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Ormai era passata una settimana da quando Carl era uscito, e quella mattina avevo deciso che sarei entrata a scuola un po' più tardi, così feci un giro con Carl e Nick, poi io mi fermai all'alibi mentre loro si dirigevano verso la scuola. In quel periodo l'alibi era strapieno di hippie, e non mi piaceva affatto. Mi sedetti al balcone e presi una birra.
"Quando vi libererete di questi barboni?" Chiesi a Svetlana.
"Pagano tanto" Rispose semplicemente lei con il suo tipico accento russo.

Arrivai a scuola alla terza ora, entrando in classe durante la lezione senza dire nulla, ma il professore mi guardò male, e io ricambiai il suo sguardo storto.
"Le sembra l'orario per entrare in classe, signorina Gallagher?" Mi chiese.
"Ha ragione, è troppo presto per domani, vero?" Risposi e tutta la classe rise. Risultato? Sono stata fino alle 9 di sera in punizione. Non che fosse una novità, con me ce l'avevano a morte tutti i professori. Però è anche vero che 'Gallagher' e 'scuola' nella stessa frase stonano molto.

La mattina dopo Fiona scese in cucina guardando tutti in modo strano.
"Cos'è tutta questa roba?" Chiese vedendo la colazione abbondante che stavamo facendo.
"Carl ha fatto la spesa" Spiegò Ian metre prendeva un accendino e un coltello dal cassetto. Fiona guardò subito me, in cerca di spiegazioni, ma io scrollai le spalle.
"Dove prendi i soldi?" Domandò con aria arrabbiata. Sembrava che da quando avevano scoperto che Carl spacciava lo avessero affidato a me, e che tutte le cose che faceva erano mia responsabilità, quindi lo era stato anche l'arresto.
"Risparmi del riformatorio" Si giustificò lui. Sapevo che non era così, però sapevo anche che aveva smesso con lo spaccio di droga. Le voci dicevano che G Dogg gli avesse affidato un incarico speciale, ma dovevo ancora capire di cosa si trattasse.
Fiona gli riservò uno sguardo incredulo, per poi continuare a concentrarsi sul suo caffè.
"Porto io Liam all'asilo oggi, non vado a scuola" Dissi avvicinandomi a Liam e aiutandolo a scendere dalla sedia.
"Andiamo cioccolatino, non seguire il mio esempio, come ha fatto Carl," girai un'attimo lo sguardo, come per rimprovero, poi tornai da Liam, "Bisogna andare a scuola, e soprattutto seguire la legge" L'ultima frase la dissi ad alta voce, così che tutti nella cucina mi sentissero. Sapevo che fare il gangster non era la via del fututo di Carl, aveva solo bisogno di una piccola spinta per capirlo.

Il pomeriggio andai in moto a prendere Carl e Nick a scuola, per poi trasportarla a mano per tutto il tragitto visto che non ci saremmo stati in tre.
"C'è una ragazza che mi piace" Ammise Carl a metà strada.
"Figo, come si chiama? Magari la conosco" Chiesi.
"Non credo...non è...quel tipo di ragazza. E' apposto"  Spiegò balbettando, capendo troppo tardi di essersi espresso male.
"Scusa? Cosa intendi? Che io non sono apposto?" Dissi facendo la finta scandalizza, avendo già capito cosa voleva intendere.
"No, no, sei apposto...Intendo che...ce'...lei non è come te..." Cercò di spiegarsi in modo goffo, io non mi trattenni più e scoppiai a ridere.
"Si, ho capito cosa intendi. Quindi, come si chiama sta ragazza?"
"Dominique" Rispose solo.
"Mh...Cognome?" Lui alzò le spalle.
"Dai, fratello, sul serio? Nemmeno il cognome?" Gli tirai un piccolo pugno sulla spalla e lui rise.
"Comunque, arrivando al punto, vorrei dimostrare al padre che sono all'altezza di sua figlia, facendogli vedere nostro fratello Liam. Lei è nera, quindi se gli faccio vedere che sono di famiglia..." Spiegò. Io strinsi i denti. "Argh...questa è una cattivissima idea, il padre si arrabbierà a morte" Dissi, ma lui era abbastanza determinato, così attuammo il suo piano andando a prendere Liam all'asilo e poi andare davanti alla porta di Dominique. Avevo lasciato la motopiù indietro, così che se avessimo dovuto scappare non ce l'avrei avuta tra i piedi.
Carl bussò alla porta, e aprii un tipo alto e nero, con due pistole attaccate alle braghe.
Ci fu un attimo di silenzio prima che il signore ci chiedesse cosa volessimo.
"C'è Dom in casa?" Chiese Carl.
"No, non c'è" Rispose il tipo, "Ma è dietro di lei!" Obbiettò Carl, notando la ragazza riccia.
"Non c'è" Insistette l'uomo.
"Volevo presentargli mio fratello. Di' ciao Liam" Disse Carl spingendo avanti il piccoletto, che rispose letteralmente "Ciao, Liam" e io roteai gli occhi al cielo.
"E questa è mia sorella, Becky" Mi presentò dopo, e io feci il saluto militare con una mano.
"Tuoi fratelli, o tuoi amici?" Puntualizzò l'uomo.
"Stesso sangue. Volevo presentargleli a Dom perchè mi chiama sempre bianco, ma solo perchè la loro pelle è più scura della mia non si chiama un negro Bianco!" Spiegò Carl convinto. Io mi battei una mano sulla fronte. L'uomo scoppiò a ridere.
"Senti ragazzino, mi stavi quasi per convincere, ma dopo questa frase e aver presentato Black Becky come tua sorella te la puoi sognare mia figlia. Vi do' 10 secondi di vantaggio per scappare" Disse prendendo una mazza.
"Lo sapevo" Mormorai, prima che iniziassimo a correre via dal giardino, io con Liam in braccio perchè sennò rimneva lì.

Riprendemmo fiato un paio di case più in là.
"Non avresti dovuto presentare me, coglione. Quello è uno sbirro, mi conosce fin troppo bene" Dissi con le mani sulle ginocchia ansimando per lo scatto.
"Non ti preoccupare, ti avrebbe riconosciuto comunque" Mi scusò Carl. "Non è finita qui, io un giorno avrò quella ragazza." Era più determinato del previsto, però faceva sperare anche me che se si fosse messo insieme alla figlia di uno sbirro magari si sarebbe raddrizzato un po'. Magari quella Dominique era la spinta che gli serviva.

Parlando un po' della situazione in famiglia, perchè si ho una famiglia, era un po' un disastro. Debbie era incinta e voleva tenere il bambino, Fiona anche ma non lo avrebbe tenuto, Lip era al college e non tornava  casa nemmeno a pagarlo e ormai non sembrava nemmeno più mio fratello, stessa cosa per Ian, dormiva a casa e poi usciva e non tornava fino a tardi, iniziavo a sospettare che stesse tradendo Mickey. E io...io, come sempre, non mi sentivo parte della famiglia eccetto per Carl e Liam che dopo un po' mi aveva ricordata come sua sorella.

Rebecca Gallagher. SHAMELESS STORYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora