Quando Diana e Alexander si svegliano la pioggia aveva cessato di cadere già da un bel po'. L'aria era umida e i loro corpi caldi ed esausti erano ancora abbracciati, nudi sopra i loro stessi vestiti.
«Non credevo che avrei perso la mia verginità in una capanna fatiscente nel bosco.»
Mormorò Diana tra uno sbadiglio e un'altro.«Lo stai facendo sembrare uno stupro.»
Ridacchiò lui sulla sua pelle, causandole dei brividi.Continuarono a coccolarsi con carezze e baci fino a quando a Diana non venne un colpo di genio che la fece bloccare.
«Che c'è Ane?»
Le chiese il ragazzo preoccupato da un suo possibile ripensamento.«Ecco – Diana arrossì – non abbiamo usato le protezioni.»
Alexander si bloccó per qualche secondo, impallidì e dire che Jordan gli regalava sempre dei preservativi, per prenderlo in giro.
«Quanto sono importanti?»
Le chiese pigramente mentre giocava con le ciocche scure dei suoi capelli.«Molto se non vuoi diventare padre a sedici anni, lasciare scuola e i Blue Dragonflies e trovarti un lavoro.»
Disse lei con tono tagliente.Diana non aveva alcuna intenzione di rimanere incinta a diciassette anni, come era accaduto a sua madre. Aveva ancora molti progetti e tra questi non c'era alcun marmocchio.
«Cazzo.»
Lei gli prese la mano cercando un'appiglio e lui ne approfittò per accarezzarle una guancia.
«Credo potremmo cavarcela con la pillola del giorno dopo. Ma abbiamo un limite di tempo»
Ragionò.Alexander le sorrise incoraggiante.
«Difficile, ma fattibile. Quando tempo abbiamo?»
«72 ore.»
Lui rubò un bacio, per poi alzarsi e porgerle la mano, per aiutarla a fare altrettanto.
Si vestirono velocemente per poi avviarsi verso il campo dove sicuramente gli altri li stavano attendendo. Diana non aveva alcun ricordo della strada che aveva percorso la sera prima, così si affidò totalmente ad Alexander.
Era liberatorio sapere che tutto era risolto, eppure sentiva che c'era una nota che stonava. Valerio le aveva chiesto se ricordava perché si trovava lì, la risposta era semplice, fin troppo. Per tanto non poteva essere soltanto la malattia del nonno. Doveva esserci qualcosa di più, ma non riusciva proprio a capire che cosa.
Era così persa nei suoi pensieri che non si accorse che erano arrivati al campeggio. Tutti si erano girati a guardarli ma la loro attenzione era focalizzata sulle loro dita intrecciate.
Diana cercò subito di lasciare la presa, ma Alexander glielo impedì fino a quando non furono al centro dell'area.
Subito dopo venne presa da parte da Kylie ed Ellie.
«Devi dirci qualcosa?»
Le domandò la prima.«Ecco... insomma credo che abbiamo risolto.»
La guardarono con malizia.«Solo questo?»
Aggiunse Ellie.«Si.»
«Allora quel succhiotto viola è comparso per magia?»
Subito si coprì il collo con la mano.
«Va bene, ma non ne voglio parlare qui.»
Fece cenno alle sue spalle, verso Lisa, e le due amiche capirono subito il perché.
«Comunque, che state facendo?»
Notò soltanto in quel momento che le tende erano diminuite e che tutti si davano un gran da fare per sistemare la propria roba.
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Come siamo arrivati a questo?
RomanceDiana Valentini ha diciassette anni, un'infanzia che non è delle più semplici e un gemello sempre pronto a sostenerla. Dimostra forza anche se ormai si sente vuota e distrutta, consapevole di avere ferite nell'animo che non si rimargineranno mai com...