ventitré

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Jimin era a lavoro come sempre. Aveva fatto un ottima esibizione, ma gli mancava una certa presenza. Erano passati quasi due giorni e non aveva avuto coraggio di mandargli un messaggio. Nemmeno Jungkook lo aveva fatto. Un po' perché era impegnato, un po' perché non aveva il coraggio.
Dopo il lavoro, Jimin si chiuse nel backstage e prese il telefono.

Jimin: ehy, come stai?

Aveva scritto, c'è l'aveva fatta. Sperava solo che avrebbe ricevuto subito risposta.
La ricevette dopo un oretta.

Jungkook: ehy, sto bene grazie. Stiamo finendo il nostro lavoro per fortuna.

Jimin: non metterti nei casini Jungkook

Jungkook: tranquilla dolcezza, ci sono abituato :)

Jimin aveva scritto anche un 'mi manchi' ma finì per cancellarlo.
La chat finì lì, ma avrebbe fatto di tutto per farla continuare.
Perché gli mancava così tanto? Erano solo due giorni infondo..
Forse perché, dopotutto, Jungkook gli piaceva e non voleva ammetterlo a se stesso.

Jimin andò a dormire sempre con lo stesso pensiero. Voleva che Jungkook tornasse presto, come gli aveva promesso.

Jungkook: tornerò domani pomeriggio.

Glielo aveva scritto alle sei del mattino. Jimin sorrise.
Aveva fatto davvero veloce, forse troppo per come se lo era immaginato.







I ragazzi erano già pronti per prendere di nuovo il treno, ma mentre erano in partenza, un forte boato fece spaventare tutti i passeggeri.
Avevano fatto un incidente.
Il botto era stato così forte che non fecero in tempo a rendersi conto di ciò che era successo. Jungkook si ritrovò addormentato.
Probabilmente era passata una settimana, si era risvegliato in un ospedale di Seoul. Era da solo in stanza ed era riempito di tubi e siringhe. Il braccio sinistro era rotto e aveva un occhio dolorante.

Vide diversi medici fare avanti e dietro per la stanza, era stordito e aveva male ovunque.

« finalmente si è svegliato signor jeon, non appena si riprenderà deve compilarci un suo modulo» disse un infermiera.
Lui la fissò senza rispondere, non era molto in forze.
Cambiò la flebo.
« era da solo nel treno? È l'unico ragazzo che abbiamo trovato in quella fila»

Sgranò gli occhi. Gli altri erano dispersi?
Cercò di sedersi di scatto ma la donna lo rimise subito steso. Non poteva permettersi di muoversi così tanto.

« e-è venuto qualcuno? » chiese.
« per lei? No, non ancora. Domani dovrebbe venire un ragazzo che non appena ha saputo dell'incidente ha chiamato ogni ora»

Jungkook sorrise debolmente.

« per favore riposi, era venuto qui totalmente martoriato» lei scherzò.
« la ringrazio » disse.

Jungkook tornò a dormire, si svegliò direttamente la sera intorno alle nove, giusto per mangiare. Nemmeno ci riusciva, ma aveva una gran fame e avrebbe mangiato anche il cucchiaio di legno che stava usando.
Stava pensando a che fine avessero fatto veramente gli altri tre. Se erano vivi o se invece.. erano morti. Sospirò, avendo d'un tratto finito di mangiare, non aveva più fame.

Gli ritirarono il cibo e poi gli diedero un antidolorifico. I dolori erano strazianti e soprattutto erano ovunque. Lo irritava il fatto che un braccio era fuori uso, era scomodo.

« cazzo »

Iniziò a cercare il suo telefono. Lo trovò nel tavolino affianco al suo letto, aveva lo schermo quasi tutto rotto, ma funzionava. Lo accese con molta fatica e lentezza, notando i tantissimi messaggi preoccupati di Jimin. Solo in quel momento gli venne in mente lui e il fatto che non sapeva niente. Provò ad avviare una chiamata.

« Jungkook!? » disse Jimin subito.
« Jimin .. » disse con poca voce
« oddio Jungkook non puoi capire il mio terrore! Volevo piangere cazzo »

Jungkook sorrise. Gli era mancato.

« sto bene Jimin. Sono in un ospedale qui a Seoul. Non ho idea di dove siano gli altri»
« lo so, ho letto le notizie, sono dati per dispersi»
« già.. » sospirò.
« domani sarò lì da te Jungkook »

In qualche modo, Jungkook riuscì a sopportare una nuova fitta al cuore. Era molto debole e sentiva qualsiasi tipo di dolore.

« ci vediamo domani Jungkook, per favore riposati» disse Jimin
« si.. »

La chiamata terminò.




Jimin voleva quasi piangere dal sollievo. Era stato il suo amico taehyung a mandargli quella notizia, sapendo che Jungkook aveva preso quel treno. Lo aveva chiamato molte volte inizialmente, si era preoccupato così tanto che per una notte intera non dormì. Non aveva mai tartassato così tanto qualcuno con dei messaggi, ma non poteva controllarsi.
Aver visto la sua chiamata lo aveva come fatto rinascere. Sorrise prima di rispondere.

Nel corso di quella settimana aveva imparato e capito tante cose. Jungkook non era solo un compagno di letto, era troppo interessante e sexy per essere considerato tale. Lo aveva pensato tutti i giorni soprattutto dal giorno dopo un cui doveva essere tornato ma non si fece vivo. Gli mancavano quelle fitte al petto che aveva ogni volta che Jungkook era nei paraggi.















[...]

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