Cap 2

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Indossavo un vestito lungo nero brillantinato, con una spaccatura lungo la cosca e dei tacchi a spillo neri.
I capelli li lasciai sciolti e gli feci dei boccoli.
Il trucco non lo feci troppo pesante ma neanche troppo leggero, mascara, Eyeliner,e un gloss marroncino chiaro sulle labbra.
Profumo di Chanel una collana di perle e un bracciale pandora e dei orecchìni a cerchio oro vero. (Tuo padre ti voleva sexy e qui eri molto meglio che sexy girl).

"Sono pronta, sono abbastanza bella?"
Chiesi a mio padre con un falso sorriso sulle labbra.

"Sei sexy, ma come ho detto aspettati qualsiasi cosa dai miei amici" Disse mio padre prima di prendere le chiavi della sua Ferrari.

Pensa che "amici" di merda che hai che ti si vogliono scopare tua figlia e pensa che padre di merda che sei che mi lasci pure fare.
Ma questi erano solo miei pensieri, di certo non volevo essere picchiata.

•••

Finalmente arrivammo in un pub, già da fuori si sentiva la musica e oso immaginare già cosa mi potesse aspettare da quei pervertiti.

"Dai entriamo, ti staranno aspettando" disse mio padre con un sorriso a 32 denti.

"Vado a prendere da bere" Dissi allontanandomi da mio padre.

Lui annuì e andai al bancone.

"Una peroni e una coca-cola grazie" Dissi al barista con un falso sorriso, volevo solo tornare a casa.

"Ecco a lei signorina" Disse il barista.

Presi le due bevande e andai al tavolo di mio padre con i suoi amici.

"Ecco la tua peroni" Dissi rivolgendomi a mio padre.
 
Si alzarono i suoi amici che furono circa sei o sette.

"Vittoria sexy come sempre" Disse un amico di mio padre abbracciandomi troppo forte.

"Vittoria quanto tempo, come stai?"
Mi chiese Alfred il migliore amico di mio padre, lui era l'unico che adoravo, preferivo Alfred a mio padre.

"Hey Alfred, io sto bene te?" Dissi facendo un vero sorriso, lui si che meritava i miei sorrisi.

"Beh non si saluta cara Vittoria?" E poi Luca l'amico pervertito di mio padre.

"Oh buonasera Luca" Lo salutai con un bacio sulla guancia,solo che lui ricambiò con una sculacciata sul culo e mio padre rise.
Siamo seri? lo avrei preso a cazzotti ma dovevo mostrare una buona espressione.

-Tom Kaulitz-
Ero al tavolo con mio fratello Bill e i miei due amici George e Gustav.
Stavamo sorseggiando delle birre e come il mio solito eravamo circondati da delle ragazze o meglio "puttane" erano tutte scoperte.
Con lo sguardo cercai una ragazza più carina da cui portarmela a casa e poterla scopare.
Non trovai nessuna perciò mi alzai e andai al bancone a prendere una vodka.
Girai il mio sguardo ancora una volta ma nulla, e poi eccola lì, una ragazza circa sui 15 anni, portava un vestito nero... cosa faceva al tavolo con tutti quei vecchi? non era felice anzi, era triste.
C'era un mafioso di nome Luca, lo conosco molto bene e faceva il pervertito, le guardava la sua coscia scoperta e le toccava il culo.
Lo avrei preso a botte a quel pedofilo.
La ragazza incrociò il mio sguardo e sembrava chiedere aiuto, ma non potevo fare nulla, avevo dei conti in sospeso anche con Alfred che sembrava essere il più carino con lei e anche avere un buon rapporto con lei.
Davanti a lei c'era Mirko che si comportava come se fosse il padre di quella ragazza, i suoi amici facevano i pervertiti con lei e lui stava ridendo.
Avrei picchiato tutti una volta uscito di qui.

<<Una sigaretta?>>Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora