10- All the time

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Siate affamati, siate folli.
-Steve Jobs

-Steve Jobs

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D e v a

Mancano meno di due giorni al fatidico incontro.

L'ansia inizia a farsi sentire, ogni giorno più invadente.

Mentre Ares no, lui sembra fin troppo tranquillo, perfettamente in ordine con la sua aria prepotente ed i suoi modi eccessivamente orgogliosi.

Ciò mi preoccupa più del dovuto.

Non appena esce dallo spogliatoio vengo sommersa da una strana sensazione, che si espande sin dalle guance, che avverto avvampare in un colore rosaceo.

I suoi occhi chiari si incastrano tra i miei provocandomi una forte fitta allo stomaco.

Appena si avvicina sento i miei occhi sgranarsi.

Ha una ferita sulla costola.

«Cos'è questo?» Gli chiedo avvicinandomi in fretta e poggiando le dita sulla sua pelle nuda.

Ares non risponde. Si limita a scostarsi dal mio tocco.

«Cazzo, Ares. Non puoi combattere così. La ferita è ancora aperta.»

«Non sono cose che ti riguardano.» Mi risponde dopo qualche secondo di silenzio.

A r e s

«Credo si sia infettato. Devi chiamare un dottore.»

Il taglio sul costato mi provoca un dolore pungente e lacerante, mentre la mora cerca di medicarlo come meglio riesce nel grigio spogliatoio della palestra.

«Dove hai imparato?»

Deva alza lo sguardo per poi distoglierlo poco dopo aver incontrato il mio.

Si lecca le labbra rosse con la punta della lingua.

«Pratica. Solo pratica.»

Digrigno i denti appena la garza inumidita di alcool raggiunge la ferita.

«Dovevi farti vedere sin da subito.»

«Non serviva che me lo ricordassi, ragazzinaRibatto.

Alle mie parole, Deva preme con più forza la garza sulla mia pelle lacerata, facendomi emettere un suono gutturale di dolore.

THE PERFECT DUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora