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Essendo tornati a casa tardi non dormii per niente, passai le due ore che mi erano rimaste a fumare.

"Oggi non vado a scuola" Dissi appena scese le scale.
"Oh, si che ci andrai" Obbiettò Sammi.
"Non sei mia madre" Risposi. "Devo lavorare" Spiegai.
"Ah è da quando hai un lavoro?" Chiese.
"Ahm...tipo... non sono cazzi tuoi?" Dissi con tono arrogante. Quella alzò gli occhi al cielo.
"Oggi inizia la scuola, no, Carl?" Chiesi dopo un po' di silenzio.
"Già, primo giorno di prima media, per la terza volta" Spiegò soddisfatto, e io gli battei il pugno.
"Guardate che non è una cosa di cui vantarsi" Borbottò Debbie. Stava diventando un po' troietta, però era anche alla moda allo stesso tempo.

Dopo un po', mentre finivo la mia birra mattutina, Sammi si avvicinò a Carl.
"Carl, mi serve un favore" Disse sedendosi.
"E io che ci guadagno?" Chiese Carl. Io ridacchiai, che stavo origliando da vicino al frigorifero.
"I favori dovrebbero venire dal cuore" Lo rimproverò Sammi.
"Sai con chi parli vero?" Domandò poi Carl con tono ironico.
"...Mettiti Chucky sotto l'ala, così non lo bersagliano" Spiegò Sammi.
"Una treccia di preservativi" Ordinò Carl.
"D'accordo" Rispose Sammi.
"Spaccherai a scuola" Feci l'occhiolino a Carl tirandogli un pugnetto sulla spalla.
"Io vado. Torno dopo pranzo" Dissi, prendendo lo zaino vicino alla porta della cucina e uscendo.

Sammi era proprio una stronza. Era entrata in casa senza chiedere a nessuno e Chucky occupava la stanza dormendo per terra. Mangiavano il nostro cibo e Sammi non aveva nemmeno un lavoro. Alla prossima stronzata l'avrei ammazzata veramente.

G Dogg mi aveva detto di incontrarlo davanti a un negozio, e appena arrivai entrai nella macchina.
"Ehilà, BB" Mi salutò lui.
"Oi, G Dogg. Perché mi hai convocato? Carl ha combinato qualcosa?" Ridacchiai.
"No, no...anzi. Ho una consegna per lui" Spiegò. Rimasi a bocca aperta.
"Cosa?"
"Già. Cique chili di eroina in Michigan."
"Che?! In Michigan!?" Rimasi senza parole. "Ma...Carl...Vedi, Carl è solo un ragazzino" Obbiettai, cercando di parlare in via confidenziale.
"Non è un problema mio" Disse. "È tutto dentro questo zaino. La consegna deve essere effettuata entro questa sera" Spiegò.
"Ugh...Va bene" Accettai a malincuore, prendendo lo zaino e uscendo dall'auto. Me lo misi in spalla e iniziai a camminare. Non sapevo dove, ma in un posto isolato. Continuai a camminare, poi iniziai a correre, lontano, il più lontano possibile. Non sapevo più dove ero arrivata, forse al West Side, fatto sta che appena trovai una strada vuota iniziai ad urlare.
"Cazzo!" Strillai. Avevo i pensieri offuscati, le idee confuse. Mi capitava solo con il crack, ma questa volta non ero fatta.
"Porca puttana!" Presi a calcio un cassonetto. "Aia! Cazzo...Cazzo!" Continuai ad urlare. Mi sentivo in colpa, estremamente. Sapevo che questa non era la strada di Carl, ma lui era così convinto che per me era impossibile dissuaderlo. Avevo solo paura che fosse colpa mia, perchè gli avevo dato il cattivo esempio, e prima o poi si sarebbe fatto male.
Quando mi calmai, andai nel ristorante di Fiona per mangiare qualcosa.

"Ehi, Fiona" La salutai entrando nel Fast n Food.
"Becky! Perché non sei a scuola?" Chiese confusa. Io scrollai le spalle.
"Perché sei qui? È successo qualcosa?" Mi chiese poi. Non sapevo se dirle che Carl dovesse andare in Michigan e che in quel momento avevo cinque chili di eroina nello zaino oppure che Sammi era una stronza che si credeva la nuova mamma della casa. Alla fine optai per la seconda.
"Sammi. È una scassa coglioni, non mi lascia bere, è antipatica e insopportabile! Devi tornare a casa Fiona, ti prego!" La implorai.
"Senti...non posso...Parlerò a Sammi, ok? Ma adesso siediti e mangia qualcosa" Disse mentre prendeva dei piatti da consegnare.
Mi portò da mangiare quasi subito, e dopo aver mangiato e pagato me ne tornai a casa a piedi, per questo ci misi molto e arrivai che era ormai ora di cena.

"Sono a casa" Annunciai dopo essere entrata. Nessuno si accorse che ero entrata, c'era un casino assurdo: Frank che scappava da Sammi, Lip che cercava dei documenti e Chucky che faceva da schiavo a Carl.
"Ma che sta succedendo?" Chiesi confusa.
"Erano i documenti per la borsa di studio! Non posso pagare la retta di questo semestre per colpa vostra! Ora sono rovinato perché nessuno mi ha detto di questi cazzo di documenti!" Disse arrabbiato Lip.
"Non lo sapevamo, Lip, scusa" Si scusò Debbie.
"Siamo adulti, Lip. Dobbiamo assumerci le responsabilità delle nostre azioni!" Spiegò Frank, seduto sulla poltrona mentre mangiava dalla pentola, con il suo solito tono indifferente ed egoista. "Non possiamo affidarci agli altri, non siamo poveracci e disperati" Continuò. Tutti lo ascoltavamo in silenzio, ma non per rispetto, per disgusto.
"Io non sono poveraccia o disperata!" Disse Sammi tirando una pistola fuori dalla tasca, puntandola verso Frank.
"Oh, cazzo Sammi! Metti via quella cazzo di pistola!" Sbottai mettendomi davanti a Debbie e Carl che si erano ritirati dietro il divano.
"Sta zitta Becky!" Urlò, puntando per un attimo la pistola contro di me, ma non mi mossi, sapendo per di piu' che era scarica (certo, non era nemmeno la prima volta che qualcuno mi puntava una pistola). Poi riportò la pistola verso Frank, che posò la pentola sul tavolino e si alzò.
"C'è un dolce? Magari un po' di gelato" Faceva la parte dell'indifferente.
"Dove stai andando!?" Disse Sammi, mentre Frank si spostava in cucina, e quella lo seguiva con la pistola, caricandola.
"Se non te ne vai subito, io ti giuro che ti faccio saltare le palle!" Lo minacciò. Avrei potuto attaccarla da dietro, mettendole un braccio intorno al collo e buttarle per terra la pistola, ma probabilmente non sarei stata abbastanza veloce e avrebbe potuto dare di matto iniziando a sparare per tutta la casa, quindi rinunciai.
"Coraggio, spara! Non ne hai le palle!" La incitò Frank, aprendo le braccia. Dopo un po' quello ridacchiò, girandosi. "Visto? Sapevo che non eri una vera Gallagher" Disse, ma Sammi non gli lasciò il tempo di continuare che sparò, per fortuna o per sfortuna non beccò Frank, o almeno non in pieno.
"Merda!" Sbottai abbassandomi, e lo stesso fecero gli altri.
"Ma sei impazzita!?" Urlò quello, notando dopo che stava sanguinando. Lo aveva sfiorato nel braccio, e stava gocciolando di sangue sul pavimento.
"Oh, no..." Frank si accasciò a terra.
"Dimmi che hai bisogno di me, papà!" Ordinò Sammi avvicinandosi a lui.
"Ma cosa..."
"Dimmelo!" Gridò.
"Neanche tu puoi essere così pazza..."
"Oh, si invece!" Urlò, prendendo il sale sul mobile e iniziando a versarlo sulla ferita aperta.
"Ai, Ai, ai! Va bene, basta! Basta! Ho bisogno di te, ho bisogno di te!" Implorò Frank.
"Aw, papà! Ne ero sicura!" Sammi cambiò completamente tono, diventando dolce e aiutandolo ad alzarsi.
"Vieni, ti porto in ospedale" Disse dirigendosi vero l'uscita con un braccio di Frank sulle spalle.
"Chucky, torniamo subito, non preoccuparti. Ok, tesoro?" Urlò prima di uscire.
"Cazzo...Io lo sapevo che era pazza la puttana!" Dissi appena chiuse la porta.
Lip sbuffò. "Aiutatemi a pulire il sangue dal pavimento" Disse lui.

Rebecca Gallagher. SHAMELESS STORYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora