A Seoul invece, hunter aveva finalmente conosciuto il ragazzo mandato da Eren e gli altri. Avevano bevuto insieme tre volte e sembravano molto amici. Come poteva riportarlo a Busan?
« sai, una volta dovresti venire a casa mia » disse il giovane
« dove abiti? » chiese hunter
« ho casa libera a Busan. A Seoul ci sono i miei»Hunter si irrigidì.
« n-no, non posso venire a Busan »
« perché no? Non ti piace come paese? »
Era difficile, ma doveva fare il finto tonto nonostante sapesse tutto di lui.
« no e che, ho brutte amicizie lì e non voglio rivederli» sorrise cordialmente.
« capisco »Il ragazzo sembrava averci perso le speranze dopo due settimane. Il suo soggiorno stava per finire, i ragazzi gli scrivevano di continuo e non aveva ancora risolto nulla.
Si sentiva in difficoltà. Non capiva perché avesse fatto quel gesto ai ragazzi, lo vedeva un ragazzo gentile e tranquillo, non se lo spiegava.« credo sia tardi io torno a casa » disse il giovane.
« ti serve uno strappo? » si offrì subito Hunter per il suo amico
« no grazie, ho la macchina »Si abbracciarono velocemente e poi il ragazzo uscì.
Aveva scritto ad Eren, non ci stava riuscendo.Eren aveva letto il messaggio della gavetta. Si innervosí quando capì che hunter non sarebbe tornato a Busan.
In effetti era sempre stato testardo, ma non a tal punto da ignorare tutto il paese solo per loro.
Era a fare colazione con gli altri tre e gli raccontò tutto.« ci tocca che andare noi li » disse John quasi scocciato.
« esatto, hunter non torna, ci evita come la peste» rispose Eren.
« aspettiamo che finisca l'ultima settimana e poi andremo» disse Michael.Tutti furono d'accordo.
Purtroppo gli affari erano affari e non ci si poteva tirare indietro. Hunter aveva fatto il traditore di merda con loro e l'avrebbe pagata.« ma che gli faremo? » chiese Jungkook.
« io sarò il primo! Lo picchierò a sangue» disse John, esaltato.
« si, l'intento è farlo pentire e poi tornare a fare affari con noi, altrimenti vedremo al momento» spiegò Eren.Jimin aveva passato la mattinata ad allenarsi. Oggi avrebbe avuto il giorno libero e non poteva approfittarne meglio. Dopo l'allenamento, si incontrò con i suoi amici per pranzare insieme, dopo essersi preparato in casa. Si guardava intorno quasi come se stesse cercando le attenzioni di qualcuno, ma ne rimase deluso.
Solitamente Jungkook era sempre in giro e lo vedeva ovunque, ma quel giorno lui era come sparito nel nulla. Non solo non vide lui, ma nemmeno i suoi pazzi amici.« tutto ok Jimin? » chiese uno di loro.
« si si, sto bene » sorrise e mentí. Era l'unica cosa che poteva fare.
« e da un bel po' di tempo che ti vedo sempre pensieroso.Si era notato così tanto?
Da quando aveva conosciuto Jungkook che tutto era strano. Forse, per la prima volta dopo tanto tempo era tornato a vedere le sue giornate in maniera diversa, forse, più interessante o curiosa.« tranquillo, sto bene » gli disse. Il suo amico annuì e tornò a mangiare.
Senza il suo lavoro non aveva idea di che fare. Non amava andare in giro di notte per locali o bere, lo faceva solo nel suo amato strip club, ma non tutti i suoi amici sapevano il vero lavoro e non poteva portarceli. Se lo avrebbero riconosciuto si sarebbe scoperto tutto e non avrebbe gestito la cosa.
Aveva in mente ancora Jungkook, come sempre. Ricordava il loro ultimo sesso. Era stato così bello, il modo in cui potevano essere scoperti da un secondo all'altro eppure lo avevano fatto come se fossero soli. Non c'era stata una volta in cui lo avevano fatto in un posto davvero comodo. Il modo in cui si era addormentato dopo che Jungkook gli accarezzò delicatamente i capelli, così tranquillo e rilassante..
Era perso.
Sorrise al pensiero.Sospirò, sperando che anche Jungkook pensasse un po' a loro.
Tornato a casa, si preparò qualcosa di veloce da mangiare e scrollò il telefono. Non lo usava mai, non era una necessità per lui.
Andò su Twitter e la prima cosa che gli venne in mente era cercare il profilo di Jungkook. Non sapendo il suo cognome era un po' difficile, infatti sembrò non aver trovato niente. Sentiva inoltre, il bisogno di chiedergli il numero.
Non sapeva cosa stesse provando per lui, ma non riusciva a non domandarsi ogni ora, cosa stesse facendo o dove stesse. In un modo o nell'altro si preoccupava per lui e lo incuriosiva allo stesso tempo.Sorrise quando finalmente aveva visto anche lui quel bacio nascosto, ci stava quasi per perdere le speranze, e sarebbe stato un duro colpo scoprire che non era lui la sua famosa anima gemella.
Quella sera comunque passò al locale. Era sicuro di poter incontrare Jungkook dato che lui non sapeva o suoi turni. Si fece spazio tra la folla, salutò un po' di persone e si sedette al bancone.
« mi dai del semplice rum? » chiese
« certo » disse il barman.Prese il bicchierino che gli era appena stato posato sul tavolo, e fece un unico sorso. Era molto forte, ma aveva bisogno di bere e nemmeno sapeva il perché.
Si guardava in giro nella speranza di trovare Jungkook, infatti poco più lontano da lui lo vide. Stava parlando al telefono e affianco a lui c'era un'altro ragazzo.
Non era sicuro di conoscerlo, ma avvertì una strana fitta al petto.
Si avvicinò a loro e quando si piazzò davanti a kook, lui lo fissò.« senti, ti richiamo ok? » disse. Chiuse la chiamata.
Jimin sorrise
« ciao Jungkook »
« che ci fai da questo lato? » disse, sedendosi.
Jimin si fece spazio vicino a lui.
« oggi è il mio giorno libero »
« oh, capisco » si fermò « lui è il mio amico John.. John, lui è il famoso Jimin»Per evitare danni, il nome lo sussurrò, anche se John lo sapeva già chi lui fosse.
Si sorrisero cordialmente.« Jungkook mi ha parlato di te » ammise.
Jimin divenne rosso in viso.
« ah sì? »
Jungkook rise.
« si, ma non ti dirò i dettagli »Jimin ordinò un'altro cocktail ma comunque restò affianco a Jungkook. Mentre parlavano, Jungkook provocava Jimin. La prima volta lo accarezzava sul collo, la seconda passò ai reni e anche un po' più sotto, mentre la terza volta gli toccava l'interno coscia.
Era il punto debole di Jimin.Si schiariva la gola di continuo cercando di non impazzire, prendere Jungkook e baciarlo mettendosi a cavalcioni su di lui. Doveva restare lucido. Jungkook invece ne rideva di gusto anche se toccarlo nell'interno coscia lo eccitava, perché il migliolo della mano toccava il pacco di Jimin.
« vado in bagno » disse John.
Non appena si allontanò, Jimin subito si voltò verso il moro.
« che hai intenzione di fare? »
« mi sto divertendo Jimin » sorrise divertito.
« io sto impazzendo, se ne accorgerà »
« è ubriaco, tra poco andrà in cerca di donne, lo conosco lui è qui per questo dopo tutto»Jimin annuì.
Il moro però non aveva tolto ancora la mano.« Jungkook... » disse, non appena lui mosse la mano, scontrandosi con il suo cazzo.
« oh vedo che hai il foulard azzurro, mi è venuta in mente un idea fantastica»Il suo sguardo era decisamente perverso e Jimin lo stava adorando.
Cosa voleva fare Jungkook con quel foulard?_________ autrice
Jungkook vuole fare scintille
STAI LEGGENDO
In the name of love
FanfictionPark Jimin non era mai stato un ragazzo che amava stare al centro delle attenzioni, non amava essere fissato per troppo tempo perché si imbarazzava.. ma non quando era a lavoro. Lavorava in uno strip club, molto famoso a Busan, pieno di gente e sol...