Capitolo 1

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Ed ecco che ci svegliamo in un'altra giornata di merda.

Per andare a fare un lavoro di merda.

In una città di merda.

Vedere gente di merda e per di più servirli senza dire una parola.

Così sentendo la sveglia e il mio adorato fratellino rumoroso, mi alzo dal mio comodo letto.

Sono precisamente le 7.30, e il mio turno inizia alle 8.30, per fare apertura del bar.

Mi faccio una doccia rapida, mi lavo i denti, mi asciugo il cespuglio che ho in testa, i miei capelli neri sono ingestibili stamattina, dovrei andarli a spuntare, quando finirò il turno chiamerò la parrucchiera.

Mi metto gli occhiali da vista, e la divisa con i girasoli.

Mi bussano alla porta del bagno

<<Lili, muoviti che devo andare a scuola, non ho tutto il giorno per aspettare i tuoi comodi>>dice mio fratello aldilà della porta.

Quel rompiscatole, quante volte gli avrò detto di non chiamarmi Lili, mi da fastidio.

<<Ho finito, ora esco>> gli urlo in risposta

<<Guarda che la mamma è a lavoro, devi portarmi tu a scuola>>mi urla lui

<<Ma dai, devo andare a lavorare, chiedi ai tuoi amici se passano a prenderti>>gli dico uscendo dal bagno.

<<Uffa, e vabene chiederò a Tom se può accompagnarmi>> mi dice lui sbuffando.

<<Signorino, devi imparare ad andare a scuola da solo, non sei più un bambino>>gli dico io scompigliandogli i capelli.

<<Mi daresti dei soldi, perché la mamma non me li ha lasciati, sennò non posso pranzare oggi>> mi dice lui.

<<Vi sembra che ho scritto in fronte banca? Solo per oggi, sia chiaro. Non voglio averti sulla coscienza se muori di fame poi>> gli dico ridendo.

<<Sei la migliore Lili>>mi dice abbracciandomi.

<<Si, va bene, ma staccati, sai che non amo gli abbracci>>gli dico togliendomi dall'abbraccio.

Sento un clacson fuori da casa, sarà sicuramente Ella, la mia migliore amica, io e lei lavoriamo insieme al bar che dista pochi kilometri da casa mia.

Scendo di corsa le scale, prendo le chiavi, urlo un saluto ad Alec, ed esco di casa.
Entro in macchina e la saluto con un bacio sulla guancia.

<<Ciao tata, pronta per un'altra giornata del cazzo?>>mi chiede lei.

<<Sempre, menomale che lavoriamo insieme sennò non sarei resistita così tanto in quel posto>>gli dico ridendo.

Partiamo e mettiamo una delle mie canzoni preferite, "why you only call me when you're high" degli Artic Monkeys, li adoro.

Arriviamo nel parcheggio del Sunflower pub, scendiamo, e ci dirigiamo all'entrata sul retro dove raggiungiamo gli armadietti per lasciare giù le borse.

Se dev'essere, saràDove le storie prendono vita. Scoprilo ora