Cap 17

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Ero nel bagno, mi ero tolta tutti i gioielli e stavo cercando di slacciare la zip dietro del vestito senza successo.
Chiamai Tom che corse subito e appena tirò giù la zip mi girai di scatto lo ringraziai e lo mandai fuori,lui confuso fece ciò che dissi io.
Mi tolsi il vestito e mi struccai ed entrai in doccia.
Avevo ancora i segni sul culo e sulla schiena e briciavano ancora.
•••
Finito di fare la doccia uscí e mi girai con il culo verso lo specchio per vedere quanti segni avevo.
E cazzo se ne avevo tanti.
Ero rossa e avevo dei tagli ormai cicatrizzati.
Misi il mio intimo rigorosamente di Victoria secret e poi il pigiama.
Uscendo dal bagno vidi Tom in boxer che guardava il telefono.
Così per scherzare gli dissi una cosa pensando che lui non la prese seriamente.

"Fammi capire stai guardando un porno o hai intenzione di scoparmi?" Dissi ridendo.

"Sai piccola la seconda mi interessa di più" Disse Tom alzandosi dal letto.

Mi scansai e mi andai a sedere.

"Dovevamo parlare no?" Dissi io.

"Oh si certo" Si mise seduto di fronte a me.

"Tu mi chiesi sempre perché io voglio che tu mi stia lontano o cose simili no?" Dissi io.

"Certo" Disse Tom.

"Mio padre quando avevo l'età di circa sei o sette anni uccise mia madre, il tutto si svolse davanti hai miei occhi. La picchiava sempre e io anche venivo picchiata ma ero troppo piccola per fare qualcosa, ma la freddezza e la goduria con cui la accoltellava mi spezzò il cuore" Dissi abbassando lo sguardo.

Ripresi fiato.

"E dopo poco mi disse di pulire tutto, avendo solamente sei anni non sapevo come sbarazzarmi di un corpo specialmente se quello di mia madre e fu in quel momento che mio padre mi portò in camera mia e mi violentó. Da lì non si è più fermato."

Sospirai.

"Oppure le sere che rientravamo man mano che crescevo mi facevo sempre più bella e lui mi spogliava mi legava polsi e gambe con la corda e beh mi violentava" Dissi io.

Alzai lo sguardo e Tom stava piangendo?.

"E l'altra sera mi ha preso a frustate ecco perché prima ti ho cacciato, non volevo che tu vedessi le ferite, ma io non voglio che mio padre può fare la stessa cosa che ha fatto a mia madre a te" Dissi toccandogli le guance.

"Sei dolce e carino con me Tom, mi sto affezionando a te e anche agli altri, e non voglio che tu ti rovini la tua vita per me" Dissi lacrimando.

"Io farò il possibile per farti stare bene, tu sei mia" Disse abbracciandomi.

Poco dopo ci staccammo e cambiammo discorso.

"E ora spiegami perché mi hai risposto di merda al pub" Dissi incrociando le braccia.

"Ero incazzato e non so neanche il motivo, probabilmente ero fatto" Disse Tom.

"Okay" Dissi io.

"Posso vedere le ferite?" Mi chiese toccandomi la mano.

Sospirai e mi alzai e sollevai la maglia e poco dopo la riabbassai e gli mostrai quelle sul culo, ma li era solo rosso en non avevo tagli.

"Piccola con me fidati non lo farà più" Disse Tom.

"Non ucciderlo" Dissi toccandogli quelle guance morbide.

Volevo baciarlo.

"Questo non lo farò ma fidati che ci parlerò e cambierà idea" Disse Mettendo le mani sui miei fianchi e avvicinarmi a lui.

"Ma ora devo tornare il Tom di sempre" Disse mettendo le mani sul culo e cominciò a palparlo con foga.

"Tom" Dissi io.

"Dimmi piccola" Disse prendendomi in braccio.

Lo guardai e senza dire altro lo baciai.
Mi buttò sul suo letto e si mise sopra di me e cominciò a baciarmi il collo.

"Tom ci sono gli altri" Dissi.

"Che strano io non li vedo" Continuò a baciarmi il collo e poi cominciò a succhiarlo.

"Tom meglio di no" Dissi io.

Mi guardò e sbruffò ma mi diede un bacio a stampo e si mise accanto a me e cominciò a farmi le coccole e ci addormentammo così.

<<Una sigaretta?>>Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora