Cap 5

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Mi alzai ed erano circa le 7:30 del mattino.

"Vittoria sei sveglia? sbrigati che alle 8 dobbiamo stare al bar da Alfred" Disse mio padre richiudendo la porta della mia stanza.

Dato che erano le 7:30 del mattino faceva un po' freschetto ma neanche troppo, perciò presi dei leggings neri a pantaloncino e una felpa bordò con le mie air force bianche.
Profumo chanel e occhiali da sole, per vedermi con Alfred potevo vestirmi come volevo.
Uscì dalla mia camera e andai di sotto dove mio padre mi stava aspettando.

"Vittoria non vestirti così, Alfred ci deve presentare dei ragazzi, devi fare bella figura" Disse mio padre con una faccia un po' seria.

"Papà sono le 7:30 del mattino chi dovrebbe guardarmi?" Sbruffai e tornai di sopra per cambiarmi.

Non sapevo che cazzo mettere.
Alla fine ho optato per una tutina nera attillata a maniche lunghe e a pantaloni lunghi, occhiali da sole e ci abbiano i miei orecchini a cerchio oro e un bracciale pandora più una borsetta contenente il mio telefono e il portafoglio di mio padre più i documenti e la patente.

"Ora di che sei più carina, comunque devi guidare tu, questa mattina non ho voglia di fare tante cose" Disse mio padre porgendomi le chiavi della mia audì rossa.

Sbruffai e ci recammo alla mia macchina.

Arrivammo finalmente al bar privato di Alfred.
Potevamo entrare gratis.
Appena entrai gli occhi dei vecchi si puntarono tutti su di me e sul mio culo.
Ero in imbarazzo e incazzata nera, cazzo ho 15 anni e sto facendo una vita da ventenne cazzo.
Camminammo nel privè del bar e quando entrammo c'era Alfred seduto che sorseggiava un caffè con 4 ragazzi, e fu subito che riconobbi Bill il ragazzo che mi aveva visto il livido sul braccio e il ragazzo con le treccine nere che mi aveva guardato al tavolo con Luca.

"Scusate il ritardo ma mia figlia è molto lente" Disse mio padre con tono nervoso.

Il che rende nervosa anche me.

"Scusatemi se vi ho fatto perdere tempo ragazzi, perdonami anche tu Alfred" Dissi abbassando lo sguardo.

"Non preoccuparti Vittoria,allora voglio presentarti Bill Kaulitz,Tom Kaulitz che sono fratelli gemelli poi loro sono Gustav Schäfer e George Listing"  Disse Alfred indicandoli uno ad uno.

Appena Bill ed io ci guardammo ci scappò un sorriso ad entrambi.

"Piacere mio ragazzi" Dissi porgendo la mia mano ad ognuno di loro.

"Vittoria mettiti tra Tom e Bill" Disse mio padre.

Annuì.

I ragazzi mi fecero posto e appena mi sedetti Bill si avvicinò al mio orecchio.

"Che bello che ci rivediamo, come stai?" Chiese mostrando un bel sorriso.

"Potrei stare meglio" Dissi con tono triste.

"Bene Vittoria vuoi mangiare qualcosa o bere qualcosa?" Mi chiese Alfred.

"Oh ehm si sto morendo di fame" Dissi sorridendo.

"Oh scusatemi ho invitato anche Luca, Vittoria qualsiasi cosa ti dice o ti fa sorridi sempre"
Disse mio padre.

"Io sono stanca di farmi toccare da quel viscido" Alzai un po' il tono.

"Mirko tua figlia ha 15 anni e permetti che un uomo di 40 anni le metta le mani sul suo fisico?"
Disse Alfred.

"Come se lui che ne ha 50 non me le mettesse le mani addosso" Dissi guardando male mio padre.

"Okay calmiamoci tutti" Disse con tono freddo Tom guardando con aria incazzata mio padre.

"Scusa se ho alzato il tono della voce" Dissi abbassando lo sguardo.

Quando mi senti alzare il volto con delle mani morbide e con delicatezza.Lo guardai negli occhi e fu Tom che si avvicinò al mio orecchio.

"Ti proteggo io stai tranquilla con me non ti faranno nulla" Disse dandomi un bacio sulla guancia.

"Non farti fare del male per colpa mia Tom" Distolsi lo sguardo e mi concentrai sullo sguardo di mio padre che era abbastanza incazzato.
Un brivido percosse la mia schiena.

"A casa facciamo un bel discorsetto cara Vittoria" Disse mio padre, avevo ansia,paura e terrore.

<<Una sigaretta?>>Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora