"Che ore sono?" Dissi scendendo dalle scale in cucina e stropicciandomi gli occhi.
"Buongiorno Becky, è mezzo giorno. Oggi Liam tocca a te. Io vado in piscina, torno oggi pomeriggio. Per pranzo ci sono gli spaghetti con le polpette in frigo, sono da scaldare. Oh e a Liam devi tagliarli, sennò si strozza" Mi spiegò Debbie.
"Ma che cazzo, sono io la più grande, dovrei essere io a dire queste stronzate" Imprecai.
"Non se prima di andare a dormire ti bevi cinque birre e ti fumi marijuana e per vivere spacci o rubi" Mi aveva zittito.
"Aia, questo è un colpo basso" Mormorò Carl mentre metteva apposto delle cose che aveva comprato.
Dopo un po' di silenzio Debbie sbottò:" Ho deciso, sta sera darò una festa"
"Non contare su di me, vado a dormire da Ian e Mickey se degli sconosciuti devono scopare nella stanza mentre dormo" Alzai le mani.
"Va bene, non ci contavo su di te tanto" Scollò lei le spalle.
"Carl, hai da fare oggi?" Chiesi dopo.
"Non lo so, faccio un giro. Alle ragazze non piace più la sedia a rotelle, quindi non so che fare." Mi rispose sbuffando.
"Mh, che palle però, se non fosse per la tua caviglia saremmo potuti andare a rapinare qualche mini market" Sospirai.
"Già..." Mormorò dispiaciuto Carl.
"Vabbe, faccio un salto all'alibi"
"Allora faccio un po' di strada con te, però Kevin non mi fa entrare perché dice che sono troppo piccolo" Disse poi Carl.
"Ancora due annetti e ci andiamo insieme" Ghignai. "Tu, Debbie? Fai un pezzo di strada con noi?"
"No, la piscina è dall'altra parte"
"Giusto. Allora a dopo Debs! Muoviti Carl, non cammino piano solo perché quel catorcio non va più veloce" Dissi uscendo dalla porta."Allora, le ragazze non ti cagano più, eh?" Iniziai per conversare.
"Mhm" Annuì lui.
"È normale, sei ancora piccolo. Quanti anni hai? 11?"
"Ne ho 13" Rispose con tono arrabbiato.
"Ok, ok..." Stavo per dire altro ma venimmo interrotti da Frank.
"Oh, Frank. Ti ricordi di me o ti sei già scordato di avere un'altra figlia?" Sbuffai.
"Eh...si, si. Mi dovete fare un favore. Dovete mandare via le lesbiche che si sono trasferite in fondo alla strada" Cambiò subito discorso.
"Perché?" Chiesi storcendo il naso.
"E come?" Domandò Carl.
"Non mi importa come. Spaventatele, fate quello che volete. Basta che se ne vadino" Ignorò la mia domanda, rispondendo a Carl.
"Wo, wo, wo. Aspetta un momento. Tu vuoi che mandiamo via le lesbiche. Noi le mandiamo via. Mi ricorda qualcosa che si chiama 'io faccio quello che tu vuoi e poi mi paghi'. " Ghignai, pronta a fare un po' di soldi.
"Ma sono vostro padre!" Obbiettò.
"Monica se la faceva con tutti, io sono nera, e non hai prove legali che siamo tuoi figli. 20 dollari a testa, 10 adesso, e 10 quando le lesbiche se ne vanno." Tagliai corto.
"40 dollari!? Dai, Becky, figlia mia, ti prego...Sono al verde!" Disse facendo la sua solita voce da povero vecchietto senza un soldo.
"Cazzi tuoi, amico. 20 dollari a testa o niente."
"Ugh. Va bene, va bene! Ne ho 10" Propose.
"Va bene, andiamo Carl, questo lavoro non fa per noi" Dissi ironicamente, per convincerlo a tirare fuori i soldi che sicuramente aveva, iniziando ad andarmene, dato che c'eravamo fermati.
"No, no! Ecco. 10 e 10, il resto ve lo darò quando se ne andranno" Disse dandomi due banconote stropicciate, e io ne passai una a Carl che intanto sorrideva compiaciuto, esaminando poi i 10 dollari.
"Niente rimborsi. Grazie Frank! Saranno via tra pochi giorni, te lo assicuro" Dissi saltellando via, con mio fratello che mi seguiva sempre sulla sua sedia a rotelle.
"Lo faremo veramente?" Mi chiese dopo.
"Ovvio, 10 dollari non sono pochi, si, ma 20 sono di più. Quindi si, manderemo via le lesbiche. Ho già qualche idea. Vieni, andiamo all'alibi.""Ehilà, Kev! Mi potresti dare tutte le bottiglie vuote che hai? Dobbiamo mandare via le lesbiche alla fine della strada" Dissi appena entrammo nel locale.
"Certo. Vuoi una birra?" Mi chiese poi.
"Nah, grazie. Ho da fare"
"Come vuoi. Le bottiglie vuote le butto nel cassonetto del vetro nel retro, se ti servono prendile pure"
"Grazie Kev!" Dissi facendo segno a Carl di uscire.
Una volta nel retro presi una busta di plastica e la riempii di bottiglie di vetro rotte e non.
"Cosa c'è ne facciamo?" Chiese Carl.
"Allora, ecco il piano, appena le lesbiche lasciano la casa, noi spargiamo tutte le bottiglie per il giardino e il vialetto, e magari gli spacchiamo anche qualche finestra."
"Fico" Ridacchiò Carl.
"Ah, e poi..." Tirai fuori un mazzo di chiavi. "Gli sistemiamo un po' la macchina" Ghignai.
"Ancora più fico"
"Puoi dirlo forte. Forza, andiamo"Appena arrivammo vicino alla casa presi un binocolo, che avevo rimediato (rubato) da un ragazzino che spiava una tipa nuda in una finestra, e controllai che le due fossero in casa, poi aspettammo finché non se ne andarono. Per fortuna non presero l'auto. Aspettammo 10 minuti ancora, poi entrammo in azione.
"Bene, andiamo. E alzati da quella sedia di merda, puoi camminare adesso!" Dissi snervata.
"Ok! Datti una calmata..." Obbiettò Carl mentre, dopo essersi alzato, si caricava in spalla il sacco di bottiglie.
Aprii lo zaino. "Tieni. Metti questa" Gli passai un passamontagna nero, che osservò per un po' ghignando, e poi se lo infilò, in seguito me ne misi uno anche io. Poi spuntammo fuori dal vicolo in cui ci eravamo nascosti, sul retro della casa, e iniziammo a spaccare le bottiglie contro i muri, e qualcuna finì anche per rompere le finestre.
"Tu continua! Io sistemo l'auto, poi c'è la squagliamo!"
Mi avvicinai alla macchina tirando fuori le chiavi e feci il giro di tutte le portiere rigandole, poi sulla facciata rivolta verso la strada scrissi "GO AWAY ASSHOLES" Finii appena in tempo per sentire le sirene della polizia avvicinarsi.
"Cazzo! Corri, Carl! Via, via, via!" Carl saltò la recinzione del giardino, ma era veloce. E pure io lo ero. Iniziammo a correre per tutta la via con la polizia alle calcagna. "Di qua!" Ordinai, dopo aver cambiato strada, di buttarci in un vicolo strtto e buio, così da seminare la polizia. Iniziammo a ridere, riprendendo fiato.
"È la prima volta che scappi dalla polizia?" Chiesi ridendo.
"Mhm..." Bofonchiò Carl ancora senza fiato.
"Cavolo...non male come prima volta, sei veloce. Considerati a posto per il futuro" Inizziammo entrambi a ridere.
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Rebecca Gallagher. SHAMELESS STORY
FanfictionRebecca (Becky) Gallagher ha 15 anni ed è stata in carcere due anni per rapina a mano armata, possesso di sostanze illegali, resistenza a pubblico ufficiale e tentato omicidio, nonostante ne dovesse stare ben quattro. Becky prima di andare in galera...