ventuno

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🌶️

John era andato a cercare delle ragazze. Jimin e Jungkook decisero di andare via di lì. L'idea che aveva un mente il moro doveva essere eseguita in un posto davvero confortevole e privato. Jimin accettò infatti di andare a casa dell'altro per quella notte. Gli mostrò casa sua velocemente e poi si diressero nella camera da letto. Era molto grande e il letto era matrimoniale ed alto. Il tutto era tra i colori del grigio e bianco.
Jungkook lo buttò sul letto con forza, si mise sopra di lui e iniziarono a baciarsi come se avessero atteso una vita intera. I loro vestiti volarono in giro per la stanza e i primi versi di eccitazione iniziavano a farsi sentire.

« stammi a sentire Jimin. Ora io prenderò il tuo foulard, tu alza le braccia» sussurrò.

Jungkook prese da per terra quel foulard, si mise di nuovo sopra a Jimin e poi, con estrema calma, legò i polsi del ragazzo.
Quel gesto prendeva il nome di: bondage, ovvero legare le mani del compagno per recarsi piacere.
Jimin chiuse gli occhi per il piacere, adorava certe cose. Jungkook sorrise, spogliò prima il biondo e poi finì di togliere i propri vestiti. Una volta che entrambi erano nudi, Jungkook prese un preservativo e mise in bocca un cubetto di ghiaccio. Lo fece fuoriuscire per metà dalla bocca e lo passò lungo tutto il petto del ragazzo.
Jimin si mosse e gemette dal piacere. Con una mano teneva su le braccia di Jimin, e con l'altra stuzzicò il suo cazzo.

« oh, merda » disse Jimin

Jungkook tolse via il ghiaccio e preparò l'entrata di Jimin, anche se ci mise poco perché era veramente eccitato e voglioso di farlo suo. Lo penetrò con una forza secca, così che Jimin restò per qualche secondo senza fiato, si chinò più verso di lui e lo baciò in modo rude e veloce. Adorava il sapore delle grandi labbra del biondo, erano diverse dalle altre e più curiose.
Anche Jimin amava le labbra di Jungkook, le trovava perfette.
Poco dopo, Jungkook si tolse da dentro di lui e lo girò di scatto, lo sculacciò velocemente e lo penetrò da dietro. Jimin quasi urlò dal piacere. Era piegato a novanta davanti ad un ragazzo cattivo e dannatamente bello. Era sicuramente il più bel sesso della vita di entrambi, non avevano mai fatto certe cose e il tutto era troppo surreale.

« Jungkook... Sei bravissimo » mugolò in preda al piacere Jimin.
« oh sì, senz'altro dolcezza » rispose.

Diede delle spinte forti e poi, slegò i polsi di Jimin. Quest'ultimo si sentì decisamente più libero, si tenne meglio al materasso e si iniziò a masturbare velocemente.
Jungkook era arrivato al culmine del piacere, Jimin lo stesso. Così infatti, vennero nello stesso momento, emettendo gemiti abbastanza alti e del tutto soddisfatti.

Si stesero nel letto uno affianco all'altro, fissavano il soffitto per prendere un po' più di fiato.

« il più bel sesso di sempre » disse Jungkook soddisfatto.
« concordo »

E cosa avrebbero fatto da lì in poi? Jimin doveva andare via o restare lì?

« Jimin »
« mh? »
« resta a dormire con me oggi » lo guardò.
« va bene » lo guardò a sua volta.

Entrambi ebbero una nuova fitta al petto che però non li scosse più. Si erano abituati. Inoltre vedevano entrambi il bacio nascosto dell'altro e si erano incantati a fissarsi.

« Jimin, ti ricordi quando mi hai chiesto se io credessi nei baci nascosti? »
« si.. »
« beh, ti avevo detto di no, ma ho avuto la prova di averne visto uno»
« a si? »
Il moro annuì non smettendo di fissarlo.
« è molto bello da vedere. Non so se io ne ho uno o se lo hanno tutti, ma io l'ho visto e continuo a vederlo.. tutti i giorni»

Jimin arrossí.

« perché sei rosso? » sorrise kook, trovando la scena carina.
« no niente »
Dal troppo imbarazzo, Jimin rise e si coprì col lenzuolo fin sopra ai capelli.

Jungkook rise di gusto e si mise lì sotto anche lui. Si guardarono da sotto le coperte, era quasi totalmente buio e si sorridevano.
Poco dopo, Jungkook si avvicinò lentamente per baciarlo. Era un bacio molto delicato e dolce, quasi impercettibile. Accarezzò la sua guancia e la trovò così soffice che non avrebbe voluto più smettere.
Jimin sentiva qualcosa allo stomaco, gli piaceva Jungkook e tutto ciò che stavano mettendo su insieme. Qualsiasi cosa fosse.

« Jimin, io non so cosa tu mi stia facendo» sussurrò sulle sue labbra, Jungkook.
« non lo so neanche io » disse.

Continuarono a darsi piccoli baci e parlare sotto voce per molte ore, infatti si stava sollevando l'alba.
Si addormentarono come l'ultima volta. Jimin poggiato al suo petto e Jungkook che gli accarezzava i capelli. Sembrava essere il paradiso.






Jimin si svegliò per primo e le loro posizioni erano cambiate. Jimin era di spalle e Jungkook lo abbracciava da dietro, con il viso poggiato alla spalla di Jimin.
Si guardò attorno e poi realizzò tutto. Sorrise al pensiero.
Cercò di muoversi mettendosi a pancia in su, jungkook disse delle parole strane di lamento, e poi si attaccò di nuovo a Jimin. Quella scena fu abbastanza carina per il biondo, dato che lo vedeva sempre cattivo e rigido. Li era come un bambino.
Gli tolse i capelli dagli occhi e lo accarezzò, in modo lento così da non svegliarlo.

« fissare la gente dormire è da maniaci» disse kook.
« ah ma sei sveglio allora » Jimin rise.
« si, e mi stavo godendo le tue effusioni » disse, poi aprì gli occhi.
Jimin rise mentre entrambi si fissarono.

« oh Jungkook ieri stavo pensando ad una cosa»
« cosa » si sistemò bene per guardarlo. Jimin si era seduto, mentre Jungkook era sdraiato a fissarlo.
A volte, gli toccava la schiena.
« volevo avere il tuo numero.. sai, se mi potrebbe servire»
« non ci avevo pensato, ma va bene. Te lo darò»
« grazie » sussurrò timido.

Jungkook si sedette con lui e poi gli girò il volto verso di sé. Si guardarono, e lui gli diede un bacio dolce.
Cos'era tutta quella dolcezza?

« ho fame, che ore sono? » disse il moro.
« le undici »
« siamo in tempo, andiamo a fare colazione»

Jungkook scese dal letto ancora nudo, prese i suoi boxer e nient'altro. Infatti aveva intenzione di fare la colazione così. Jimin invece si mise sia i boxer che i pantaloni. Fortunatamente erano comodi per poterli usare in casa.

Vedere Jungkook cucinare in boxer sembrava essere un sogno, eppure era vero. Si sedette su una sedia nella penisola della cucina e restò a fissarlo in silenzio.

« Jimin, comunque credo che non ci vedremo per un po'»
Jimin si frizzò.
« perché? »
« affari, devo andare a Seoul con John e gli altri. Abbiamo un conto in sospeso con un ragazzo che ci ha traditi»

Jimin sentiva già puzza di guai. Non aveva dimenticato cosa facesse Jungkook.

« niente di grave, vero? » era preoccupato.

Jungkook avvertì la sua preoccupazione e lo guardò con dolcezza.

« no, niente di grave »

Jungkook diede il suo numero a Jimin e viceversa, era un sollievo per il biondo averlo. Si sentiva più vicino a lui.
Dopo si decisero a mangiare.














________ autrice

Buongiorno così :)
Io che lo pubblico prima di andare a
Lavoro, sicuramente mi farà andare più
Felice :)

In the name of love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora