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Il giorno dopo mi alzai tardi e scesi in cucina che Debbie, Liam e Carl si stavano preparando i cereali. Per colazione io presi una birra e dopo un sorso feci un rutto, così a ripetizione ruttarono Carl e Liam.
"Siete disgustosi" Storse il naso Debbie. Mi buttai sul divano e accesi la TV.
"Come faremo con i soldi quest'estate?" Domandò Debbie facendo sedere Liam sulla poltrona, mentre Carl si spostava con una sedia a rotelle elettrica rubata a un vecchio handicappato.
"Mi farò più ragazze che posso che diventerò così bravo che mi dovranno pagare" Propose Carl.
"Niente prostituzione, te l'ho già detto. La prostituzione è per le persone che vogliono soldi facili. Bisogna rischiare. Posso rubare qualche centinaio di dollari al giorno in qualche negozietto, oppure vado al North Side e spillo un po' di soldi ai ricconi. Ho un paio di persone in debito con me. Anche in carcere le persone mi chiedevano favori, incredibile." Spiegai io.
"Fico" Rispose Carl.
"Becky, tu sei ancora vergine?" Mi chiese Debbie cambiando argomento.
"Difficile dirlo. In carcere mi facevo solo ragazze. No, non mi sono mai fatta un ragazzo, se è questo che intendi" Dissi.
"Sei lesbica?" Mi chiese Carl.
"Mhm, ma non sono una di quelle fighette che vanno in giro mano nella mano con la fidanzatina, mi piace solo la figa"
"Capisco. Vado in piscina dopo, se volete venire" Disse Carl.
"E va bene, ho già fatto abbastanza ieri, non ho voglia di girare tutta Chicago di nuovo" Annuii io.
"Ok...ma che ci vai a fare se non ti puoi nemmeno bagnare?" Chiese Debbie.
"A rimorchiare qualche ragazza, ovvio" Scrollò le spalle l'altro.

Così ci dirigemmo verso la piscina a piedi, senza proferire parola.
"Che facciamo?" Chiesi mentre ci incamminavamo verso le sdraio.
"Ehi, Gallagher! Ti trovo bene" Disse una ragazza seduta sui gradoni delle scale. Il problema era capire quale Gallagher.
"Ehi, Debbie...è quella la puttanella che ti ignora?" Chiesi a bassa voce. Ne aveva parlato a tavola l'altra sera.
"Si"
"Vuoi che le do una sistemata?"
"No, stai tranquilla..."
"Come vuoi, qualunque cosa, io sono qui"
"Oh, che hai fatto alla gamba? povero piccolo" Disse la troietta bionda scendendo verso Carl.
"Carl, niente sesso, ok? Le puttane  sono cosi, rimangono incinte e poi ti lasciano il bambino davanti alla porta di casa" Dissi, ma Carl non sembrava che mi avesse ascoltato, invece la biondina mi guardò male.

"Mi faccio un bagno" Dissi levandomi la maglietta. Avevo un top sportivo nero e sotto un costume da uomo a pantaloncino rosso, e poi mi buttai acqua. Era da un po' che non stavo in piscina.
"Ehi, sei carina" Mi sentii dire da qualcuno dietro di me.
"Non mi rompere" Però appena mi girai mi rimangiai tutte le parole.
"Oh, ehi" Dissi in tono più seducente. E niente era una ragazza coi capelli neri e alla fine me la sono limonata.
"Becky! È il tuo turno di tenere Liam, non farlo affogare" Mi interruppe Debbie mentre stavo flirtando con la mora, dandomi Liam in braccio.
"È tuo figlio?" Mi chiese quella, probabilmente collegando che eravamo entrambi neri.
"Cosa? No, io..." Provai a spiegare, ma si stava già allontanando.
"No, è mio fratello, lo giuro! E dai, torna qui! ...Cazzo..." Sbuffai, per aver perso un bel pesce.

Passai il resto del pomeriggio a bere birra e a fumarmi sigarette con Carl. Lo ammetto, è il mio fratello preferito. Siamo come complici, noi due. Lui però non si era finito nemmeno una mezza sigaretta che già tossiva come un matto. A un certo punto entrarono Debbie e Fiona nel bel mezzo di una discussione.
"Cazzo, Debbie, che hai fatto?" Mormorai voltando la testa all'indietro per vederla. Aveva un aspetto completamente diverso. Sembrava...una puttana.
"Visto! Debbie con questi capelli sembri...sembri...!" Sbottò Fiona.
"Sembri una puttana" Dissi io completando la frase.
"Davvero?" Ghignò Debbie.
"Non è un complimento!" la sgridò Fiona.
"Le puttane sono sexy" Constatò Carl, battendomi il pugno.
Continuarono a discutere in cucina, e io origliavo. Fiona aveva chiesto a Debbie di andare a ballare con lei. Non so bene perché, ma mi venne la pelle d'oca. Avrei voluto anche io andare con loro.
"Becky, vuoi venire con noi? Andiamo ad un concerto" Mi domandò Fiona.
"Nah, non c'ho voglia. Andate pure" Ma perché cazzo avevo rifiutato? Non lo so. Mi sarei potuto divertire con loro.
"Sicura? E dai, divertiti ogni tanto"
"No...non vi preoccupate. Sto bene così"
"Come vuoi. Non andate a letto tardi" Si raccomandò Fiona, uscendo ridacchiando con Debbie. La vecchia me avrebbe detto di sì senza pensarci due volte, ma è anche vero che alla vecchia ne piaceva il cazzo, quindi non c'è da stupirsene.
"Perché non sei andata?" Mi chiese Carl spegnendo la TV e girandomi verso di me.
"Non avevo voglia"
"Sicura? Forse sono l'unico ad essersene accorto, ma sei cambiata. Molto."
"Nah, non farci caso. Il carcere ti cambia. In meglio, o in peggio. A me chiaramente ha cambiato in peggio, se ne devono solo ancora accorgere. Tu lo saprai molto presto, fidati. Sei un Gallagher, ci dovrai pur passare per la galera almeno una volta" Risi. Ma lui sembrava che non volesse scherzare.
"È per Abbie, vero?" Io spostai il mio sguardo dallo schermo nero a lui.
"Che? Ma no, è acqua passata. Sono andata avanti ormai. E comunque, non si possono portare indietro i morti, no?"

Abbie. Ah, si. Si che mi mancava la mia migliore amica. Ptf, e poi mi chiedono perché odio gli sbirri.

Rebecca Gallagher. SHAMELESS STORYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora