Casa Potter

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<<James alzati o faremo
tardi!>>
Fu questo invece il primo suono che udì James la mattina del 24 dicembre.
Remus era ormai fuori fase lunare e stava molto meglio.
Anche Sirius se la spassava con James forse eccetto per quando fino al giorno prima aveva dovuto scontare due ore di punizione con Remus a pulire l'infermeria ma per fortuna la McGrannit era stata clemente e aveva deciso di fargli scontare le altre due settimane di punizone dopo le feste Natalizie.
Il ragazzo si alzò di malavoglia e si infilò i calzini che aveva perso nel letto dirante il sonno.
<<MUOVITI!>> gli ripeté Remus lanciandogli le scarpe in grembo.
<<Sempre gentile eh>> borbottò James tra se e se mentre si infilava di fretta e furia il jeans sopra il pantalone del pigiama.
<<Stai tranquillo Rem abbiamo ancora quaranta minuti prima che il treno parta!>> gli disse Sirius dandogli un bacio accanto al naso.
<<Si ma...muoviti su>> si limitò a dire lui chiudendo con un colpo di bacchetta il suo baule.
<<Peter puoi darmi una mano a portarlo di giù?>> Peter si affrettò ad aiutarlo a trasportare i suoi bagagli in Sala Comune al punto raccolta.
<<Usare un incantesimo
no?>> gli disse sarcastico James.
<<VERO!>> gli rispose Remus da sotto battendosi una mano in fronte mentre Peter sistemava il baule accanto agli altri.
<<Sono così felice che tua madre abbia accettato di farci venire!>> esclamò entusiasta Sirius saltando sul suo baule per chiuderlo.
<<Si beh all'inizio non voleva...Ha detto che il natale era una cosa da passare in famiglia e tutte quelle cose lì. Ovviamente tu potevi!>>
si affrettò ad aggiungere vedendo la faccia scettica dell'amico.
<<Insomma per lei sei come in secondo figlio e poi quando sei venuto da noi quest'estate...>> aggiunse tristemente.
<<Io intendevo Remus e Peter ma non diciamoglielo>> gli disse infine sorridendo per strappare un sorriso a Sirius.
<<Venite?!>> gli disse Peter da sotto.
<<Oh si Baule Locomotor!>> esclamò Sirius trasportando il suo baule al punto raccolta e così fece anche James.
<<dieci minuti...DIECI MINUTI!>> si agitò Remus correndo verso il quadro della Signora Grassa
<<Uvetta Passa!>> disse a voce altissima facendola sobbalazare.
<<INSOMMA MA CHE
MODI!>> borbottò lei lasciandolo passare.
<<Aspetti dobbiamo andare anche noi!>> gli disse James fiondandosi verso il quadro.
<<La parola d'ordine o niente da fare!>> rispose lei inviperita.
<<Uffa! Uvetta Passa!>>
La Signora Grassa li lasciò passare borbottando qualcosa come
<<E dicono che il Natale debba mettere allegria!>>
Corsero dietro Remus che era molto più avanti superando un gruppetto di studenti più piccoli che probabilmente restavano per le feste e travolgendo Peeves che oziava a mezz'aria.
Remus si buttò quasi a peso morto su una carrozza con altri due ragazze e aspettò gli altri tre mentre riprendeva fiato. <<Ciao Dorcas ciao Pandora>> li saluto lui sedendosi.
La carrozza sembrò intemzionata a partire perché era l'ultima che restava.
<<FORZA!>> gridò allora. James salì di corsa e Sirius gli si sedette in braccio riprendendo fiato. Le ruote della carrozza girarono e lei cominciò a partire.
<<ASPETTATE MANCA
PETER!>> strillò Pandora la ragazza che incorntrarono in guferia. Peter era dietro di loro e correva a un passo dalla carrozza ma presto avrebbe mollato. Di sapere come conosceva Peter non c'era tempo così Sirius scese di groppa a Remus e tese una mano che Peter afferrò al volo e poggiando un piede sul bordo della carrozza si fece forza per salire.
<<GRANDE PETE!>>
gli disse Sirius ributtandosi a peso morto di Remus che si morse un labbro sotto lo sguardo ghignate di lui>>.
Peter si guardò intorno.
<<Ah ciao Pandora grazie per averli avvertiti.>>
Lei sorrise appena.
<<Voi vi conoscete?>> chiese Sirius curioso.
<<Si ehm... è lei che mi dava ripetizioni di incantesimi l'anno scorso>> disse Peter sorridendo.
<<Che genere di
incantesimi?>> gli bisbigliò James in modo che venisse sentito solo da loro quattro.
Peter diventò viola.
<<Bravo Peter cominci a darci dentro?>> gli disse poi Sirius strizzandogli l'occhio.
Anche Pandora arrossì notevolmente in contrasto con la sua pelle lattea.
<<Lasciatelo stare per una volta>> borbottò Remus
<<Ah zitto tu!>> disse Sirius sedendosi meglio in grembo a lui.
<<E tu sei James giusto?>> chiese Pandora con voce sognante indicando James
<<Ehm si...noi?Ci conosciamo scusa?>>
<<Tu no ma Regulus mi ha parlato molto di te!>>
Remus sorrise tra se e se
"Ha fatto le cose in grande Reggie eh"
<<Ah...bene...>> commentò James leggermente imbarazzato.
<<Lei è Dorcas invece>> la presentò Remus senza riuscire a smettere di sorridere.
<<Ah si la conosco. Sei della squadra di Serpeverde eh?  Meadowes giusto?>>
<<Si sono io>> disse lei stringendogli la mano con energia.
<<Non restate al castello come gli altri anni?>>
chiese Dorcas curiosa
<<Nah quest'anno vengono tutti a casa mia>> disse James passando un braccio intorno alle spalle di Peter.
<<Non  vorrei essere tua madre allora>> disse sempre lei sorridendo e scoprendo i denti bianchissimi in confronto spietato con la sua carnagione scura come la notte.
<<No infatti ma noi ci comporteremo bene vero ragazzi?>> intervenì Sirius
<<Non ti crede più nessuno Pad>> ridacchiò Remus poggiando il mento sulla sua spalla.
Una leggera pioggerella cominciò a scendere e a sbattere eretta contro il tetto della carrozza. Dorcas chiuse il finestrino in fretta e furia e James provedette all'altro.
<<Scusate la domanda...ehm...avete visto Marlene?Mckinnon intendo dovreste...>> domandò di punto in bianco Dorcas.
<<Non ne ho idea siamo piombati qui non lhabbiamo vista>> rispose prontamente Remus
<<Okay>> rispose semplicemente lei chinando il capo e Remus ridacchiò dentro se perché un pensiero gli balenò nella mente
"Se non fosse stata cosi nera giurerei di averla vista arrossire".
<<Guardate siamo arrivati!>> disse Pandora indicando fuori dal finestrino tra le gocce di pioggia che lo imbrattavano. La carrozza si fermò e Sirius aprì la portiera scorrevole per scendere da un lato di essa.
<<ULTIMA CHIAMATA PER LONDRA!>> ripeteva la voce del panciuto controllore in lontananza.
I ragazzi si coprirono come meglio poterono nei loro abiti babbani e si avviarono in fretta verso la locomotiva scarlatta separandosi da Dorcas e Pandora.
<<Speriamo che a Londra il tempo migliori>> borbottò Sirius agitando i capelli come il pelo del grosso cane nero.
<<Sei tra noi Remus?>> gli chiese James ironico vedendo l'amico imbambolato.
<<Come posso?>> rispose lui ammirando Sirius come se fosse un quadro.
<<Si James come può>> disse Sirius che lo travolse in un lungo bacio che terminò con le facce schifate di James e Peter che sbirciava tra le dita della mano dell'amico.
Quando finalmente alle 9.30 il treno fermò nella stazione di King's Cross. Qualcosa invase lo stomaco di Sirius e fu sicuro che non era il pranzo del carrello. Era qualcosa di molto più grosso. Per la prima volta in vita sua non ci sarebbero stati sua madre o suo padre ad attenderlo fuori dal binario ma sarebbe andato a casa del suo migliore amico...si lasciava alle spalle tutti quegli anni di sofferenze!
Scese dal treno trascinando il suo pesante baule mentre tutto intorno un vociare di streghe e maghi si fece sempre più alto.
<<Cos'hai Sir tutto okay?>> gli chiese James riscuotendolo dai suoi pensieri.
<<Oh si io...>>
<<Andiamo dai mamma ci aspetta!>>
<<Oh giusto!>> tornò a sorridere lui correndo ad attraversare la barriera.
Euphemia li aspettava con accanto suo marito Fleamont.
Erano molto strani visto da un'occhio esterno. Sembravano due soldati un po' avanti con l'età : Eretti nella posizione, senza sorriso, capelli corti per entrambi. Ma chi li conosceva sapeva che i Potter erano ben altro.
<<James!>> disse Euphemia correndo in contro al figlio.
<<Oh come mi sei mancato Jamie mio!>>
<<Mamma! Dai smettila ci sono i miei amici...>>
<<Ah! Sciocchezze!>> venite ragazzi andiamo a casa! Tenete con una mano il baule e con un'altra aggrappatevi saldamente al mio braccio.>> disse poi tendendo un braccio a cui tutti i ragazzi si aggrapparono.
Dopo vortice gelido dove ti manca l'aria, il gruppetto di smaterealizzò in un accogliente salotto.
Un grande divano rosso era disposto contro una parete e affianco vi era una grossa scrivania bianca dove erano poggiate molte fotografie di famiglia in sintonia con le altre appese in giro per casa. Affetti personali erano sparpagliati sul tavolo e la scala che conduceva al piano di sopra fungeva da portascarpe per ogni gradino.
Sirius restò a bocca aperta perché quel posto era molto diverso dal numero 12 di Grimmauld Place. Nella sua vecchia casa era tutto ordinato e lucido. Tutto così verde e nero come i colori della casa che tanto disprezzava. Niente era mai così colorato come quella casa.
<<James portali in camera mentre io preparo la cena.>>
<<Si mamma.
Seguitami ragazzi!>> disse entusiasta James salendo le scale a due a due.
<<Che bella casa tua Jame!>> esclamò Remus guardandosi in torno. Lungo le pareti delle scale vi erano molte mensolette con candele profumate e libricini sulla storia della magia o vangeli cristiani.
Salite le scale di fronte c'era una piccola camera dove entrava una luce fioca
<<Questa è la camera dei miei...
Di qua invece
dormo io!>> disse James aprendo una porta subito sulla destra. Era una camera davvero grande e ordinata ma gli altri tre e sotto sotto anche James stesso non credevano che quella pulizia sarebbe durata. Un letto da una piazza e mezzo era contro il muro al centro della stanza ma per il soggiorno dei ragazzi ne erano stati messi altri tre più piccoli ai lati di quello grande. Alle pareti erano affissi numerosi poster dei Cannoni di Chudley la squadra del cuore di James e molti poster di canatanti come i "Christy Canon" che James canticchiava ogni due secondi e uno molto grande di un gruppo chiamato ABBA che doveva essere babbano.
<<Anche tu li ascolti?!>> chiese Sirius elettrizzato.
<<Li conosci?>> chiese Remus aggrottando la fronte.
<<SONO LA MIA VITA! Mi stai dicendo che tu...>>
Remus scosse il capo
<<Oh mio dio che razza di fidanzato ho! Oh non ti devo istruire così sarai perfetto!>>
disse scrollandolo pernle spalle
<<Placati Sirius la cena è pronta>> disse James allundendo alla madre che lo chiamava dalla cucina.
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