Capitolo 36

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    Alle mie lacrime, 

che non scendono sul viso, ma restano dentro imperterrite, 

 soffocandomi l'anima.

                                                                                                                             

Era così tra me e Jake. Litigavamo come i pazzi, mi faceva sentire uno schifo, non credeva in me, e poi si sentiva in colpa e rimediava. Dicono che a volte le persone le costruisci tu, e poi si smontano da sole. La zia Lorelai mi ha sempre detto "Quando qualcuno ti delude anche se lo perdoni niente sarà più come prima", non gli avevo mai creduto, ma aveva tremendamente ragione.

Quando siamo distanti gli manco e ci amiamo da morire, e poi ritorna, e va tutto a puttane. Abitare insieme è dura, lui ha cambiato lavoro per poter vivere insieme a me, rimpiango molto la vita che avevo coi miei fratelli e con le mie amiche. Quella sera me l'aveva chiesto di andare andare a vivere insieme, e dopo le sue parole non potevo rifiutare. Lo amo? Sì. Mi amo quando sono con lui? Non lo so. 

In questi momenti mi sento come se fossi incatenata ad un abisso, e continuare ad avere l'acqua alla gola. Soffocante. Essere un fallimento in ogni cosa che fai, pensi e dici è soffocante. 

<<Non mi stai ascoltando!>> disse incazzato.

<<Ti sto ascoltando, solo che un commento o un consiglio lo dai o lo dici se la situazione può cambiare ora, se non può cambiare a breve è inutile.>> risposi senza emozioni.

Non ci capiamo più, è come se fosse lui bipolare e cambiasse nel parlare con me. 

<<Amo, ti sto dicendo che se non risolviamo questa cosa del lavoro, addio casa e abitare insieme. Certo saremo fidanzati ma in case diverse, anche se non credo che ti tengano ancora i tuoi fratelli essendo che ora ti devi alzare le maniche per andare avanti e fare qualcosa.>> disse con crudeltà. Un tono che non ho mai sentito con me. 

<<Intanto i miei fratelli mi amano, e non mi lasceranno mai nella merda. Il lavoro se non arriva, più di cercarlo, di provarci tutti i cazzo di giorni, cosa dovrei fare?>> chiesi esasperata. Tutti i nostri discorsi andavano in questa merda di direzione. 

<<Sì, dai. Non ci capiremo mai. Principessa, nella vita reale funziona così, non ti regalano nulla. Vendi la casa dove sono i tuoi fratelli. Sono mesi che te lo ripeto. Cosa cambierà a loro? Andranno da qualche parte.>> disse con nonchalance. 

Feci la prima cosa che sapevo fare meglio, restai in silenzio, sospirai, e trattenni le lacrime. Lui uscì di casa per andare a lavoro. E io potei tornare a respirare. 

Principessa. Sono la principessa cattiva nella favola sbagliata, io per il il principe dall'aria buona darei fuoco al regno. A volte il cuore ha solo bisogno di più tempo per accettare ciò che il cervello già sa...

IO: Ci andiamo a bere un caffè al SUC?

HONEY: Certo amo, ancora litigi con Jake?

IO: Come lo sai?

HONEY: A dopo allora. Dovrai darmi più motivazioni per non ucciderlo e buttare il suo cadavere in mezzo a un campo. 

IO: Perchè lo amo e ci sto insieme.

HONEY: A  dopo amo. 

Mi preparo, molto easy ed esco di casa con le cuffie nelle orecchie e "Overwhelmed" di Ryan Mack a ripetizione. 

Se dev'essere, saràDove le storie prendono vita. Scoprilo ora