-È una questione di soldi- disse Saul e nella stanza il silenzio si fece crepitante.
Abel fece un passo indietro e finì per sbattere contro Geert. Era fuggito dal suo nascondiglio, era tornato a farsi avanti, a quanto pareva, ma lui non se ne era accorto. Almeno fino a quel momento.
Di tutte le cose assurde che suo padre avrebbe potuto raccontargli, quella gli risultò più assurda di tutte: era molto umana, materiale, stupida. Soprattutto perché aveva sempre saputo che l'Associazione Sanitaria per la Salvaguardia della Specie vantava introiti milionari grazie a tasse apposite, create su misura per loro dalla Federazione. Da decenni l'A.S.S.S. vantava un tesoretto che sarebbe stato in grado di sfamare mezzo mondo, ma che utilizzava per arricchire il proprio arsenale con le più strabilianti armi di tortura. La sede amministrativa era sita in un castello, un luogo storico, visivamente ricco. Contavano centinaia di membri ed erano in rapporti strettissimi con la rosa dei politici e della gente di potere che possedeva un posto nel Bundestag. E in diversi altri Stati. Avevano "amici" pure tra gli oppositori. Tentacoli ovunque... nel mondo.
Perché avrebbero dovuto rubacchiare nelle casse piene di moscerini del MoonClan?
-Soldi? Parli degli incassi del locale?-
Saul rise. Una risata aspra, non propriamente divertita. Suo zio gli rivolse uno sguardo basito: lo stava prendendo per stupido? -Credi davvero che le finanze del Clan si basino sugli incassi del locale?- sì, ci aveva creduto. -Anche se fosse stato così, Hauke l'ha aperto meno di cinque anni fa. E prima?-
A ripensarci in quell'istante, però, subito dopo che qualcuno gli aveva messo una pulce nell'orecchio, si rese conto di quanto la sua ipotesi fosse pregna di idiozia. Forse aveva ragione Balthasar e Abel era stupido - si sentiva molto stupido. Il Clan contava tantissime persone, solo il branco superava di gran lunga il numero cento - i suoi familiari si erano dati alla pazza gioia nel riprodursi. Nemmeno lui conosceva tutti i facenti parte del Clan - perché se ne era disinteressato, perché una volta preso il posto di Saul non aveva avuto tempo per organizzare riunioni di famiglia -, senza contare che aveva scoperto l'autunno precedente che esistevano anche i disertori: decine e decine di licantropi che avevano vissuto all'interno del Clan e che in seguito, per un motivo o per un altro, se ne erano distaccati.
Non poteva bastare il MoonClan per finanziare una comunità tanto grande. L'aveva sempre percepita come "piccola", in quanto cellula di una minoranza razziale, ma non aveva preso in considerazione che, anche se in minoranza, comunque erano un bel gruppo di gente.
-I soldi muovono il mondo, nipote. Senza soldi si vive decisamente più tranquilli- disse Balthasar, tornando a lisciarsi la lunga barba con una mano, assumendo un'espressione pensierosa, un po' distaccata - forse lo aveva deluso davvero. 'Sti cazzi, zio. -Si passa inosservati. Si sopravvive, per carità, ma si evitano anche tante attenzioni spiacevoli-
-Tuo zio è il nostro tesoriere- disse Saul e incrociò le braccia sul petto. I muscoli guizzarono sotto pelle e il suo aspetto si fece più minaccioso. Stava minacciando lui? Prima le coccole, poi le minacce? -Stiamo parlando di soldi della Federazione destinati all'A.S.S.S. per finanziare i loro esperimenti nel Kalmenhof, durante la Seconda Guerra. Soldi che poi i Kraus decisero di destinare in parte al Clan, per finanziare a loro volta l'esercito sovraumano del Führer- e si puntò un dito contro il petto. -Il Clan, appunto-
Abel deglutì a vuoto. Non aveva mai neanche lontanamente immaginato una cosa simile. Eppure ci sarebbe potuto arrivare, per intuito, da solo, già da diversi anni. Si rese conto solo in quel preciso istante di essere stato più menefreghista di quanto avesse creduto riguardo gli affari della sua famiglia.
E non aveva giustificazioni per questo.
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ARABESQUE ~ Capitolo 3
HorrorÈ tornato. È Divina. È un gran rompiballe. Ma è pure vero che è difficile fare finta di essere simpatici quando ti porti il lutto dentro, il mondo è un caos che gode di equilibri spezzati, di crudeltà e odio. Per fortuna, Abel sa sempre come rimet...