felice>> dice, sorridendo a sua volta e sedendosi sul pouff accanto a me <<come precede con billy?>> chiede.
<<come fai a saperlo?>>
<<me l'ha detto lui e...anche luna mi ha accennato qualcosa>> dice, facendomi capire che luna non si era limitata solo a quel "qualcosa".
stronza.
<<beh...va bene, ora stiamo insieme, credo>> rispondo, molto vaga.
<<credi?>> insiste.
<<si, insomma, io gli ho detto che non mi sentivo pronta per una relazione, anche perchè ho solo dodici anni, ma lui ha insistito dicendo "dai, proviamoci almeno", quindi ho accettato, ma non so se sono pronta>>.
annuì e per un attimo mi sembro di avere davanti anderson.
<<chloë>> dice piano <<billy è il mio migliore amico, e so che ti piace, peró...se non ti senti pronta, di semplicemente di no, capirà. ok?>>
<<non capirà>> mormoro, sperando non mi senta.
<<lo farà>> insiste di nuovo.
<<theo?>> lo chiamo, lui alza lo sguardo fino a me <<ti piace luna?>>.
sgrana gli occhi.
<<ecco...forse>> balbetta <<forse un pochino>>.
gli faccio un lieve sorriso e riabbasso lo sguardo sul libro.
<<non dirglielo peró>> aggiungere, mettendomi una mano sul polso.
"cristo, lasciami"
<<non lo faró>> dico, liberandomi con una leggera arroganza.
<<grazie>> dice, abbracciandomi.
e cazzo!
ricambio la stretta controvoglia, poi se ne va, ed io riprendo a leggere.

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