Cap 11

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Erano le 9 del mattino, dato che alle 10 dovevo uscire di casa mi alzai.
Feci una doccia e lavai i capelli, misi dei pantaloncini baggy lunghi fino alle ginocchia con una cinta Gucci,sopra indossavo una cannottiera nera non molto stretta.
I capelli li raccolsi ad uno chignon,poi misi mascara,Eyeliner e un gloss semplice, indossai un bracciale pandora e una collanina argentata che entrava al centro del mio seno.
Indossai i miei orecchini a cerchio argentanti e voilà! ero pronta.
Indossai le air force e avvisai mio padre che stavo uscendo, come il suo solito annuì e presi le chiavi della mia audì e mi recai ben presto nel bar dove dovevamo incontrarci io e Bill.
Sfrecciavo a tutta velocità tra le strade di Berlino con la mia audì rossa,potevo attirare l'attenzione di tutti per quanto fosse rossa la macchina e per quanto io corressi, tra un sorpasso e l'altro arrivai al bar.

-Pov's Bill-
Ero nel tavolo seduto ad attendere l'arrivo di Vittoria.
Guardavo fuori la vetrata e fu allora che vidi un audì rossa parcheggiare,chi poteva essere se non lei?.
Il motivo per cui ho deciso di uscire con lei è perché Tom,George e Gustav faranno irruzione nella sua casa e faranno un discorsetto con Mirko suo padre.
Io ero contro a questo ma il capo della nostra banda era Tom e non volevo rovinare il rapporto per una ragazza, quindi decisi di accettare.
Non lo volevano uccidere perché ultimamente stavamo facendo troppe uccisioni, dovevano solo parlare,almeno spero.
- Fine pov's Bill-

"Hey Vittoria come stai?" Mi chiese Bill alzandosi dal tavolo e abbracciarmi calorosamente.

"Hey ciao Bill,io sto bene dai te?" Chiesi io sorridendo.

"Mai stato meglio,come va con tuo padre?" Mi chiese lui serio.

"Ma non molto bene, ieri sera quando sono tornata era steso sul divano che dormiva ubriaco e poi la sera prima come sempre mi aveva picchiata" Risposi abbassando la testa, ma lui dolcemente me la rialzò.

"Non preoccuparti presto sarà tutto finito" Disse lui sorridendo.

"Che significa? Bill che volete fare?" Risposi in panico.

"Vogliamo aiutarti, Tom sta sempre più male.. ora facciamo colazione e andiamo a casa mia e mi fai controllare i lividi, puoi fidarti di me okay?" Era così dolce e carino mentre lo diceva ed io accettai.

"Bill voi però dovete starmi lontano, vi potete rovinare la vostra reputazione così" Dissi io.

"Tranquilla non abbiamo a prescindere un ottima reputazione qui a Berlino" Rispose Bill.

Lo guardai storta.

"In che senso? avete non avete una buona reputazione?" Risposi io.

Bill iniziò a spiegarmi tutto e io capí, non avevo paura di loro perché ance se avrei deciso di non frequentarli mio padre lo avrebbe fatto perciò lo avrei dovuto vedere a tutti i costi.
Ma soprattuto non mi facevano paura, non dopo che vogliono aiutarmi con mio padre.

"Salve cosa vi porto?" Chiese il cameriere.

"Salve io vorrei un cornetto al pistacchio e un succo all'arancia" Dissi io sorridendo.

"Io invece una cioccolata calda e una torta al cioccolato e panna" Rispose Bill.

"Perfetto" Rispose il cameriere per andare a fare le nostre ordinazioni.

"Comunque posso sapere cosa avrete intenzione di fare a mio padre?" Chiesi con un po' di paura.

"Tom,George e Gustav dovrebbero stare a casa tua per fare un bel discorsetto con lui, inoltre volevamo chiederti se volevi trasferirti da noi, insomma diciamo che ormai siamo amici no? io e te potremo essere migliori amici" Disse Bill.

"Va bene essere amici e migliori amici, ma non posso lasciare  mio padre,altrimenti rischierebbe di uccidersi ed è tutto ciò che ho della mia famiglia" Dissi io con tono triste e nervoso di cosa potrebbe combinare Tom.

Durante la mattinata facemmo dei numerosi acquisti e io comprai altri intimi di Victoria secret e Calvin Klein e altre cose simili.
Avevo appena riportata Bill a casa sua e corsi a tutta veloci pensando di trovare mio padre morto o pieno di sangue.
Entrai dentro la casa e vidi i tre ragazzi seduti a faccia a faccia con mio padre.

<<Una sigaretta?>>Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora