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Quando arrivammo a casa tutto era tranquillo, niente polizia sotto casa o dentro, e nessuna Sammi arrabbiata. C'era solo Frank in casa.
Appena entrammo in salotto Frank si fece un po' più stretto sul divano, come per farci spazio, ma io mi sedetti sulla poltrona.
"Allora, com'è andata in Michigan?" Chiese entusiasta.
"Sono arrivati i cani antidroga" Spiegai io, abbastanza tranquilla, prendendo un po' di pop corn dalla ciotola sul tavolino.
"Oh, cazzo. E Chucky?" Domandò, mettendosi più composto.
"Chucky è l'ultimo dei problemi adesso. G Dogg mi ucciderà" Disse Carl preoccupato.
"Nah, stai tranquillo. Non è colpa tua se sono arrivati i cani, e nemmeno mia, o di quella testa di cazzo. G Dogg capirà, non ti preoccupare" Lo tranquillizzai, o almeno ci provai.
Dopo un po' tornarono a casa Fiona e Debbie. Stavano parlando del fatto che Ian aveva buttato tutte le sue pillole nel water. Fiona andò a cercare Ian in giardino, così Debbie si avvicinò a me.
"Posso parlarti un secondo?" Chiese.
"Dimmi tutto" Risposi mettendomi più composta.
"No...in privato"
"Oh, ok" Uscimmo dalla porta, così che nessuno sentisse.
"Sai che Ian ha buttato le sue pillole, no? Ecco...Potresti rimediare del Litio? In farmacia senza una ricetta non c'è lo danno" Spiegò.
"Ohh...e perché lo chiedi proprio a me?" Ghignai.
"Seria?" Alzò le sopracciglia.
Io tornai ridacchiai, poi spiegai:"Be', il Litio è praticamente impossibile da ricavare, mi dispiace, veramente..."
"Non puoi provare a cercare?" Insistette.
"Si...posso provarci, ma non ti prometto nulla" Ammisi.

Alla fine andai a cercare quel dannato Litio, da tutti gli spacciatori che conoscevo, tranne da G Dogg, ovviamente, visto che mio fratello aveva appena buttato nel cesso 2000 dollari di roba. Comunque, niente. Nessuno lo aveva.
Quando tornai a casa era tardi, era buio, e nella strada incontrai Lip e Fiona e che stavano entrando.
"Ma che sta succedendo?!" Urlò Lip appena entrato, per sovrastare  le altre voci.
"Mio figlio è innocente, l'hanno arrestato per colpa di quel delinquente!" Spiegò Sammi.
"Becky?" Chiese Lip, io alzai i gomiti, sospirando.
"No, Carl!" Disse Sammi.
"Carl?" Sbottò Fiona, prima guardando arrabbiata il diretto interessato e poi me, che abbassai lo sguardo.
"Sammi dice che Carl ha messo della droga su Chucky!" Spiegò Debbie.
"Non è vero!" Aggiunse Carl.
"Carl, se lhai fatto veramente tu..." Fiona venne interrotta da Sammi. "Non è questione di se, non è possibile che Chucky stesse trasportando eroina per conto suo!" Urlò quella.
"Eroina?" Sbottò Fiona.
"Ma che cazzo ti dice il cervello?" Lo rimproverò Lip tirandogli un ceffone sulla nuca.
"Carl, devi fare la cosa giusta e dire alla polizia che sei stato tu" Continuò Sammi.
"No! Perché dovrei fare la cosa giusta?"
"Perché mio figlio è in prigione ed è colpa tua!" Non poter fare nulla mi devastata.
"Non ci resterà a lungo, massimo una settimana. Ha 10 anni!"
"Ne ha 13!"
Subito dopo bussarono alla porta.
"Polizia di Chicago, aprite!" Dissero.
"Corri! Corri!" Lo incitai, spingendolo giù dal divano.
"Merda!" Iniziò a correre uscendo dalla porta sul retro.
"Come l'ultima volta, Carl! Non ti guardare indietro!" Urlai.
"Carl Gallagher?" Chiese un poliziotto entrando.
"È scappato da quella parte!" Urlò Sammi.
"Ma che cazzo fai, Sammi!" Sbottò Fiona.
"Sammi!" Urlò Debbie.
"Questo è troppo" Mormorai io. Caricai uno di quei pugni da spaccare non solo il setto nasale, ma anche lo zigomo, il sopracciglio e tutto quello che si possa rompere con un pugno in faccia, ovviamente a Sammi. Cadde per terra e non ebbi nemmeno il tempo di spuntargli addosso che un poliziotto mi mise le manette.
"Oh, sul serio!?" Urlò Fiona. 
"Ma dai!" Gridai dimenandomi.

E niente. Avevano arrestato anche me. Porca puttana.

Passai la serata ammanettata a un tavolo di un interrogatorio, perché volevano interrogare anche me. E poi venni trattenuta tutta la notte perché dicevano che serviva un processo anche per me, contando i miei passati crimini. Che palle. L'unica cosa bella era che ero in cella vicino a Carl, così parlammo tutta la notte.
"Prima volta in prigione, brutto eh?" Mormorai. Carl non rispose.
"Carl...non fare la spia" Dissi dopo un po'.
"Se non fai la spia sei a posto, non si arrabbierà, ma se fai qualche nome sei morto, e non aspetterà che esci di galera per ammazzarti. Non sarai l'unico dei suoi lì dentro" Spiegai.
"Dici che andrò in galera?" Chiese a bassa voce.
"Ehm...scusa, sei tu quello che aveva cinque chili di eroina o ho sbagliato persona?" Chiesi ironicamente. Carl ridacchiò.
"Non avere paura lì dentro, non è così male"
"Non ho paura, anzi. Secondo me sarà fighissimo" Ammise 
"Ed è così!" Risi. Iniziammo a ridere come pazzi, anche se non c'era molto da ridere, tanto che le guardie ci dovettero urlare dietro più volte.

La mattina dopo c'erano tutti i processi. Quello della testa di cazzo palla di lardo, quello di Carl e poi il mio.
Il processo di Chucky durò poco, e alla fine gli avevano dato 120 giorni.
Carl doveva fare la parte di quello pentito, così che magari gli avrebbero dato una pena più lieve.
"Si è pentito, Carl?" Chiese il giudice.
"Sono stato uno stupido, e non avrei dovuto. Ho affidato a un cazzo di ritardato un lavoro per uomini. Vuol dire che la prossima volta sarò più furbo" Rispose. A me, che ero seduta in una parte dell'aula ad ascoltare accanto a un poliziotto, scappò una risatina.
"Se vuole venire nel mio ufficio e parlare in via confidenziale, questo è il momento, oppure finirà in riformatorio, è questo che vuole?" Domandò poi il Giudice, notando la sfrontatezza di Carl.
Quello lanciò un occhiata al suo avvocato, e poi a me, che alzai le spalle.
"Si, per favore" Disse.
"Non era proprio quello che speravo di sentire. La condanno alla pena massima di un anno nel carcere dell'Illinois, sezione giustizia minorile" Detto questo venne ammanettato di nuovo e portato via. Intanto venivo portata io dal Giudice, e mentre passava feci l'occhiolino a Carl.
"Spacca tutto, fratello" Gli dissi.

"Bene. Lo stato dell'Illinois contro Rebecca Gallagher. Vuole dire qualcosa, Signorina Gallagher?" Mi chiese il Giudice.
"Si, signor giudice. Dico che sono qui per una cazzata, la stronza se lo meritava" Ghignai. Il Giudice sbuffò.
"Altro?" Domandò poi.
"Si. Perché io ho le manette e Carl e la testa di cazzo non ce l'avevano?"  Chiesi con tono indignato.
"Va bene...ho sentito abbastanza con lei e suo fratello, signorina Gallagher. La corte la condanna ad una settimana nel penitenziario dell'Illinois, sezione giustizia minorile"

Rebecca Gallagher. SHAMELESS STORYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora